Il Dollaro Perde Slancio Dopo il Rally Post-Tariffe
Il dollaro americano ha interrotto la sua fase di recupero dopo aver raggiunto gli obiettivi di ritracciamento del ribasso iniziato il 23 giugno. L’annuncio di nuove tariffe statunitensi continua a dominare le considerazioni di breve termine dei mercati, con la sorprendente imposizione di una tariffa del 50% sul Brasile che rappresenta una delle decisioni più controverse. Gli Stati Uniti mantengono un surplus commerciale con il Brasile, e la lettera che accompagna la decisione rivela animosità personali legate al trattamento dell’ex presidente Bolsonaro. Nella sessione odierna, il biglietto verde mostra debolezza contro la maggior parte delle valute. Tra le divise del G10, solo il franco svizzero fatica a guadagnare terreno. Lo zloty polacco, la lira turca e il dollaro taiwanese registrano perdite contenute, mentre il peso messicano si mantiene leggermente sopra la parità.
Performance dei Mercati Azionari Globali
I mercati azionari dell’area Asia-Pacifico hanno registrato prevalentemente rialzi, con notevoli eccezioni rappresentate da Giappone e India. Il Kospi sudcoreano ha guidato la regione con un guadagno dell’1,6%. In Europa, lo Stoxx 600 avanza per la quarta sessione consecutiva, segnando la serie positiva più lunga dell’ultimo mese. I futures sugli indici statunitensi mostrano perdite marginali. I rendimenti obbligazionari nell’area Asia-Pacifico hanno recuperato terreno dopo il calo dei rendimenti USA di ieri. I tassi europei a 10 anni sono in lieve rialzo oggi, ad eccezione dei Gilt britannici che cedono un punto base. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni sale di quasi due punti base al 4,35%, in vista dell’asta di 22 miliardi di dollari di bond trentennali.
Materie Prime: Oro e Petrolio
L’oro ha recuperato parzialmente dopo il calo dell’1% registrato lunedì-martedì, scambiando intorno a 3.325-3.330 dollari l’oncia sui mercati europei. La resistenza è individuata a 3.345 dollari. Il WTI di agosto negozia all’interno del range di ieri (67,70-68,95 dollari), mentre il rame di settembre si mantiene saldo sopra 550 dollari.
Analisi delle Principali Coppie Valutarie
Dollar Index (DXY)
Dopo aver sfiorato martedì l’obiettivo di ritracciamento del 50% del ribasso dal 23 giugno (97,90), il Dollar Index si è consolidato in un range ristretto. La media mobile a 5 giorni (97,40) ha fornito supporto, mentre quella a 20 giorni (97,75) ha agito da resistenza. Il DXY non chiude sopra la media a 20 giorni dal 19 maggio. I dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono attesi oggi per la settimana terminata il 4 luglio. Le richieste iniziali hanno registrato una media di 234.000 nel secondo trimestre contro le 221.000 del primo trimestre. L’aumento delle richieste continuative (1,964 milioni contro 1,844 milioni a fine Q1) suggerisce tempi più lunghi per trovare nuovi impieghi, riflettendo un rallentamento nelle assunzioni.
EUR/USD
L’euro ha toccato lunedì il ritracciamento del 38,2% del rally dal minimo del 23 giugno vicino a 1,1685 dollari. La moneta unica europea non ha superato 1,1750 dollari oggi, mantenendosi sopra 1,1710. Il ritracciamento del 50% si trova a 1,1640 e la media mobile a 20 giorni è vicina a 1,1660. L’euro non ha chiuso sotto questa media dal 19 maggio. Il differenziale dei rendimenti a due anni USA-Germania ha toccato il minimo di fine giugno a 186 punti base, il livello più basso da inizio aprile, per poi allargarsi a circa 207 punti base alla fine della scorsa settimana.
USD/CNY
Il dollaro ha guadagnato contro lo yuan offshore per tre sessioni consecutive fino a ieri, raggiungendo il livello migliore (CNH7,1880) dal 23 giugno. Oggi il biglietto verde mostra debolezza, trovando supporto vicino alla media mobile a 20 giorni (CNH7,1755). La correlazione a 30 giorni tra le variazioni di yen e yuan era superiore a 0,60 da inizio maggio 2024 fino a settembre, raggiungendo 0,80. Recentemente è balzata sopra 0,50, un nuovo massimo annuale, per poi scivolare a circa 0,45.
