- Introduzione ai Certificati di Investimento
- Cosa Sono i Certificati di Investimento
- Le 6 Tipologie Principali di Certificati
- Certificati a Capitale Protetto
- Certificati Condizionatamente Protetti
- Cash Collect Certificate
- Express Certificate
- Phoenix Certificate
- Autocallable Certificate
- Come Funzionano i Certificati
- Vantaggi dei Certificati di Investimento
- Rischi e Come Gestirli
- Normativa e Fiscalità in Italia
- Mercati di Quotazione: SeDeX e Cert-X
- I Principali Emittenti in Italia
- Certificati per Ogni Profilo di Investitore
- Come Investire in Certificati: Guida Step-by-Step
- Strategie di Investimento con i Certificati
- Certificati vs Altri Strumenti di Investimento
- Storia ed Evoluzione del Mercato
- Glossario Tecnico Completo
- Domande Frequenti (FAQ)
- Conclusioni e Prospettive Future
Introduzione ai Certificati di Investimento
I certificati di investimento rappresentano una delle innovazioni più significative nel panorama finanziario italiano degli ultimi vent’anni. Questi strumenti strutturati, che combinano le caratteristiche delle obbligazioni tradizionali con elementi derivati sofisticati, hanno rivoluzionato il modo in cui gli investitori italiani approcciano i mercati finanziari.
Nel 2025, il mercato italiano dei certificati ha raggiunto dimensioni impressionanti: oltre 10.000 strumenti quotati sui mercati regolamentati, con volumi di negoziazione che hanno superato i 7 miliardi di euro nel solo primo trimestre. Questa crescita esponenziale non è casuale, ma riflette la capacità di questi prodotti di rispondere a esigenze specifiche degli investitori: dalla protezione del capitale alla generazione di reddito periodico, dalla partecipazione ai mercati azionari con protezione alla possibilità di beneficiare di movimenti laterali dei mercati.
La democratizzazione degli investimenti strutturati è uno dei fenomeni più rilevanti degli ultimi anni. Se un tempo questi prodotti erano appannaggio esclusivo di investitori istituzionali e grandi patrimoni, oggi sono accessibili a qualsiasi risparmiatore attraverso il proprio conto titoli, con tagli minimi spesso inferiori ai 1.000 euro.
Questa guida completa esplora ogni aspetto dei certificati di investimento, fornendo agli investitori italiani tutti gli strumenti necessari per comprendere, valutare e utilizzare efficacemente questi prodotti nel proprio portafoglio. Dall’analisi delle diverse tipologie alla comprensione dei meccanismi di funzionamento, dalla valutazione dei rischi alle strategie di investimento, ogni sezione è pensata per costruire una conoscenza solida e operativa.
Cosa Sono i Certificati di Investimento
I certificati di investimento sono titoli di debito strutturati emessi da istituzioni finanziarie che replicano, con regole predefinite, l’andamento di uno o più sottostanti. La loro natura ibrida li colloca a metà strada tra le obbligazioni tradizionali e i derivati, combinando elementi di entrambe le categorie in strutture innovative.
Definizione Tecnica e Caratteristiche Fondamentali
Dal punto di vista tecnico, un certificato è un’obbligazione senior non garantita dell’emittente, il cui valore e i cui flussi di pagamento dipendono dall’andamento di un sottostante secondo regole predefinite nel prospetto. Questa definizione apparentemente semplice nasconde una complessità strutturale che permette infinite combinazioni di rischio e rendimento.
