Il dollaro guadagna terreno grazie alle aspettative sul commercio internazionale
Giovedì il dollaro statunitense ha registrato un lieve rafforzamento rispetto alle principali valute internazionali, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imminente firma di un “importante accordo commerciale”. L’annuncio, diffuso tramite la piattaforma Truth Social, ha alimentato l’ottimismo sui mercati valutari e finanziari.
Performance del dollaro sui principali cross valutari
In seguito all’annuncio, il dollaro è salito dello 0,5% circa contro lo yen giapponese, raggiungendo quota 144,44 yen, e si è apprezzato fino a 0,8275 franchi svizzeri. Questo movimento rialzista consolida i guadagni già ottenuti nella giornata precedente, quando la Federal Reserve aveva confermato una politica monetaria attendista.
L’euro ha invece mostrato debolezza, scendendo a 1,1291 dollari, dopo aver subito mercoledì una perdita dello 0,56%, la più significativa delle ultime due settimane. L’indice del dollaro USA (US Dollar Index), che misura la forza del biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute principali, è salito leggermente a quota 100,04 punti.
Dettagli sull’accordo commerciale annunciato da Trump
Nella sua dichiarazione online, Trump ha anticipato una conferenza stampa prevista per le ore 14:00 GMT, durante la quale avrebbe fornito ulteriori dettagli su un accordo commerciale con un paese definito “grande e altamente rispettato”. Sebbene il presidente non abbia specificato il nome della nazione coinvolta, secondo fonti del New York Times si tratterebbe del Regno Unito.
L’ipotesi di un accordo USA-Regno Unito arriva pochi giorni dopo che Londra ha concluso con successo un trattato di libero scambio con l’India. Gli analisti avevano già previsto che questo evento potesse accelerare le trattative tra Washington e Londra.
Reazioni degli analisti e impatto sulla sterlina britannica
Kirstine Kundby-Nielsen, analista FX presso Danske Bank, ha commentato: “Dopo la Brexit, il Regno Unito ha avuto difficoltà nel concludere accordi commerciali significativi. Un’intesa con gli Stati Uniti sarebbe certamente rilevante per la sterlina britannica”. La valuta britannica aveva inizialmente reagito positivamente alla notizia (+0,5%), ma successivamente ha perso slancio attestandosi a 1,3279 dollari (-0,08%), anche in vista della decisione della Bank of England attesa per la giornata odierna.
Prospettive future e negoziati commerciali globali
Nelle ultime settimane Trump aveva già menzionato possibili accordi commerciali con India, Corea del Sud e Giappone. Rodrigo Catril, senior FX strategist presso National Australia Bank, sottolinea che i mercati stanno reagendo positivamente perché ogni nuovo accordo commerciale porta maggiore chiarezza e potrebbe fungere da modello per ulteriori trattative internazionali.
Tuttavia Catril avverte: “Un accordo con il Regno Unito potrebbe essere relativamente semplice rispetto ai negoziati più complessi previsti con Europa e Cina. Saranno i dettagli concreti a determinare realmente l’impatto sui mercati”.
Attenzione puntata sui colloqui USA-Cina in Svizzera
I mercati guardano ora con attenzione all’incontro previsto sabato in Svizzera tra Scott Bessent (Segretario al Tesoro USA), Jamieson Greer (negoziatore capo USA) e He Lifeng (responsabile economico cinese). Trump ha recentemente dichiarato che Pechino avrebbe richiesto questi colloqui; tuttavia ha escluso una riduzione immediata dei dazi sulle merci cinesi come incentivo ai negoziati.
Sul mercato offshore lo yuan cinese si è indebolito leggermente contro il dollaro americano (+0,07%), raggiungendo quota 7,2343 yuan per dollaro.
Politica monetaria USA: Fed mantiene tassi invariati ma segnala rischi inflazionistici
Nella giornata precedente la Federal Reserve aveva lasciato invariati i tassi d’interesse statunitensi come ampiamente previsto dagli analisti. Tuttavia Jerome Powell, presidente della Fed, ha espresso preoccupazione riguardo ai crescenti rischi derivanti dall’inflazione elevata e dalla disoccupazione in aumento.
“Al momento non è chiaro quale sia la risposta appropriata della politica monetaria”, ha dichiarato Powell. I mercati prevedono attualmente tre tagli dei tassi da un quarto di punto percentuale entro fine anno; il primo potrebbe arrivare già a luglio o settembre.
Joseph Capurso di Commonwealth Bank of Australia ritiene che nei prossimi mesi la comunicazione della Fed sarà cruciale per mantenere ancorate le aspettative inflazionistiche: “Esiste il rischio che le dichiarazioni pubbliche assumano toni più restrittivi (hawkish)”.
Banche centrali europee: decisioni di Riksbank e Norges Bank stabili
Sul fronte europeo le corone svedese e norvegese sono rimaste sostanzialmente stabili dopo che le rispettive banche centrali (Riksbank e Norges Bank) hanno mantenuto invariati i tassi d’interesse come previsto dagli analisti. La corona svedese è quotata a 9,662 per dollaro, mentre quella norvegese a 10,3636 per dollaro.
L’attenzione ora si sposta sulla decisione della Bank of England prevista nelle prossime ore. Gli investitori cercheranno indicazioni sulla velocità con cui Londra intende procedere verso una politica monetaria più accomodante nel corso dell’anno.