Il dollaro mantiene forza in attesa dei dati sull’inflazione

L’indice del dollaro statunitense (DXY) ha mostrato solidità nella seduta di lunedì, attestandosi vicino a quota 97,85 con un rialzo giornaliero dello 0,20%. Nonostante la performance positiva, il movimento rialzista appare limitato da zone di resistenza tecnica cruciali posizionate appena sotto la soglia psicologica di 98,00. Gli investitori sono in attesa di nuovi catalizzatori mentre i mercati si preparano ad affrontare una settimana ricca di dati economici e sviluppi sul fronte commerciale. Il biglietto verde ha trovato sostegno durante il weekend dopo le minacce commerciali aggressive del presidente Donald Trump, che ha inviato lettere a oltre 20 paesi, tra cui Canada, Giappone e Corea del Sud, proponendo tariffe comprese tra il 15% e il 50% a meno che non vengano raggiunti nuovi accordi commerciali.

Tensioni commerciali alimentano l’avversione al rischio

L’implementazione di una tariffa del 35% sui beni canadesi, giustificata da preoccupazioni legate al fentanyl e agli squilibri commerciali nel settore lattiero-caseario, ha innescato un’ondata di avversione al rischio nei mercati globali. Questo scenario ha naturalmente aumentato la domanda per il dollaro come bene rifugio. I recenti dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione hanno evidenziato la resilienza dell’economia americana, con il rendimento del Treasury decennale stabile intorno al 4,36%. I funzionari della Federal Reserve rimangono divisi: alcuni propendono per tagli dei tassi, mentre altri avvertono sui possibili effetti ritardati delle tariffe sull’economia.

Focus sul CPI: il dato chiave della settimana

L’attenzione dei mercati è concentrata sul rilascio dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di giugno previsto per martedì, con previsioni di un incremento mensile dello 0,3%. Un dato superiore alle attese potrebbe ridimensionare le aspettative di tagli dei tassi e fornire ulteriore supporto al dollaro. Attualmente, le probabilità di un taglio a luglio sono scese al 6,7%, mentre settembre rimane lo scenario più probabile secondo i futures sui Fed funds. Questo contesto di incertezza sulla politica monetaria continua a influenzare le dinamiche valutarie.

Analisi tecnica del Dollar Index (DXY)

Il DXY sta negoziando intorno a $97,86, mantenendosi all’interno di un canale ascendente che ha contenuto l’azione dei prezzi dall’inizio di luglio. L’indice rimane sopra sia la media mobile esponenziale a 50 periodi ($97,58) che quella a 200 periodi ($97,64), che offrono un supporto dinamico importante. Il livello chiave da monitorare è $97,96, una resistenza orizzontale che coincide con il limite superiore del canale. Un breakout sopra questo livello potrebbe innescare un movimento rialzista verso $98,19 e $98,43, supportato dalla struttura precedente e dalle zone di Fibonacci. Sul lato ribassista, $97,66 e $97,42 rappresentano i supporti immediati. Il momentum rimane positivo finché il DXY mantiene questo canale, con i trader che attendono i dati CPI e i commenti della Fed per guidare il prossimo movimento direzionale.

GBP/USD sotto pressione: analisi del cable

La coppia GBP/USD continua a subire pressioni al di sotto di $1,3515, avendo violato una zona chiave di supporto ora trasformata in resistenza. Il cable scambia vicino a $1,3482, estendendo le perdite della settimana scorsa mentre i venditori mantengono il controllo sotto la trendline discendente e le medie mobili a 50 periodi ($1,3573) e 200 periodi ($1,3598).

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Target ribassisti e livelli di recupero

Gli obiettivi immediati al ribasso si trovano a $1,3447 e $1,3416, con un ritracciamento più profondo che potrebbe raggiungere $1,3369 se il momentum ribassista dovesse accelerare. Per un recupero sostenibile è necessaria una rottura sopra la regione $1,3515-$1,3570. In assenza di catalizzatori positivi, le prospettive tecniche favoriscono ulteriore debolezza, specialmente considerando la forte performance del dollaro e il calo dell’interesse rialzista sulla sterlina. La struttura dei prezzi rimane ribassista finché persistono massimi decrescenti sotto le medie mobili.

EUR/USD in fase di consolidamento

L’EUR/USD sta consolidando intorno a $1,1688, intrappolato all’interno di un triangolo simmetrico sempre più stretto mentre il prezzo si comprime tra la EMA a 50 periodi a $1,1710 e la EMA a 200 periodi vicino a $1,1676.

Scenari di breakout e livelli critici

Un breakout sopra $1,1705 potrebbe esporre le zone di resistenza a $1,1729 e $1,1765. Tuttavia, il mancato mantenimento sopra l’area di supporto $1,1668-$1,1650 potrebbe innescare un declino verso $1,1625 o addirittura $1,1590. La mancanza di momentum direzionale riflette la cautela degli investitori in vista dei prossimi dati CPI statunitensi e delle pubblicazioni economiche dell’Eurozona. Per ora, la coppia sta accumulando energia all’interno dei confini tecnici, e un breakout decisivo – sia sopra $1,1710 che sotto $1,1665 – determinerà probabilmente il prossimo trend di breve termine.

Prospettive di mercato e considerazioni finali

I mercati valutari si trovano in una fase cruciale, con il dollaro che mantiene una posizione di forza relativa ma affronta resistenze tecniche significative. Il rilascio del CPI rappresenta il catalizzatore principale che potrebbe sbloccare nuovi movimenti direzionali nelle principali coppie forex. Gli investitori dovranno monitorare attentamente non solo i dati economici, ma anche gli sviluppi sul fronte delle politiche commerciali e le comunicazioni della Federal Reserve. La combinazione di questi fattori determinerà se il dollaro riuscirà a superare la barriera psicologica di 98 o se assisteremo a una correzione nelle prossime sedute.

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