Il dollaro perde terreno nonostante i dati positivi sull’occupazione
Il dollaro statunitense ha registrato un indebolimento venerdì, annullando parte dei guadagni ottenuti dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione migliori del previsto. L’indice DXY, che misura il valore del biglietto verde contro un paniere di valute principali, è sceso dello 0,3% a 96,862, dopo aver toccato giovedì il massimo settimanale di 97,422. La pressione sul dollaro deriva dalle crescenti preoccupazioni degli investitori riguardo alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. Il presidente ha annunciato che inizierà a inviare lettere ai partner commerciali da venerdì, dettagliando le nuove tariffe che entreranno in vigore dopo la scadenza della pausa di 90 giorni prevista per il 9 luglio.
Bitcoin in flessione dopo il rally
Anche il Bitcoin ha mostrato segni di debolezza, perdendo lo 0,9% e scendendo a 109.008 dollari. La criptovaluta aveva raggiunto giovedì il massimo delle ultime cinque settimane a 110.585 dollari, secondo i dati LSEG. Il calo riflette una presa di profitto dopo il recente rally e l’incertezza generale sui mercati.
Mercati azionari USA ai massimi storici prima della chiusura festiva
Le borse americane hanno chiuso giovedì con nuovi record storici, sostenute dai dati positivi sull’occupazione che hanno mostrato un aumento dei posti di lavoro superiore alle attese. I mercati obbligazionari e azionari statunitensi sono rimasti chiusi venerdì per la festività del 4 luglio. Nel frattempo, l’attenzione degli investitori si è spostata sulle preoccupazioni relative al crescente deficit fiscale degli Stati Uniti e sull’imminente scadenza delle cosiddette “tariffe reciproche” americane.
Prospettive sui rendimenti dei Treasury secondo Société Générale
Gli strategist di Société Générale prevedono che il rendimento del Treasury decennale rimarrà nel range 4,0%-4,5% nei prossimi mesi. Gli analisti si aspettano che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse due volte nella seconda metà dell’anno per contrastare il rallentamento della crescita e dell’occupazione. Il rendimento del Treasury a 10 anni ha chiuso giovedì al 4,346%, secondo i dati LSEG.
Mercati europei in territorio negativo
Le borse europee hanno aperto in calo venerdì mattina. L’IBEX 35 spagnolo ha perso oltre l’1,0%, il CAC 40 francese è sceso dello 0,7% e il DAX tedesco ha ceduto lo 0,6%. L’indice paneuropeo Stoxx Europe 600 ha registrato una flessione dello 0,5%. Le azioni delle compagnie aeree europee hanno subito perdite significative a causa del secondo giorno di sciopero dei controllori del traffico aereo francesi, che ha costretto i vettori a cancellare centinaia di voli. Wizz Air è scesa dell’1,4%, easyJet ha perso lo 0,8%, mentre Ryanair e TUI hanno registrato cali simili. Il FTSE 100 britannico ha chiuso in ribasso dello 0,3%.
Mercati asiatici contrastati
I mercati azionari asiatici hanno chiuso con risultati misti. Il Nikkei 225 giapponese ha guadagnato lo 0,1%, mentre lo Shanghai Composite cinese è salito dello 0,3%. Tuttavia, gli indici ChiNext e Shenzhen Composite hanno registrato perdite. L’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in calo dello 0,7% e il Kospi sudcoreano ha perso il 2,0%.
La Cina accelera sugli accordi commerciali
Il ministero del commercio cinese ha dichiarato di essere in fase di revisione e approvazione delle domande qualificate per l’esportazione di articoli controllati verso gli Stati Uniti. Questa mossa sottolinea la corsa contro il tempo per garantire accordi commerciali prima della scadenza del 9 luglio. Shane Oliver, chief economist di AMP, ha avvertito che la minaccia alla crescita globale derivante dalla politica tariffaria statunitense rimane elevata. Ha osservato che un’aliquota tariffaria media del 20% negli Stati Uniti, sebbene inferiore al 30% che si sarebbe applicato dopo il “Liberation Day”, rappresenta comunque un aumento significativo rispetto al 3% medio di inizio anno.
Petrolio in lieve calo in attesa del meeting OPEC+
I prezzi del petrolio hanno registrato un lieve calo mentre gli investitori si preparano al meeting dell’OPEC+ previsto per questo weekend. Le aspettative per un altro significativo aumento della produzione sono già state scontate dai mercati. Il Brent è sceso dello 0,2% a 68,68 dollari al barile, riflettendo la cautela degli operatori in attesa delle decisioni del cartello petrolifero.