L’Europa prepara la risposta ai dazi americani
L’Unione Europea sta valutando l’attivazione del suo Anti-Coercion Instrument (ACI), definito da molti analisti come l’opzione nucleare commerciale del blocco, mentre la minaccia di dazi del 30% sulle importazioni europee da parte dell’amministrazione Trump si fa sempre più concreta. Secondo fonti diplomatiche europee, diversi Stati membri tra cui Francia e Germania stanno considerando l’utilizzo di misure anti-coercizione contro gli Stati Uniti qualora non si raggiunga un accordo commerciale con il presidente americano Donald Trump. Le misure potrebbero includere restrizioni all’accesso dei fornitori statunitensi al mercato europeo, esclusione dalle gare pubbliche nel blocco, oltre a limitazioni su import-export di beni e servizi e restrizioni agli investimenti diretti esteri nella regione.
La scadenza del primo agosto si avvicina
La Casa Bianca ha annunciato che imporrà dazi del 30% sulle importazioni dall’UE a partire dal 1° agosto 2025 se non verrà raggiunto un accordo commerciale entro quella data. Sebbene la scadenza sia stata definita come fissa, l’amministrazione americana ha lasciato aperta la possibilità di continuare i negoziati anche dopo tale termine. Le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea sono ai minimi storici dopo che Trump ha ripetutamente accusato l’UE di pratiche commerciali sleali, citando il persistente surplus commerciale europeo nello scambio di beni.
I numeri del commercio transatlantico
Secondo i dati del Consiglio Europeo, il commercio totale tra UE e Stati Uniti ha raggiunto 1,68 trilioni di euro nel 2024. Mentre l’UE registra un surplus nel commercio di beni, presenta un deficit nei servizi con gli Stati Uniti. Considerando sia beni che servizi, il blocco europeo ha mantenuto un surplus di circa 50 miliardi di euro lo scorso anno.
Cos’è l’Anti-Coercion Instrument
L’ACI, creato nel 2023 ma mai utilizzato finora dall’UE, è stato progettato come deterrente contro qualsiasi forma di coercizione economica da parte di paesi terzi che tentino di modificare le politiche europee attraverso pratiche commerciali aggressive. L’obiettivo primario dello strumento è la deterrenza, ma qualora un paese ricorra alla coercizione, l’ACI permette al blocco di rispondere attraverso il dialogo e, se necessario, con misure di risposta concrete.
Le armi commerciali dell’Europa
Le risposte previste dall’ACI vanno ben oltre i semplici dazi di ritorsione e includono: – Restrizioni su import ed export di beni e servizi – Limitazioni sui diritti di proprietà intellettuale – Restrizioni agli investimenti diretti esteri – Esclusione dalle gare pubbliche europee – Limitazioni alla vendita di prodotti alimentari e chimici nel blocco L’utilizzo dello strumento potrebbe colpire anche i servizi in cui gli Stati Uniti vantano un surplus commerciale con l’UE, inclusi i servizi digitali forniti da giganti come Amazon, Microsoft, Netflix e Uber.
Il processo di attivazione dell’ACI
La Commissione Europea sottolinea che le misure di risposta devono essere proporzionate al danno subito, mirate e temporanee, rimanendo in vigore solo finché persiste la coercizione percepita. L’attivazione dell’ACI richiede un processo articolato: 1. La Commissione deve investigare i possibili casi di coercizione 2. Gli Stati membri devono confermare i risultati dell’indagine 3. Una maggioranza qualificata (almeno 15 dei 27 Stati) deve approvare le misure 4. Prima dell’implementazione, la Commissione deve tentare di risolvere la disputa attraverso il dialogo
Negoziati in corso e scenari futuri
Sono in corso trattative dell’ultimo minuto per raggiungere un accordo commerciale con gli Stati Uniti. L’UE punta a un accordo con dazi base del 10% e protezioni per settori chiave come automotive, agricoltura, macchinari e aerospazio. Gli analisti di Eurasia Group osservano che “mentre l’UE potrebbe accettare un dazio base del 10% con esenzioni e quote che proteggano le principali industrie europee, un’aliquota reciproca superiore al 15% porterebbe probabilmente a ritorsioni europee”.
L’escalation come ultima risorsa
L’utilizzo dell’ACI rappresenterebbe quello che Mujtaba Rahman, Emre Peker e Clayton Allen di Eurasia Group definiscono un “bazooka commerciale”, da utilizzare solo come ultima risorsa. “Mentre Francia, Spagna e altri membri UE spingeranno per una forte ritorsione contro i dazi di Trump, la Commissione probabilmente si concentrerà inizialmente sull’imposizione di contro-dazi sui beni americani”, affermano gli analisti. Tuttavia, una spirale di escalation che porti verso uno scenario di guerra commerciale al 10% spingerebbe Bruxelles a implementare misure più aggressive, inclusi “controlli/dazi sulle esportazioni, restrizioni sugli appalti pubblici e/o penalità sulle esportazioni di servizi statunitensi” attraverso l’utilizzo dell’ACI come arma commerciale definitiva.