La Francia affronta una crisi politica ed economica senza precedenti

La Francia si trova in una situazione paradossale: un tempo considerata il pilastro della stabilità europea, ora viene paragonata sfavorevolmente all’Italia, storicamente nota per la sua turbolenza politica. Con un voto di fiducia cruciale previsto per l’8 settembre, il governo del Primo Ministro François Bayrou rischia di crollare, aggravando ulteriormente la crisi istituzionale del paese.

I numeri che preoccupano i mercati finanziari

Gli analisti di Nomura hanno evidenziato come le prospettive fiscali francesi siano attualmente peggiori di quelle italiane. Mentre il debito pubblico italiano si attesta al 135% del PIL contro il 113% francese, è il deficit a ribaltare la situazione: la Francia registra un deficit del 5,8% del PIL, mentre l’Italia si ferma al 3,4%. Questi dati assumono particolare rilevanza considerando che entrambi i paesi sono sotto la procedura per deficit eccessivo della Commissione Europea, che impone un limite del 3% del PIL per il deficit e del 60% per il debito pubblico.

Il budget 2026: una sfida impossibile?

Bayrou sta tentando di far approvare un budget controverso che prevede tagli per 44 miliardi di euro, con l’obiettivo di ridurre il deficit al 4,6% entro il 2026. Una proposta che include anche l’eliminazione di due giorni festivi, misura che ha suscitato forte opposizione popolare. Il Primo Ministro ha definito la situazione “grave e urgente” durante un’intervista a BFMTV, sottolineando come il voto di fiducia rappresenti un momento esistenziale per la Francia.

L’instabilità politica francese a confronto con la stabilità italiana

Il contrasto con l’Italia è sorprendente. Dopo anni di instabilità, il governo di Giorgia Meloni, in carica dal 2022, ha portato una relativa stabilità alla terza economia dell’Unione Europea. Nel frattempo, la Francia potrebbe vedere il suo quinto Primo Ministro in meno di due anni se Bayrou dovesse cadere.

Le forze politiche in campo

Il governo centrista di Bayrou si trova stretto tra due fuochi: – Il Nuovo Fronte Popolare (sinistra) – Il Rassemblement National (destra) Entrambi gli schieramenti hanno già indicato che non sosterranno il governo nel voto di fiducia, rendendo quasi certa la caduta dell’esecutivo.

Le ripercussioni sui mercati finanziari

I mercati hanno già iniziato a reagire negativamente. Il rendimento dei bond francesi a 30 anni ha superato il 4,5%, toccando livelli non visti dal 2008, prima di attestarsi al 4,48%. Questo aumento dei costi di finanziamento riflette la crescente preoccupazione degli investitori sulla sostenibilità del debito francese. Mujtaba Rahman di Eurasia Group ha descritto la situazione come “uno spettacolo pubblico pietoso”, prevedendo che Bayrou perderà il voto di fiducia in quella che definisce “una scommessa che non avrebbe mai potuto vincere”.

Gli scenari futuri

In caso di caduta del governo, il Presidente Emmanuel Macron dovrà nominare un nuovo Primo Ministro. Tra i possibili candidati figurano: – Sébastien Lecornu (Ministro della Difesa) – Gérald Darmanin (Ministro della Giustizia) – Eric Lombard (Ministro delle Finanze) Macron ha escluso nuove elezioni legislative nell’immediato, ma la situazione rimane estremamente fluida.

Le implicazioni per l’economia europea

La crisi francese ha implicazioni che vanno ben oltre i confini nazionali. Come seconda economia dell’eurozona, l’instabilità francese potrebbe avere effetti a catena su tutta l’Unione Europea, in un momento in cui anche altre economie maggiori stanno affrontando crescenti costi di finanziamento e preoccupazioni fiscali. Gli analisti di Nomura avvertono che la sostenibilità del debito francese è ora “una preoccupazione materiale”, soprattutto considerando che il parlamento probabilmente non approverà il budget 2026, portando a un congelamento nominale del budget 2025 e a un deficit ancora più elevato del previsto.