Il Dollar Index mantiene forza sopra 97,78 con resistenze chiave in vista
Il Dollar Index (DXY) si mantiene saldamente vicino a quota 97,78 questo martedì, testando il pivot di breve termine a 97,899. L’aumento dei rendimenti dei Treasury e le nuove minacce tariffarie dell’amministrazione Trump stanno fornendo un solido supporto al biglietto verde. L’indice sta mettendo alla prova livelli di resistenza cruciali: un superamento deciso del pivot potrebbe innescare un’accelerazione verso la media mobile a 50 giorni posizionata a 99,00 e successivamente verso il massimo del 23 giugno a 99,421. Sul fronte dei supporti, il livello minore si trova a 97,083, seguito dal minimo pluriennale a 96,377. Questi livelli forniscono ai trader riferimenti precisi per il posizionamento nel breve periodo.
Lo Yen giapponese cede terreno di fronte alle minacce tariffarie
La valuta nipponica ha mostrato debolezza dopo che il Presidente Trump ha ribadito l’intenzione di imporre tariffe del 25% sui beni provenienti da Giappone e Corea del Sud a partire dal 1° agosto. Questa notizia ha alimentato ulteriormente la domanda per il dollaro americano. Il cambio USD/JPY è salito dello 0,3% raggiungendo 146,56, mentre Tokyo ha avviato negoziati per ottenere esenzioni dalle tariffe. Parallelamente, l’euro ha toccato un massimo annuale contro lo yen, evidenziando il sentiment divergente tra Europa e Giappone. Le tensioni commerciali stanno rafforzando l’appeal del dollaro come bene rifugio. I trader monitorano attentamente la disponibilità di Trump a negoziare ulteriormente, fattore che potrebbe alleviare o intensificare la pressione attuale sullo yen.
L’Euro mostra volatilità ma cede alla forza del dollaro
La moneta unica europea ha inizialmente guadagnato terreno contro il dollaro, ma ha poi invertito la rotta mentre i mercati metabolizzavano la posizione di Trump sulle tariffe e il contesto di rafforzamento del biglietto verde. Il cambio EUR/USD sta ritracciando dai massimi, segnalando che la forza del dollaro rimane intatta nonostante temporanei picchi di interesse per l’euro. Fonti dell’UE hanno indicato che il blocco europeo potrebbe ottenere esenzioni tariffarie, fornendo una certa protezione alla valuta europea. Tuttavia, la domanda prevalente per il dollaro sta limitando i rally, con i trader che privilegiano i vantaggi offerti dai rendimenti statunitensi.
I rendimenti dei Treasury USA sostengono il rally del dollaro
I rendimenti dei titoli di stato americani sono in rialzo, con il decennale al 4,423% e il trentennale in salita al 4,961%. Questi movimenti riflettono le reazioni del mercato alle preoccupazioni inflazionistiche legate alle nuove tariffe. Goldman Sachs ha evidenziato un “nuovo fenomeno” in cui i tassi USA si stanno disaccoppiando dalla forza del dollaro. Tuttavia, i trader vedono l’attuale contesto di rendimenti solidi come supportivo per il potenziale rialzista del dollaro. Le partecipazioni estere di Treasury USA rimangono stabili, suggerendo una domanda costante nonostante le preoccupazioni commerciali globali.
Prospettive tecniche e strategia di trading per il DXY
L’attenzione immediata per chi opera sul DXY è concentrata sul pivot a 97,899. Un breakout pulito sopra questo livello potrebbe guidare un movimento verso 99,00 e 99,421, sostenuto da rendimenti Treasury più solidi e flussi verso asset rifugio legati alle tensioni commerciali. La debolezza dello yen e dell’euro contribuisce alla forza del dollaro nel breve termine, mentre i livelli di supporto rimangono chiaramente definiti per la gestione del rischio. A meno che Trump non segnali un’inversione significativa sulla politica tariffaria, il dollaro rimane posizionato per ulteriori guadagni nel prossimo futuro. I trader dovrebbero mantenere l’attenzione sui livelli tecnici chiave e monitorare gli sviluppi delle negoziazioni commerciali per potenziali cambiamenti nel sentiment di mercato.