L’Italia conquista la fiducia dei mercati mentre Francia e Germania vacillano

L’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al rialzo le prospettive per l’Italia, portando l’outlook da “stabile” a “positivo”, un segnale di rinnovata fiducia che arriva in un momento particolarmente delicato per l’eurozona. Mentre i tradizionali pilastri dell’area euro attraversano una fase di turbolenza politica ed economica, il Belpaese sta dimostrando una solidità inaspettata.

Il riconoscimento di Moody’s premia stabilità e disciplina fiscale

L’agenzia ha mantenuto il rating del debito a lungo termine a Baa3, un gradino sopra il livello speculativo, ma il miglioramento dell’outlook rappresenta un importante passo avanti. Moody’s ha sottolineato in particolare i progressi nel consolidamento fiscale e la ritrovata stabilità politica del paese. Il percorso di risanamento dei conti pubblici è stato notevole: il deficit è sceso dal 9,4% del PIL nel 2020 al 3,4% nel 2024, un risultato che pochi avrebbero previsto solo qualche anno fa. Questo miglioramento è ancora più significativo se confrontato con la situazione francese, dove il deficit pubblico ha raggiunto il 5,8% lo scorso anno.

La stabilità del governo Meloni come fattore di forza

Un elemento chiave evidenziato da Moody’s è la stabilità politica raggiunta sotto la guida di Giorgia Meloni. In un paese dove storicamente i governi durano poco più di un anno, l’esecutivo in carica dal ottobre 2022 ha mantenuto saldamente unita la coalizione, fornendo quella continuità necessaria per implementare riforme strutturali e politiche economiche coerenti.

Mercato del lavoro in netta ripresa

I dati sull’occupazione confermano il trend positivo: la disoccupazione è calata dal 7,8% al 6% dall’insediamento del governo Meloni. Questo miglioramento del mercato del lavoro si accompagna a finanze equilibrate per famiglie e imprese, oltre a un settore bancario tornato in salute dopo anni di difficoltà.

Il confronto con Francia e Germania evidenzia il cambio di paradigma

Il contrasto con gli altri grandi paesi dell’eurozona è sempre più marcato. La Francia sta attraversando una crisi di governabilità senza precedenti dalla dissoluzione dell’Assemblea Nazionale nel giugno 2024, con evidenti ripercussioni sulla capacità di affrontare le sfide fiscali. L’Italia, al contrario, è l’unico paese del G7 ad aver conseguito un avanzo primario nel 2024, escludendo gli interessi sul debito. La Germania, dal canto suo, affronta una crisi strutturale del proprio modello economico. L’aumento dei costi energetici, il rallentamento cinese e le incertezze sulla protezione militare americana hanno portato a due anni consecutivi di contrazione: -0,3% nel 2023 e -0,2% nel 2024. L’economia italiana, invece, ha mostrato maggiore resilienza con una crescita dello 0,7% in entrambi gli anni.

Lo spread BTP-Bund ai minimi storici

Un indicatore particolarmente significativo è il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi. Lo spread BTP-Bund si è progressivamente ridotto negli ultimi tre anni, nonostante la Banca Centrale Europea abbia avviato la riduzione del proprio bilancio dalla metà del 2022. Siamo ormai lontani dalla “zona di pericolo” dei 250 punti base, toccata l’ultima volta nell’autunno 2022 dopo l’elezione di Meloni. Questo livello appare ora difficilmente raggiungibile, soprattutto considerando che la Germania si prepara a emettere massicce quantità di debito per finanziare investimenti in difesa e infrastrutture.

Le sfide strutturali rimangono sul tavolo

Nonostante i progressi, Moody’s ha giustificato il mantenimento del rating attuale evidenziando alcune criticità persistenti. Il debito pubblico al 135% del PIL rimane una vulnerabilità significativa, così come le difficoltà strutturali legate all’invecchiamento demografico. L’Italia registra uno dei tassi di natalità più bassi d’Europa, con solo 1,21 figli per donna nel 2021, ben al di sotto del livello di sostituzione di 2,1. Questa sfida demografica richiederà politiche innovative e di lungo termine per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico e sanitario.

Un nuovo ruolo per l’Italia nell’eurozona

Il miglioramento dell’outlook da parte di Moody’s segna un momento di svolta per l’Italia, che sta progressivamente scrollandosi di dosso l’etichetta di “malato d’Europa”. La combinazione di stabilità politica, disciplina fiscale e resilienza economica sta ridefinendo il ruolo del paese all’interno dell’eurozona. Mentre Francia e Germania affrontano sfide inedite, l’Italia sta dimostrando che riforme strutturali e governance efficace possono produrre risultati tangibili anche in un contesto di elevato debito pubblico. Il riconoscimento di Moody’s non è solo un premio al passato, ma un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa, affrontando con determinazione le sfide demografiche e strutturali che ancora permangono.