Il settore minerario trascina Londra verso nuovi record

Le azioni delle società minerarie quotate a Londra hanno registrato un forte rimbalzo giovedì, cancellando le perdite recenti e spingendo l’indice FTSE 100 britannico a un nuovo massimo storico. Gli investitori stanno valutando l’impatto dei dazi statunitensi al 50% sul rame e i segnali positivi provenienti dall’economia cinese. Anglo American ha guadagnato il 5% a metà giornata sul listino londinese, mentre Rio Tinto e Glencore sono salite entrambe del 4,5% e Antofagasta del 3%.

Turbolenze nel mercato del rame

I guadagni arrivano in un momento di forte volatilità per il mercato del rame, dove i prezzi hanno toccato livelli record e il premio pagato dagli acquirenti statunitensi rispetto al resto del mondo sta aumentando vertiginosamente. L’annuncio inaspettato di questa settimana sull’introduzione di dazi USA al 50% a partire dal 1° agosto – al limite superiore delle aspettative – ha scosso il mercato. Per i giganti minerari con grandi operazioni in località chiave per l’export di rame verso gli USA, come il Cile, la situazione presenta aspetti contrastanti. L’incertezza sulle dinamiche di domanda e offerta è aumentata drasticamente.

Chi beneficia dei prezzi più alti

Secondo Susannah Streeter, responsabile mercati di Hargreaves Lansdown, un aumento generalizzato dei prezzi potrebbe favorire i produttori nel breve termine. Tuttavia, gli analisti sottolineano che i principali beneficiari dei prezzi più elevati del rame negli USA sono le grandi compagnie minerarie domestiche che vendono secondo i prezzi del Chicago Mercantile Exchange (CME), destinate a vedere ricavi realizzati più alti. Gli Stati Uniti importano poco meno della metà del loro fabbisogno di rame e difficilmente riusciranno ad aumentare la produzione interna in modo significativo nel breve termine, mantenendo così la pressione sui prezzi.

Un anno difficile per il settore minerario europeo

Il 2024 si è rivelato complesso per le società minerarie quotate in Europa, che hanno registrato la peggiore performance tra i settori dello Stoxx 600 nel primo semestre, nonostante il rally di materie prime come l’oro. Le azioni hanno recuperato dai minimi di aprile, ma aziende come Rio Tinto restano in territorio negativo da inizio anno a causa delle condizioni meteorologiche avverse che hanno interrotto le operazioni. Queste società sono particolarmente sensibili alle aspettative di crescita globale, che quest’anno sono state intaccate dall’incertezza sui dazi USA e dai segnali economici provenienti dalla Cina, grande consumatrice di risorse.

I fattori dietro il rally odierno

Maurizio Carulli, analista globale energia e mining di Quilter Cheviot, ha spiegato a CNBC che i guadagni del settore minerario sono sostenuti dai dati che mostrano un aumento delle vendite di macchinari per l’edilizia in Cina, un indicatore chiave per l’economia del paese asiatico. Anche le notizie di mercoledì secondo cui alcuni membri del comitato votante della Federal Reserve prevedono tagli dei tassi di interesse appropriati nel corso dell’anno sono positive per il settore. “Infine, c’è stato un rimbalzo tecnico dopo che il settore minerario aveva mostrato debolezza ieri”, ha aggiunto Carulli.

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Stimoli cinesi e dollaro debole alimentano l’ottimismo

Dan Coatsworth, analista di investimenti presso AJ Bell, ha evidenziato le voci di mercato su una “potenziale nuova ondata di stimoli governativi in Cina”. Qualsiasi supporto al gigantesco settore immobiliare cinese porterebbe a una maggiore domanda di materie prime. “Il secondo fattore è un dollaro più debole, che rende le materie prime denominate in dollari più economiche da acquistare con altre valute”, ha dichiarato Coatsworth a CNBC. L’indice del dollaro USA era leggermente in calo giovedì, continuando la sua recente sensibilità agli aggiornamenti sui dazi.

I mercati ignorano il “rumore” sui dazi

Coatsworth ha osservato che i mercati azionari sono in una fase di propensione al rischio, ignorando la raffica di aggiornamenti sui dazi nazionali considerati largamente come “rumore e non fatti concreti”. “Trump sta lanciando numeri a destra e a manca, e gli investitori hanno iniziato a ignorare tutto ciò che non è scolpito nella pietra… questo significa un ritorno dell’attenzione sui dati economici e sul flusso di notizie aziendali come principali driver per i mercati”, ha affermato. L’ottimismo sembra elevato tra i trader europei riguardo alla possibilità che l’UE e la Casa Bianca raggiungano un accordo commerciale quadro entro la fine della settimana.