Le tensioni commerciali minacciano la crescita economica globale
L’APEC (Asia Pacific Economic Cooperation), un gruppo intergovernativo che comprende 21 economie tra cui Stati Uniti e Cina, ha lanciato giovedì un serio allarme riguardo alle prospettive di crescita collettiva. Secondo le previsioni dell’organizzazione, la crescita economica subirà un drastico rallentamento, passando dal 3,6% del 2024 a un preoccupante 2,6% nel 2025.
Un ambiente ostile per il commercio internazionale
“Dagli aumenti tariffari alle misure di ritorsione, dalla sospensione delle procedure di facilitazione commerciale alla proliferazione di barriere non tariffarie, stiamo assistendo a un ambiente che non favorisce il commercio”, ha dichiarato Carlos Kuriyama, Direttore dell’APEC Policy Support Unit, durante un incontro in Corea del Sud. Kuriyama ha inoltre sottolineato come questa incertezza stia pesando sulla fiducia delle imprese, portando molte aziende a rinviare investimenti e lanci di nuovi prodotti fino a quando la situazione non diventerà “più prevedibile”.
Le politiche commerciali di Trump al centro delle preoccupazioni
L’incontro si svolge in un momento particolarmente delicato, con la posizione commerciale aggressiva del presidente statunitense Donald Trump e le sue massicce tariffe “reciproche” che hanno già provocato misure di ritorsione da parte dei partner commerciali. Nonostante la temporanea sospensione di queste tariffe, l’ambiente rimane carico di incertezza. Secondo Kuriyama, per ripristinare la fiducia nel commercio non basta allentare le tensioni, ma sono necessarie anche azioni concrete come il rafforzamento della resilienza delle catene di approvvigionamento e il miglioramento della trasparenza delle regole e procedure commerciali.
L’importanza della prevedibilità negli scambi globali
I commenti rilasciati a CNBC da funzionari commerciali, attuali ed ex, hanno confermato questa visione, sottolineando l’importanza della prevedibilità nel commercio globale. L’ex ministro del commercio canadese Mary Ng ha dichiarato a “Squawk Box Asia” che aziende, imprenditori e paesi cercano accordi commerciali che offrano ai partner una certa prevedibilità per fare affari tra loro. Ng era ministro del commercio quando Trump impose dazi del 25% su acciaio e alluminio – gli Stati Uniti rappresentano il più grande mercato per l’acciaio canadese – e aveva richiesto una consultazione formale con gli USA per affrontare le questioni legate ai dazi. “Credo che tutti noi dobbiamo fare del nostro meglio per le nostre economie, per i nostri cittadini, per le nostre imprese, per creare le condizioni e gli ambienti giusti, affinché ci sia prevedibilità, affinché ci siano regole su cui le aziende possano contare e pianificare. Questo è ciò che ci si aspetta dai governi”, ha affermato.
La posizione dei paesi asiatici e il ruolo del WTO
Il Ministro del Commercio e degli Investimenti della Malesia, Tengku Zafrul Aziz, che ha accolto con favore la recente de-escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, ha sottolineato l’importanza del dialogo tra i paesi. La Malesia e gli altri paesi dell’ASEAN credono in un “sistema commerciale multilaterale basato su regole”, ha dichiarato a CNBC. Anche la Direttrice Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), Ngozi Okonjo-Iweala, presente all’evento, ha esortato al dialogo: “Dovrebbe esserci un confronto con gli Stati Uniti per capire come siamo arrivati a questo punto e cosa possiamo fare al riguardo”. Ha inoltre messo in guardia sulle tensioni USA-Cina, affermando che “se il mondo si dividesse in due blocchi commerciali globali, potremmo perdere il 7% del PIL globale nel lungo termine”.
Sfide future per l’economia globale
La situazione attuale rappresenta una sfida significativa per l’economia globale. Le tensioni commerciali non solo influenzano direttamente gli scambi tra paesi, ma creano un clima di incertezza che scoraggia gli investimenti e rallenta l’innovazione. In questo contesto, diventa fondamentale il ruolo delle organizzazioni internazionali come l’APEC e il WTO nel facilitare il dialogo e promuovere soluzioni condivise che possano ripristinare la fiducia nel sistema commerciale globale e garantire una crescita economica sostenibile per tutti i paesi coinvolti.