La corsa contro il tempo per un accordo commerciale transatlantico
L’attenzione dei mercati internazionali è concentrata sui negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea, con solo pochi giorni rimasti prima dell’entrata in vigore delle tariffe americane. Il 9 luglio segna la fine della moratoria di 90 giorni concessa dal presidente Donald Trump sulle cosiddette “tariffe reciproche”. Senza un’intesa, i prodotti europei esportati negli USA potrebbero subire dazi fino al 50%, con conseguenti misure di ritorsione da parte di Bruxelles.
Il peso economico delle relazioni commerciali USA-UE
Il rapporto commerciale tra le due sponde dell’Atlantico rappresenta circa il 30% del commercio globale di merci, secondo i dati del Consiglio Europeo. Nel 2024, gli scambi bilaterali hanno raggiunto un valore di 1,68 trilioni di euro (1,98 trilioni di dollari), considerando sia beni che servizi.
I settori chiave del commercio transatlantico
Tra i principali prodotti scambiati figurano: – Prodotti farmaceutici e medicinali – Veicoli stradali – Prodotti petroliferi L’UE ha registrato un surplus commerciale di 198 miliardi di euro nel commercio di beni, ma un deficit di 148 miliardi nei servizi, risultando in un avanzo commerciale complessivo di circa 50 miliardi di euro nel 2024.
Le tensioni commerciali e la posizione di Trump
Il presidente americano ha ripetutamente criticato lo squilibrio commerciale con l’Europa, definendo il rapporto “ingiusto” e accusando l’UE di sfruttare gli Stati Uniti. Venerdì scorso, Trump ha dichiarato di aver firmato 12 lettere contenenti offerte “prendere o lasciare” sulle tariffe, anche se non è chiaro se l’Unione Europea fosse tra i destinatari.
Negoziati in salita: le dichiarazioni dei protagonisti
La posizione europea
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ammesso giovedì che l’obiettivo è raggiungere “un accordo di principio”, riconoscendo l’impossibilità di finalizzare un’intesa dettagliata entro la scadenza. Ha inoltre sottolineato che, in assenza di accordo, “tutti gli strumenti sono sul tavolo”, lasciando intendere possibili contromisure. Il Commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha definito “produttiva” la sua settimana di incontri a Washington, ribadendo l’obiettivo di “un accordo commerciale transatlantico buono e ambizioso”.
Lo scetticismo americano
Il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, si è mostrato più cauto sulle prospettive di un accordo entro la scadenza, dichiarando a CNBC: “Vedremo cosa riusciremo a fare con l’Unione Europea”.
Le prospettive secondo gli analisti
Gli esperti interpellati da CNBC si mostrano scettici sulla possibilità di raggiungere un accordo completo nel breve termine.
L’analisi di Anthony Gardner
L’ex ambasciatore USA presso l’UE, Anthony Gardner, non si è detto sorpreso dall’esclusione di un accordo onnicomprensivo da parte di von der Leyen. “Gli accordi commerciali completi sono documenti di migliaia di pagine”, ha spiegato, suggerendo che potrebbe emergere un documento simile a quello firmato tra USA e Regno Unito, ma con contenuti differenti.
La visione di Carsten Nickel
Carsten Nickel, managing director di Teneo, ritiene che un accordo di massima rappresenti il “miglior risultato possibile” per l’UE. Secondo la sua analisi, l’intesa iniziale dovrebbe: – Guadagnare tempo per ulteriori negoziati – Includere l’accettazione da parte dell’UE di una tariffa base del 10% dagli USA – Permettere discussioni future su esenzioni settoriali
Scenari futuri e incertezze persistenti
Anche in caso di accordo, l’incertezza rimarrà elevata. Nickel avverte che qualsiasi intesa resterà soggetta a intense contrattazioni e al rischio che gli Stati Uniti cambino idea o perdano pazienza. Quanto alle possibili ritorsioni europee, l’analista non prevede misure immediate da parte dell’UE, a meno che Trump non imponga tariffe complete la prossima settimana. “E anche in quel caso”, conclude Nickel, “l’UE procederà con cautela”, consapevole delle implicazioni economiche e politiche di un’escalation commerciale con il principale partner transatlantico.