Apple ha presentato una richiesta urgente al tribunale per sospendere temporaneamente una recente sentenza sfavorevole nella causa contro Epic Games. La decisione, se confermata, potrebbe costare all’azienda di Cupertino perdite economiche significative, stimate in centinaia di milioni o addirittura miliardi di dollari.

La controversia tra Apple ed Epic Games: contesto e sviluppi recenti

Origine della disputa e prime decisioni giudiziarie

La battaglia legale tra Apple ed Epic Games risale al 2021, quando Epic accusò Apple di pratiche anticoncorrenziali relative alle commissioni sugli acquisti effettuati tramite l’App Store. Inizialmente, il giudice distrettuale statunitense Yvonne Gonzalez Rogers aveva imposto ad Apple modifiche limitate alle politiche relative ai link esterni per i pagamenti nelle app.

La nuova sentenza del giudice Rogers e le sue implicazioni

Nel mese scorso, tuttavia, il giudice Rogers ha ampliato significativamente la portata della sua precedente decisione. La nuova sentenza obbliga Apple a interrompere immediatamente l’applicazione delle commissioni sugli acquisti effettuati tramite link esterni presenti nelle app per iPhone. Inoltre, Apple non potrà più limitare gli sviluppatori nella scelta del linguaggio o del posizionamento dei link che rimandano a sistemi di pagamento esterni.

Le motivazioni della richiesta di sospensione da parte di Apple

Impatto economico rilevante per il modello di business dell’App Store

Nella richiesta presentata al tribunale, Apple sostiene che le modifiche imposte dalla sentenza comporterebbero costi estremamente elevati per l’azienda. Secondo quanto dichiarato dai legali della società californiana, tali cambiamenti potrebbero tradursi in perdite annuali comprese tra centinaia di milioni e miliardi di dollari.

“Questa è solo l’ultima fase del tentativo, finora in gran parte infruttuoso, da parte di Epic Games di utilizzare le norme sulla concorrenza per modificare il funzionamento dell’App Store”, ha dichiarato Apple nella mozione d’urgenza.

Accuse di danno alla concorrenza e riduzione delle scelte per i consumatori

Apple sostiene inoltre che alcuni sviluppatori terzi stiano già sfruttando la nuova sentenza per aggirare le commissioni dell’App Store, indirizzando gli utenti verso pagamenti esterni. Secondo l’azienda, ciò ridurrebbe la scelta dei consumatori e danneggerebbe significativamente il suo modello economico.

Le reazioni degli sviluppatori e le conseguenze sul mercato delle app

Esempi concreti: Amazon Kindle e Spotify

Dopo la recente decisione giudiziaria, alcune grandi aziende come Amazon e Spotify hanno già aggiornato le proprie applicazioni per evitare le commissioni imposte da Apple. Ad esempio, l’app Kindle di Amazon ora include un pulsante “Ottieni libro” che rimanda direttamente al sito web dell’azienda per completare l’acquisto, evitando così la commissione del 27% precedentemente applicata da Apple.

L’iniziativa software annunciata da Epic Games

Anche Epic Games ha annunciato l’intenzione di introdurre nuovi strumenti software che consentiranno agli sviluppatori di app e giochi di integrare facilmente link diretti ai propri siti web per ricevere pagamenti esterni. Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ha commentato positivamente la decisione del tribunale affermando: “Questo obbliga finalmente Apple a competere realmente sul mercato. È esattamente ciò che volevamo fin dall’inizio.”

L’accusa del giudice Rogers: Apple avrebbe ingannato il tribunale

Un ulteriore elemento critico emerso dalla vicenda riguarda una segnalazione penale avanzata dal giudice Rogers nei confronti di Apple. Secondo il magistrato, un vicepresidente della società avrebbe mentito apertamente riguardo alle tempistiche e alle motivazioni dietro la decisione aziendale di applicare una commissione del 27% sui pagamenti esterni. Tale decisione sarebbe stata presa direttamente durante incontri con il CEO Tim Cook.

Nella recente documentazione depositata in tribunale, Apple non affronta direttamente queste accuse specifiche ma sostiene che la sentenza abbia carattere punitivo piuttosto che correttivo. I legali dell’azienda hanno inoltre sottolineato che eventuali sanzioni civili dovrebbero servire esclusivamente a garantire il rispetto degli ordini esistenti e non a punire retroattivamente eventuali violazioni passate.

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I prossimi passi: appello e possibili scenari futuri

Apple ha già annunciato ufficialmente l’intenzione di appellarsi contro la recente sentenza e contro la decisione relativa alla violazione degli ordini precedenti. Durante l’ultima conference call trimestrale con gli investitori, Tim Cook ha ribadito con fermezza: “Abbiamo rispettato gli ordini del tribunale e presenteremo ricorso.”

La vicenda resta dunque aperta e potrebbe avere importanti ripercussioni non solo sul modello economico dell’App Store ma anche sull’intero settore delle applicazioni mobili e dei pagamenti digitali nei prossimi anni.