USD/JPY
Dal minimo del 1° luglio vicino a 142,70 yen al massimo di ieri di quasi 147,20, il dollaro si è apprezzato di oltre il 3,1%. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni ha toccato il minimo lunedì sotto il 4,19%, il livello più basso in due mesi, per poi risalire al 4,43% martedì. Il Giappone ha riportato il primo calo consecutivo dei prezzi alla produzione da settembre-ottobre 2023. Il declino dello 0,2% a giugno ha seguito il calo rivisto dello 0,1% di maggio. Il mercato degli swap prezza circa il 50% di probabilità di un rialzo di un quarto di punto entro fine anno.
GBP/USD
La sterlina è rimasta confinata in un range ristretto ieri, oscillando intorno a 1,36 dollari. Per la terza sessione consecutiva non ha superato il massimo del giorno precedente, una serie interrotta oggi con un movimento marginale sopra il massimo di ieri. Il Regno Unito pubblicherà domani i dati sul PIL di maggio. Le previsioni mediane indicano un aumento dello 0,1% dopo il calo dello 0,3% di aprile. Il mercato degli swap sconta quasi il 90% di probabilità di un taglio nella riunione della Bank of England del 7 agosto.
USD/CAD
Il dollaro USA ha raggiunto l’obiettivo di ritracciamento del 61,8% del sell-off dal massimo del 23 giugno vicino a 1,38 CAD. Oggi scambia leggermente più debole, mantenendosi sopra il minimo di ieri (1,3660 CAD) dove convergono le medie mobili a 5 e 20 giorni. Il Canada pubblicherà domani i dati sull’occupazione di giugno. Il tasso di disoccupazione dovrebbe salire a un nuovo massimo ciclico del 7,1%. La Bank of Canada ha anticipato i tagli dei tassi, e il mercato degli swap sconta un taglio nel quarto trimestre che porterebbe il tasso obiettivo al 2,50%.
AUD/USD
Il dollaro australiano ha registrato per la seconda sessione consecutiva un inside day ieri, ma oggi mostra un recupero. Alcune narrazioni collegano il movimento al balzo dei prezzi del rame in reazione alla tariffa USA del 50%. L’Aussie è risalito dal minimo di ieri vicino a 0,6510 dollari fino a quasi 0,6565 oggi in Europa, eguagliando il massimo settimanale di lunedì.
USD/MXN
Le perdite del dollaro si sono estese fino a quasi 18,55 pesos messicani ieri, dove sono emersi compratori che hanno riportato la coppia ai massimi di sessione vicino a 18,6500 dopo l’annuncio della tariffa del 50% sul Brasile. Dal massimo del 23 giugno poco sopra 19,34, il dollaro USA è sceso di oltre il 4%. L’inflazione messicana di giugno, pubblicata ieri, è risultata leggermente superiore alle attese. Sia il tasso headline che quello core rimangono sopra l’obiettivo del 2-4%. Oggi la banca centrale pubblicherà i verbali della recente riunione che ha visto un dissenso sulla decisione di effettuare il quarto taglio consecutivo di mezzo punto percentuale.
Implicazioni delle Nuove Tariffe USA
La decisione di imporre una tariffa del 50% sul Brasile ha scioccato molti osservatori, soprattutto considerando che gli Stati Uniti mantengono un surplus commerciale bilaterale con il paese sudamericano. Questa mossa, insieme alla tariffa del 25% sulla Corea del Sud (con cui gli USA hanno un accordo di libero scambio), probabilmente spingerà il Brasile ad allontanarsi ulteriormente dagli Stati Uniti e ad avvicinarsi alla Cina. Il contrasto tra i soccorritori messicani inviati in Texas per aiutare e la stretta statunitense sull’immigrazione legale e illegale ha attirato particolare attenzione sui social media, evidenziando le tensioni nelle relazioni bilaterali nonostante la prossimità geografica e i legami economici.