Le caratteristiche distintive dei certificati includono:
- Struttura predefinita: ogni certificato ha regole chiare e immutabili che determinano i pagamenti e il rimborso finale
- Quotazione su mercati regolamentati: la negoziazione su SeDeX o Cert-X garantisce trasparenza e liquidità
- Codice ISIN univoco: ogni certificato è identificato da un codice di 12 caratteri che ne permette la tracciabilità
- Assenza di leva finanziaria: salvo i leverage certificate, non richiedono margini o garanzie aggiuntive
- Liquidazione monetaria: il rimborso avviene sempre in denaro, senza consegna fisica del sottostante
La Struttura Finanziaria dei Certificati
La costruzione finanziaria di un certificato avviene attraverso la combinazione di componenti elementari:
- Componente obbligazionaria: rappresenta il valore attuale del capitale protetto, quando presente
- Componente opzionale: determina la partecipazione ai movimenti del sottostante
- Componenti accessorie: barriere, trigger, meccanismi di memoria che modulano i payoff
Questa architettura modulare permette agli emittenti di creare prodotti estremamente diversificati, ciascuno ottimizzato per specifiche condizioni di mercato o esigenze degli investitori.
I Sottostanti: L’Universo Investibile
La gamma di sottostanti disponibili è vastissima e in continua espansione:
- Azioni singole: dalle blue chip italiane ai titoli tecnologici americani
- Indici azionari: FTSE MIB, EuroStoxx 50, S&P 500, Nasdaq 100
- Basket equipesati o ottimizzati: combinazioni di titoli selezionati tematicamente
- Materie prime: oro, petrolio, argento, rame, prodotti agricoli
- Tassi di interesse e inflazione: certificati legati a parametri macroeconomici
- Valute e cripto-asset: esposizione a cambi e valute digitali
- Indici proprietari e tematici: ESG, megatrend, settoriali specifici
Le 6 Tipologie Principali di Certificati
Il mercato italiano dei certificati si articola in sei macro-categorie principali, ciascuna con caratteristiche distintive e finalità specifiche. Questa classificazione, adottata da ACEPI (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), rappresenta lo standard di riferimento per operatori e investitori.
1. Certificati a Capitale Protetto
I certificati a capitale protetto rappresentano la massima espressione della sicurezza nel mondo dei prodotti strutturati. Questi strumenti garantiscono, a scadenza, il rimborso di una percentuale predefinita del capitale investito (tipicamente 90-100%), indipendentemente dall’andamento del sottostante.
Struttura e Meccanismo di Protezione
La protezione del capitale si realizza attraverso una struttura zero-coupon + call:
- L’emittente investe la maggior parte del premio in un’obbligazione zero-coupon che garantisce il capitale a scadenza
- La parte residuale finanzia opzioni call che permettono la partecipazione ai rialzi
- Il livello di protezione (90%, 95%, 100%) determina il budget disponibile per le opzioni
Tipologie Specifiche di Capitale Protetto
Equity Protection Certificate: La forma più semplice, garantisce il 100% del capitale con partecipazione lineare ai rialzi, spesso con un cap. Esempio: protezione 100%, partecipazione 70% ai rialzi dell’EuroStoxx 50, cap al 25%.
Bonus Protected Certificate: Combina protezione totale con un bonus se il sottostante non scende sotto una barriera. Struttura tipica: protezione 100%, bonus 15% se la barriera al 70% non viene violata.
Digital Certificate: Pagano un importo fisso se si verifica una condizione predefinita. Esempio: 100% + 20% se l’indice è sopra il livello iniziale a scadenza, altrimenti solo 100%.
Double Win Certificate: Protezione totale con guadagno sia sui rialzi che sui ribassi (in valore assoluto). Ideali per mercati molto volatili senza direzione chiara.
Vantaggi e Limitazioni
I vantaggi principali includono:
- Certezza del capitale a scadenza (salvo default emittente)
- Partecipazione ai mercati azionari senza rischio di perdite
- Semplicità di comprensione e valutazione
- Adatti a investitori molto prudenti o in fasi di incertezza
Le limitazioni da considerare:
- Rendimenti potenziali limitati dal costo della protezione
- Partecipazione parziale ai rialzi (tipicamente 50-70%)
- Presenza frequente di cap che limitano i guadagni massimi
- Durate mediamente lunghe (3-5 anni) per ammortizzare i costi
2. Certificati Condizionatamente Protetti
I certificati a capitale condizionatamente protetto costituiscono la categoria più vasta e diversificata del mercato. La protezione del capitale è subordinata al rispetto di determinate condizioni, tipicamente il mancato superamento di una barriera di protezione.
