Record di Borsa e Segnali di Allarme dalla Federal Reserve
Mentre l’S&P 500 e il Nasdaq registrano nuovi massimi storici, i funzionari della Federal Reserve e i dati macroeconomici lanciano segnali di pericolo che gli investitori dovrebbero considerare con attenzione. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha espresso preoccupazioni significative: “Sono molto preoccupato per l’inflazione, principalmente perché stiamo osservando aspettative che si muovono in modo problematico”. Ha sottolineato come le aspettative inflazionistiche a breve termine siano aumentate considerevolmente, con quelle a lungo termine che iniziano a mostrare una tendenza al rialzo.
La Politica Monetaria Bloccata dai Dazi
Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha riconosciuto la posizione difficile in cui si trova la banca centrale americana, affermando che “la Fed avrebbe già allentato la politica monetaria se non fosse stato per il piano tariffario del presidente Donald Trump”. Questa ammissione rivela come la politica commerciale stia limitando le opzioni di politica monetaria proprio mentre emergono segnali di debolezza economica.
Il Mercato del Lavoro in Difficoltà
I dati sull’occupazione stanno inviando chiari segnali di stress. Nela Richardson, capo economista di ADP, ha spiegato la scioccante perdita di 33.000 posti di lavoro nel settore privato a giugno: “Sebbene i licenziamenti continuino a essere rari, l’esitazione ad assumere e la riluttanza a sostituire i lavoratori in uscita hanno portato a perdite occupazionali il mese scorso”. Challenger, Gray & Christmas ha avvertito che “senza un forte driver economico, le assunzioni potrebbero rimanere contenute per il resto dell’anno”, mentre le assunzioni pianificate dalle aziende hanno raggiunto livelli storicamente bassi.
L’Escalation delle Minacce Tariffarie
La retorica sempre più aggressiva del presidente Trump aggiunge rischi immediati ai mercati. “Valuteremo come un paese ci tratta – sono buoni, non sono così buoni? Alcuni paesi non ci interessano, invieremo semplicemente un numero elevato”, ha dichiarato Trump, delineando tariffe che vanno dal 10% al 70% con effetto dal 1° agosto. Con la scadenza del 9 luglio che si avvicina rapidamente, importanti economie tra cui India, Giappone e Unione Europea rimangono senza accordi commerciali, creando il potenziale per significative turbolenze di mercato.
Segnali di Bolla Speculativa
Andrew Garthwaite, stratega azionario globale di UBS, ha avvertito che i mercati hanno soddisfatto sei delle sette condizioni che segnalano la formazione di una bolla. Nel frattempo, Kristina Hooper di Man Group ha osservato: “Stiamo assistendo a un vero e proprio attacco di esuberanza irrazionale; il mercato azionario è fortemente orientato verso l’ottimismo”.
La Divergenza Insostenibile tra Mercati e Fondamentali
La disconnessione tra i massimi record del mercato e il deterioramento dei fondamentali economici sta diventando sempre più insostenibile. Le preoccupazioni inflazionistiche dei funzionari Fed, il crollo delle assunzioni nel settore privato e le imminenti scadenze tariffarie creano una tempesta perfetta che potrebbe cogliere di sorpresa gli investitori troppo fiduciosi. Gli analisti sottolineano come questa combinazione di fattori – inflazione in aumento, mercato del lavoro debole e incertezza commerciale – rappresenti un cocktail pericoloso per i mercati finanziari. La capacità della Fed di intervenire risulta inoltre limitata proprio dalle politiche commerciali dell’amministrazione Trump, creando un circolo vizioso che potrebbe rapidamente trasformare l’attuale euforia di mercato in una correzione significativa.