Indice del dollaro (DXY) sotto pressione malgrado i dati NFP superiori alle attese
L’Indice del Dollaro USA (DXY) continua a mostrare debolezza, attestandosi intorno a quota 99,60 e prolungando le perdite per la seconda seduta consecutiva. Questo andamento negativo sorprende gli operatori, considerando che il report sui Nonfarm Payrolls (NFP) di aprile ha evidenziato una crescita occupazionale superiore alle aspettative. Nel mese di aprile, infatti, l’economia statunitense ha creato 177.000 nuovi posti di lavoro, ben oltre le previsioni degli analisti che si fermavano a 130.000 unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,2%, mentre la crescita media dei salari orari si è confermata al +3,8% su base annua, in linea con il dato precedente di marzo. Normalmente, dati così solidi sul mercato del lavoro avrebbero sostenuto il dollaro, rafforzando le aspettative di una politica monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve. Tuttavia, altri fattori macroeconomici stanno prevalendo e influenzando negativamente il sentiment degli investitori.
I nuovi dazi di Trump sui film stranieri alimentano timori protezionistici
A pesare sul dollaro sono soprattutto le recenti dichiarazioni dell’ex presidente Donald Trump, che ha annunciato l’introduzione di un dazio del 100% sui film prodotti all’estero. Questa misura protezionistica ha riacceso i timori relativi a possibili tensioni commerciali internazionali proprio in un momento in cui la domanda globale appare ancora incerta e disomogenea. La decisione ha suscitato critiche anche all’interno dell’amministrazione Biden: il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha espresso preoccupazione per gli effetti negativi che tali tariffe potrebbero avere sulla crescita economica statunitense. Secondo Yellen, infatti, queste misure rischiano di frenare la ripresa economica e potrebbero spingere la Federal Reserve verso un ciclo di tagli dei tassi già nel corso del 2025. Nonostante Trump abbia confermato che Jerome Powell resterà alla guida della Fed almeno fino a maggio 2026 – offrendo così una certa stabilità politica – i mercati restano cauti e attendisti.
Analisi tecnica DXY: livelli chiave da monitorare
Dal punto di vista tecnico, l’Indice del Dollaro USA (DXY) si trova attualmente vicino a quota 99,81, oscillando intorno ad un’importante area tecnica che in passato ha agito sia come supporto che come resistenza. Il prezzo rimane appena sopra la trendline rialzista di breve periodo e sopra la media mobile esponenziale a 50 periodi (EMA 50) situata a quota 99,74, indicando che i compratori stanno ancora difendendo il trend rialzista nel breve termine. Tuttavia, la presenza della media mobile esponenziale a 200 periodi (EMA 200) posta a quota 100,11 limita al momento lo slancio rialzista. Le resistenze immediate sono individuate a 100,27, seguite dal livello successivo posto a 100,63. Sul fronte ribassista, invece, i supporti principali si trovano rispettivamente a 99,40 e più in basso a 98,90. Finché il DXY riuscirà a mantenersi sopra quota 99,40 il quadro tecnico rimarrà moderatamente positivo; tuttavia sarà necessario un deciso superamento della resistenza posta a 100,27 per confermare un ritorno più convinto degli acquisti.
Sterlina (GBP/USD): indecisione tecnica intorno al livello chiave di 1,3300
Il cambio GBP/USD si muove attualmente intorno al livello di 1,3285, mostrando segnali tecnici contrastanti. Il prezzo è compresso tra due importanti medie mobili: appena sotto l’EMA 50 (1,3311), ma ancora leggermente sopra l’EMA 200 (1,3252). Questa situazione riflette chiaramente una fase di indecisione degli operatori. La zona pivot posta intorno al livello psicologico di 1,3300, caratterizzata da precedenti congestioni dei prezzi, rappresenta un’importante area tecnica da monitorare attentamente. Una rottura decisa sopra la resistenza immediata posta a 1,3311 potrebbe aprire spazio verso il target successivo situato a 1,3378. Al contrario, se prevalesse la pressione ribassista con una violazione del supporto posto a 1,3249, il prossimo obiettivo sarebbe individuabile in area 1,3202. Al momento prevale una certa fragilità nel momentum rialzista.
Cambio Euro-Dollaro (EUR/USD): consolidamento tecnico sopra quota 1,1325
Anche l’EUR/USD sta attraversando una fase laterale dopo aver fallito il tentativo di superare con decisione la resistenza posta in area 1,1345, coincidente con una trendline discendente. Attualmente il prezzo oscilla tra l’EMA 50 (1,1333) e l’EMA 200 (1,1289), indicando una situazione tecnica neutrale nel breve periodo. Le resistenze immediate sono poste rispettivamente a quota 1,1345 e successivamente 1,1423. Sul fronte ribassista invece troviamo supporti importanti prima a quota 1,1264 e poi più in basso verso 1,1209. Una chiusura giornaliera sotto l’EMA 200 potrebbe favorire ulteriori vendite sull’euro; viceversa un breakout deciso sopra quota 1,1345 potrebbe aprire spazio per ulteriori rialzi verso area 1,1423.
In sintesi occorre monitorare attentamente questi livelli tecnici per cogliere eventuali opportunità operative nelle prossime sedute.