Il Concetto di Barriera
La barriera è il livello chiave che determina l’attivazione della protezione:
- Barriera Europea (Discreta): osservata solo a scadenza, offre maggiore protezione
- Barriera Americana (Continua): monitorata costantemente, più rischiosa ma con rendimenti superiori
- Barriera a Finestre: osservata solo in date prestabilite, compromesso tra le due
Il livello della barriera (tipicamente 50-80% del valore iniziale) determina il trade-off tra protezione e rendimento potenziale.
Principali Sottotipologie
Bonus Certificate: Il prodotto simbolo della categoria. Pagano il maggiore tra capitale + bonus e performance del sottostante, se la barriera non viene violata. Esempio: bonus 120%, barriera 75% continua. Se la barriera regge, minimo 120% a scadenza.
Airbag Certificate: Riducono l’impatto delle perdite sotto la barriera attraverso un fattore di protezione. Con airbag 2x e barriera 80%, una perdita del 30% del sottostante si traduce in -10% per l’investitore.
Twin Win Certificate: Trasformano le perdite moderate in guadagni. Se la barriera non viene violata, partecipano positivamente sia ai rialzi che ai ribassi. Struttura tipica: barriera 70%, partecipazione 100% up e down.
Butterfly Certificate: Ottimali per mercati laterali, pagano il massimo rendimento se il sottostante resta in un range predefinito. Esempio: rendimento 15% se il sottostante resta tra 90% e 110%.
Considerazioni Operative
La gestione attiva di questi certificati richiede:
- Monitoraggio costante della distanza dalla barriera
- Valutazione della probabilità di violazione attraverso modelli di volatilità
- Possibile uscita anticipata se la barriera è a rischio
- Comprensione dell’impatto della volatilità implicita sul prezzo
3. Cash Collect Certificate
I Cash Collect rappresentano la rivoluzione nel reddito fisso strutturato, offrendo cedole periodiche superiori ai bond tradizionali attraverso l’assunzione di rischio azionario controllato. Per approfondire le strategie di investimento con questi strumenti, consulta la guida completa agli investimenti in certificati.
Meccanismo delle Cedole
Il sistema di pagamento cedolare si basa su:
- Trigger cedola: livello del sottostante necessario per il pagamento (tipicamente 60-80%)
- Importo cedola: fisso mensile/trimestrale (0,5-1,5% mensile è comune)
- Effetto memoria: accumulo delle cedole non pagate per pagamento futuro
- Frequenza: mensile, bimestrale, trimestrale o semestrale
L’Effetto Memoria in Dettaglio
L’effetto memoria è la caratteristica distintiva che rende i Cash Collect particolarmente attraenti:
- Se il sottostante è sotto il trigger, la cedola non viene pagata ma “memorizzata”
- Quando il sottostante torna sopra il trigger, vengono pagate tutte le cedole accumulate
- Non c’è limite temporale: anche dopo anni, le cedole possono essere recuperate
- A scadenza, se il capitale è protetto, tutte le cedole in memoria vengono liquidate
Varianti Innovative dei Cash Collect
Memory Cash Collect Classici: Struttura standard con cedole condizionate, memoria completa e protezione del capitale con barriera. Rappresentano oltre il 60% delle emissioni.
Maxi Cash Collect: Prima cedola “maxi” incondizionata (fino al 32%) per attrarre investitori. Le cedole successive seguono la struttura standard. Ideali per chi cerca rendimento immediato e benefici fiscali.
Premi Fissi Cash Collect: Cedole iniziali (6-12 mesi) garantite indipendentemente dal sottostante. Offrono certezza di flusso nel breve termine con protezione condizionata nel lungo.
Step Down Cash Collect: Il livello di trigger cedola decresce nel tempo (80%→75%→70%), aumentando la probabilità di pagamento con il passare dei mesi.
Lock-In Cash Collect: Una volta pagata, la cedola diventa garantita per sempre. Meccanismo premiante per sottostanti stabili.
