Il principale indice azionario tedesco, il DAX, ha chiuso la settima seduta consecutiva in rialzo il 30 aprile, sostenuto dalle crescenti aspettative di un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e dall’ottimismo generato dai recenti sviluppi sul fronte commerciale e inflazionistico. I dati economici provenienti dagli Stati Uniti, che mostrano una contrazione economica e un indebolimento del mercato del lavoro, hanno ulteriormente alimentato le speculazioni su una politica monetaria più accomodante da parte della Federal Reserve (Fed), favorendo l’appetito per il rischio degli investitori.

Performance del DAX: settima seduta positiva consecutiva

Mercoledì 30 aprile, il DAX ha guadagnato lo 0,32%, chiudendo a quota 22.497 punti. A sostenere il sentiment positivo sono stati i risultati trimestrali delle aziende europee e statunitensi, oltre ai dati macroeconomici incoraggianti provenienti dall’Eurozona. Tuttavia, giovedì 1 maggio i mercati tedeschi sono rimasti chiusi per la festività del Primo Maggio.

Settore automotive sotto pressione dopo risultati trimestrali negativi

Nonostante il trend generale positivo, il settore automobilistico ha registrato perdite significative dopo la pubblicazione di risultati trimestrali deludenti. Volkswagen ha riportato un calo degli utili del 37% nel primo trimestre, mentre Stellantis ha ritirato le previsioni annuali a causa dell’incertezza legata ai dazi commerciali. BMW ha perso il 2,90%, Mercedes-Benz Group è scesa del 2,73% e Volkswagen ha ceduto il 2,43%.

Anche Adidas (-4,13%) e Zalando (-5,22%) hanno subito forti ribassi dopo che Adidas ha avvertito della possibilità di aumentare i prezzi a causa dei dazi statunitensi.

Settore aerospaziale in controtendenza grazie ai risultati positivi di Airbus

In controtendenza rispetto al settore automotive, Airbus ha guadagnato il 2,14% grazie a risultati trimestrali superiori alle attese. Anche MTU Aero Engines (+3,13%) e Rheinmetall (+1,47%) hanno beneficiato dell’ottimismo generato dai dati positivi del comparto aerospaziale.

Inflazione tedesca in calo: aumentano le aspettative di tagli BCE

L’inflazione annuale in Germania è scesa dal 2,2% di marzo al 2,1% ad aprile. Questo rallentamento rafforza le aspettative degli investitori su possibili tagli dei tassi da parte della BCE nei prossimi mesi. Una politica monetaria più accomodante potrebbe ridurre i costi di finanziamento per le imprese europee e indebolire l’euro (EUR), migliorando così la competitività delle aziende esportatrici quotate sul DAX.

Dati USA deboli alimentano speculazioni su Fed accomodante

I dati macroeconomici statunitensi inferiori alle attese hanno ulteriormente alimentato le aspettative di una Fed più accomodante. Nel primo trimestre del 2025 l’economia USA si è contratta dello 0,3%, dopo una crescita del 2,4% nel quarto trimestre del 2024. Inoltre, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono salite a quota 241 mila nella settimana terminata il 26 aprile (rispetto alle precedenti 223 mila), mentre l’indice ISM manifatturiero è sceso a 48,7 punti ad aprile (da 49 punti a marzo), rimanendo sotto la soglia critica dei 50 punti che separa espansione e contrazione economica.

Attenzione ai dati sull’inflazione Eurozona e al report occupazionale USA

Venerdì 2 maggio saranno pubblicati i dati sull’inflazione dell’Eurozona relativi ad aprile. Gli analisti prevedono un rallentamento dal precedente valore del 2,2% al 2,1%. Un dato inferiore alle attese potrebbe rafforzare ulteriormente le aspettative di tagli dei tassi BCE e sostenere ulteriormente gli asset rischiosi come le azioni europee.

Report occupazionale USA: impatto sulle decisioni della Fed

Anche il report sul mercato del lavoro statunitense sarà cruciale per determinare le future mosse della Fed:

  • Scenario rialzista: salari in crescita sostenuta, disoccupazione in calo e aumento significativo dei nuovi posti di lavoro potrebbero ridurre le aspettative di una Fed accomodante.
  • Scenario ribassista: salari stagnanti o in calo, aumento della disoccupazione e debole crescita occupazionale potrebbero invece rafforzare i timori recessivi e aumentare le probabilità di tagli dei tassi da parte della Fed.

Tensioni commerciali USA-Cina: fattore chiave per i mercati globali

I mercati finanziari restano sensibili agli sviluppi delle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina. Le notizie secondo cui Pechino sarebbe pronta a riprendere i negoziati hanno spinto al rialzo gli indici asiatici e i futures sul DAX nella sessione asiatica di venerdì mattina. Tuttavia, eventuali nuove tensioni potrebbero rapidamente invertire questo trend positivo.

DAX: analisi tecnica e livelli chiave da monitorare

Sotto il profilo tecnico, il DAX rimane saldamente sopra le medie mobili esponenziali (EMA) a 50 e a 200 giorni, confermando un trend rialzista nel breve termine.

  • Target rialzista: una rottura decisa sopra il massimo recente (22.607 punti) potrebbe aprire la strada verso quota 22.750 punti prima e successivamente verso l’importante soglia psicologica dei 23.000 punti.
  • Rischio ribassista: una discesa sotto quota 22.350 punti potrebbe invece portare rapidamente l’indice verso quota 22.000 punti e testare la EMA a 50 giorni.

Conclusioni: fattori macroeconomici cruciali per la direzione futura del DAX

Nelle prossime sedute sarà fondamentale monitorare attentamente i dati sull’inflazione europea, il report occupazionale USA e gli sviluppi delle trattative commerciali internazionali. Questi elementi determineranno con ogni probabilità la direzione futura dell’indice DAX nel breve termine.

Suggerimento operativo: gli investitori dovrebbero mantenere un approccio prudente ma reattivo agli aggiornamenti macroeconomici e geopolitici per cogliere eventuali opportunità o proteggersi da improvvisi cambiamenti di scenario.