Ogni volta che viene annunciata una nuova legge di bilancio, torna puntualmente il dibattito sui deficit pubblici. Spesso sentiamo ripetere la frase: “I deficit sono negativi”. Questa convinzione deriva dall’idea che lo Stato, per finanziare le proprie spese, debba indebitarsi emettendo obbligazioni (bond) e pagando interessi, proprio come farebbe una famiglia o un’impresa privata.

Tuttavia, questa visione è un retaggio storico risalente all’epoca del gold standard, quando la valuta era ancorata all’oro. Oggi, per paesi con valute sovrane come Stati Uniti, Regno Unito, Giappone o Australia, la realtà operativa è profondamente diversa.

Come funziona realmente il deficit in un sistema monetario fiat?

Quando il governo degli Stati Uniti registra un deficit (cioè spende più di quanto incassa tramite tasse), in realtà sta creando nuova moneta. Questi fondi aggiuntivi entrano direttamente nel settore privato sotto forma di riserve bancarie accreditate sui conti correnti. In altre parole, il deficit pubblico non è semplicemente un prestito da restituire, ma rappresenta l’immissione netta di nuova liquidità nell’economia reale.

Il ruolo dei titoli di Stato: perché vengono emessi?

I titoli governativi americani (Treasury Bills, Notes e Bonds), comunemente chiamati “Treasuries”, non vengono emessi perché lo Stato abbia bisogno di denaro per finanziare le proprie spese. Al contrario, questi strumenti finanziari vengono collocati sul mercato dopo che la spesa pubblica è già avvenuta.

L’emissione di obbligazioni serve principalmente a sostituire le riserve bancarie create dalla spesa pubblica con un altro tipo di asset finanziario (appunto i titoli di Stato). Questo processo permette alla banca centrale (la Federal Reserve negli USA) di gestire meglio i tassi d’interesse e controllare la quantità di liquidità presente nel sistema bancario. Si tratta quindi di una operazione monetaria e non di una necessità finanziaria.

I mercati dei titoli governativi: primario e secondario

Mercato primario: emissione iniziale dei titoli

Il mercato primario è quello in cui il governo colloca nuovi titoli tramite aste pubbliche. Banche e istituzioni finanziarie acquistano direttamente dal Tesoro americano questi strumenti finanziari appena emessi. È qui che avviene l’ingresso effettivo dei nuovi titoli nel sistema economico.

Mercato secondario: scambio tra investitori

Dopo l’emissione iniziale, i titoli possono essere negoziati liberamente sul mercato secondario. Qui non vengono creati nuovi bond, ma semplicemente scambiati quelli già esistenti. Mercati regolamentati come il CME (Chicago Mercantile Exchange) o mercati OTC (over-the-counter) consentono agli investitori di comprare e vendere obbligazioni governative in base alle loro esigenze strategiche.

Quando si parla di “sell-off” sui bond (vendita massiccia), ci si riferisce proprio al mercato secondario: molti investitori vendono contemporaneamente i loro titoli, facendo scendere i prezzi e salire i rendimenti.

Perché gli investitori acquistano obbligazioni governative?

I Treasury americani sono considerati strumenti finanziari estremamente sicuri e liquidi. Molti investitori istituzionali li utilizzano per parcheggiare temporaneamente capitali o per soddisfare requisiti normativi sulle riserve minime.

Ad esempio, paesi come la Cina accumulano dollari attraverso surplus commerciali con gli USA e spesso reinvestono queste risorse proprio in Treasury Bonds per ottenere un rendimento sicuro.

Come funzionano prezzi e rendimenti delle obbligazioni?

I bond pagano interessi fissi periodici chiamati “coupon”. Il rendimento effettivo (yield) dipende dal prezzo a cui si acquista il titolo sul mercato secondario:

  • Esempio pratico: se un titolo paga annualmente 5 dollari di interessi:
    • Acquistandolo a 166 dollari, il rendimento sarà circa del 3%.
    • Acquistandolo a 100 dollari, lo stesso coupon da 5 dollari corrisponderà ad un rendimento del 5%.

Dunque, quando il prezzo dei bond scende sul mercato secondario (ad esempio durante un sell-off), il rendimento sale automaticamente diventando più attraente per nuovi acquirenti.

Cosa ha causato il recente sell-off sui bond?

Nelle recenti turbolenze finanziarie globali alcuni hedge fund hanno avuto bisogno urgente di liquidità immediata. Per ottenerla rapidamente hanno iniziato a vendere grandi quantità di obbligazioni governative sul mercato secondario. Questo aumento improvviso dell’offerta ha fatto scendere i prezzi dei bond e aumentare i rendimenti.

Tuttavia, altri investitori hanno colto l’occasione per acquistare questi stessi titoli a prezzi più bassi e rendimenti più elevati.

Cosa significa davvero una vendita massiccia sui bond?

Un sell-off sui mercati obbligazionari non indica necessariamente una crisi economica imminente o problemi strutturali gravi. Piuttosto riflette cambiamenti nelle aspettative degli investitori riguardo inflazione futura, politiche monetarie delle banche centrali o semplicemente strategie diverse nella gestione dei portafogli finanziari.

Sebbene rendimenti più elevati possano creare pressioni su chi deve indebitarsi (famiglie o imprese), ciò non implica affatto che lo Stato sia insolvente o che il sistema economico stia collassando. Indica semplicemente che le aspettative degli operatori finanziari stanno evolvendo.

La prossima volta che sentirete dire “non possiamo permettercelo”, saprete riconoscere l’errore concettuale dietro questa affermazione. Chi basa le proprie decisioni d’investimento su questa idea obsoleta rischia infatti di giocare la partita sbagliata sui mercati finanziari moderni.