Il dollaro statunitense ha perso terreno venerdì rispetto alle principali valute, tra cui franco svizzero, dollaro australiano, euro e yen giapponese. Gli investitori hanno mostrato un maggiore appetito per gli asset più rischiosi, incoraggiati da segnali positivi provenienti dai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre attendono con attenzione i dati sul mercato del lavoro americano previsti per oggi.
Mercati valutari: andamento delle principali valute
Valute sensibili al rischio in rialzo
Le valute più sensibili al rischio, come il dollaro australiano (AUD) e il dollaro neozelandese (NZD), hanno registrato guadagni significativi grazie al rally dei mercati azionari europei e asiatici, che hanno seguito la scia positiva di Wall Street. L’AUD è salito dello 0,55% a quota 0,6418 USD, mentre il franco svizzero ha guadagnato lo 0,3%, attestandosi a 0,8265 contro il dollaro.
Euro e yuan cinese in recupero
L’euro ha segnato un incremento dello 0,33%, raggiungendo quota 1,1329 USD dopo aver toccato nei giorni scorsi i minimi delle ultime tre settimane. Anche lo yuan cinese offshore si è rafforzato fino a raggiungere il livello più alto dell’ultimo mese, beneficiando delle notizie incoraggianti sui colloqui commerciali tra Washington e Pechino.
Contesto geopolitico: progressi nei negoziati USA-Cina e USA-Giappone
Segnali positivi da Pechino e Washington
Secondo quanto riportato dal Ministero del Commercio cinese venerdì mattina, Pechino starebbe valutando una proposta degli Stati Uniti per riprendere le trattative commerciali. Queste dichiarazioni seguono quelle del Segretario di Stato americano Marco Rubio, che aveva anticipato l’imminente ripresa dei colloqui con la Cina.
Giappone: negoziati commerciali e leva finanziaria sui Treasury USA
Anche il Giappone ha intensificato i colloqui con gli Stati Uniti. Ryosei Akazawa, principale negoziatore commerciale giapponese, ha discusso giovedì a Washington con Scott Bessent del Tesoro USA su temi quali commercio bilaterale, misure non tariffarie e cooperazione economica. Inoltre, il Ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato ha dichiarato che Tokyo potrebbe utilizzare la sua posizione di grande detentore di titoli di Stato americani (oltre mille miliardi di dollari) come leva strategica nelle trattative commerciali con Washington.
Fattori che influenzano il dollaro USA
Sostegno temporaneo da flussi di fine mese e trimestrali positive
Nonostante la debolezza odierna, il dollaro rimane comunque indirizzato verso la terza settimana consecutiva di guadagni. Kenneth Broux, responsabile della ricerca FX presso Société Générale, ha sottolineato che la valuta americana ha beneficiato recentemente dei flussi di fine mese e dei risultati trimestrali positivi delle grandi aziende tecnologiche statunitensi. Inoltre, la politica monetaria accomodante della Bank of Japan (BoJ), confermata giovedì scorso con tassi invariati e previsioni di crescita riviste al ribasso a causa delle tensioni commerciali globali, ha ulteriormente sostenuto temporaneamente il biglietto verde.
Rischio recessione USA: attenzione ai dati sull’occupazione (NFP)
L’attenzione degli investitori è ora focalizzata sui dati relativi ai Non-Farm Payrolls (NFP), previsti per oggi pomeriggio. Gli analisti prevedono una creazione di circa 130.000 nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti nel mese scorso, rispetto ai 228.000 registrati a marzo. Un dato significativamente diverso dalle aspettative potrebbe chiarire meglio se l’economia americana stia effettivamente rallentando verso una recessione o se invece possa evitare un forte rallentamento.
Broux ha sottolineato che un risultato lontano dal consenso potrebbe paradossalmente essere positivo per i mercati finanziari: «Un dato molto distante dalle previsioni aiuterebbe a chiarire se gli Stati Uniti si stanno dirigendo verso una recessione – scenario che implicherebbe ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve – oppure se riusciranno ad evitare un forte rallentamento».
Prospettive future per il dollaro USA
Nelle ultime settimane gli operatori hanno adottato una strategia chiara sul mercato forex: vendere i rally del dollaro americano, specialmente contro l’euro. La domanda cruciale ora è se questa strategia continuerà ad essere valida dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione americana.
In sintesi, l’attuale debolezza del dollaro riflette principalmente l’ottimismo sui negoziati commerciali internazionali e l’attesa prudente degli investitori per i dati macroeconomici statunitensi. I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere meglio le prospettive future della valuta americana sui mercati valutari globali.