Mercati globali sotto pressione per la scadenza dei dazi USA

L’economia mondiale ha iniziato la settimana in bilico tra tensioni commerciali e incertezza politica. Con la scadenza imminente per l’imposizione di nuovi dazi americani, il lancio di un partito politico da parte di Elon Musk e la Federal Reserve intrappolata in un fuoco incrociato fiscale, gli investitori si trovano a navigare in un’estate caratterizzata più dalla volatilità che dalle vacanze.

Wall Street apre in territorio negativo

Dopo il lungo weekend del 4 luglio, i mercati americani hanno riaperto con evidenti segnali di nervosismo. I fuochi d’artificio delle celebrazioni potrebbero essere terminati, ma le conseguenze della politica commerciale dell’era Trump stanno solo iniziando a manifestarsi. Mercoledì rappresenta la scadenza cruciale fissata dal Presidente Donald Trump per la “revisione” delle relazioni commerciali – un eufemismo che nasconde quello che molti analisti considerano un vero e proprio ultimatum.

I dettagli dei nuovi dazi

Trump ha confermato domenica che le notifiche per i nuovi dazi saranno inviate a livello globale entro il 9 luglio, con entrata in vigore dal 1° agosto. I paesi considerati vicini al blocco BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) dovranno affrontare un sovrapprezzo aggiuntivo del 10%, come annunciato questa mattina dallo stesso Trump. L’aliquota base dei dazi, fissata inizialmente al 10% lo scorso aprile, ha già contribuito a spingere il Nasdaq in territorio bear market. Ora, nel pieno della stagione estiva di trading, gli investitori si trovano a operare in un contesto di estrema incertezza: non solo i dazi stessi rimangono vaghi nei dettagli, ma le regole continuano a cambiare.

Le reazioni immediate dei mercati

Questo scenario instabile ha avuto un impatto immediato sui mercati: – Futures Dow Jones: -0,05%S&P 500: -0,25%Nasdaq: -0,42%

Tesla crolla del 6% nel pre-market

Tesla è stata protagonista in negativo della giornata, con un calo del 6% nel trading pre-market dopo che Elon Musk ha annunciato la creazione di un nuovo partito politico americano. Il “America First Party”, una provocazione diretta a Trump, potrebbe entusiasmare i sostenitori di Musk, ma rischia di innervosire gli investitori già preoccupati dal mix tra ambizioni spaziali e populismo politico. Questa mossa minaccia inoltre di oscurare le ambizioni dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale e il tanto atteso lancio del Robotaxi.

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La Federal Reserve in una posizione delicata

Dietro questi titoli di prima pagina, la prossima mossa della Federal Reserve diventa sempre più nebulosa. I trader hanno escluso un taglio dei tassi a luglio, spostando le aspettative a settembre. La Fed, intrappolata tra le minacce tariffarie di Trump e un pacchetto di stimoli da 3 trilioni di dollari approvato dalla Camera, deve ora camminare sul filo del rasoio tra il sostegno alla crescita e il contenimento dell’inflazione.

Segnali positivi tra le turbolenze

Gli investitori possono trovare conforto in alcuni dati positivi: – Solidi dati sul mercato del lavoro – Attività di M&A in ripresa, come dimostrato dall’acquisizione da 3,3 miliardi di dollari di WNS da parte di Capgemini

Tensioni geopolitiche e mercati energetici

Al di là del fronte commerciale, la geopolitica e i mercati energetici stanno aggiungendo ulteriori livelli di incertezza: – Israele ha inviato negoziatori in Qatar per perseguire un cessate il fuoco a Gaza – Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu è in visita a Washington per coordinare gli sforzi con Trump – L’OPEC+ ha annunciato un altro aumento della produzione, ammorbidendo i prezzi del petrolio ma evitando un crollo significativo

Il calendario macroeconomico della settimana

Sebbene il calendario macroeconomico sia relativamente tranquillo, alcuni appuntamenti chiave offriranno indicazioni sul polso dell’economia globale: – Dati sull’inflazione cineseVerbali della riunione Fed (mercoledì)Decisione sui tassi della Reserve Bank of Australia (martedì)

Performance dei mercati asiatici ed europei

In Asia, il rosso domina la maggior parte degli indici, con l’eccezione della Corea del Sud dove il KOSPI ha chiuso in rialzo dello 0,3%. Australia, Hong Kong e India registrano perdite marginali, mentre cali più significativi si sono verificati in Giappone (-0,6%) e Taiwan (-0,5%). I mercati europei mostrano segnali contrastanti, con lo Stoxx Europe 600 in rialzo dello 0,4%, offrendo un barlume di ottimismo in un panorama altrimenti incerto.