Ottimizzazione Fiscale e Rendimenti
I Cash Collect offrono vantaggi fiscali significativi:
- Tassazione uniforme al 26% su cedole e capital gain
- Compensazione totale con minusvalenze pregresse
- Nessuna ritenuta alla fonte su cedole di emittenti esteri
- Regime amministrato semplifica la gestione fiscale
- Possibilità di posticipare le minusvalenze
4. Express Certificate
Gli Express Certificate incarnano il concetto di efficienza del capitale attraverso il meccanismo di rimborso anticipato automatico. La coincidenza tra livello cedola e livello autocall crea una struttura unica nel panorama dei certificati.
Il Meccanismo Express Puro
La caratteristica definitoria degli Express è:
- Pagamento cedola = Rimborso automatico del certificato
- Non esistono cedole senza autocall negli Express puri
- L’effetto memoria amplifica il rendimento al momento dell’estinzione
- Massimizzazione del tasso interno di rendimento (IRR)
Struttura Temporale e Rendimenti
Un esempio pratico di Express trimestrale:
- Cedola/Autocall: 2,5% trimestrale (10% annuo)
- Livello trigger: 100% del valore iniziale
- Barriera capitale: 65%
- Durata massima: 3 anni
Scenari possibili:
- Trimestre 1: Sottostante < 100%, nessun pagamento
- Trimestre 2: Sottostante < 100%, accumulo 5% in memoria
- Trimestre 3: Sottostante > 100%, pagamento 7,5% + rimborso 100%
- IRR annualizzato: 10% su 9 mesi = 13,3% annuo
Express con Step Down
L’innovazione Step Down aumenta le probabilità di rimborso:
- Anno 1: Trigger al 100%
- Anno 2: Trigger al 95%
- Anno 3: Trigger al 90%
- La cedola resta costante, creando un effetto accelerazione
5. Phoenix Certificate
I Phoenix Certificate rappresentano l’evoluzione marketing degli Express, enfatizzando la capacità di “rinascita” attraverso l’effetto memoria. Il nome evocativo ha contribuito al successo commerciale di questi prodotti.
Caratteristiche Distintive dei Phoenix
Elementi tipici di un Phoenix Memory:
- Cedole iniziali incondizionate (3-6 mesi) per fidelizzare l’investitore
- Trigger cedola con step-down aggressivo per le cedole successive
- Barriere profonde (50-60%) per maggiore resilienza
- Sottolineatura commerciale dell’effetto memoria nel naming
Strutture Phoenix Avanzate
Phoenix Double Memory: Doppio effetto memoria su cedole e bonus finale. Se la barriera regge ma non c’è mai stato autocall, bonus del 20-30% a scadenza oltre alle cedole accumulate.
Phoenix Quanto: Su sottostanti in valuta estera con protezione cambio. Elimina il rischio valutario mantenendo l’esposizione al sottostante estero.
Phoenix Multi-Asset: Su basket worst-of di 3-5 titoli. Rendimenti potenziali del 15-20% annuo con rischio diversificato ma correlato al peggiore.
6. Autocallable Certificate
L’autocallable non è una categoria a sé ma una caratteristica trasversale presente in molteplici tipologie. La capacità di rimborso anticipato ottimizza l’uso del capitale e aumenta i rendimenti annualizzati.
Tipologie di Meccanismi Autocall
Autocall Automatico: Scatta al verificarsi di condizioni predefinite (Express)
Autocall Discrezionale: L’emittente può richiamare ma non è obbligato
Autocall Probabilistico: Legato a eventi casuali o formule complesse
Autocall Ibrido: Combinazione di automatico e discrezionale
L’Importanza del Timing
L’ottimizzazione del timing di emissione è cruciale:
- Volatilità elevata aumenta i premi delle opzioni e i rendimenti
- Mercati in correzione offrono entry point favorevoli
- La stagionalità influenza le probabilità di autocall
- I rollover permettono di catturare nuove opportunità
Come Funzionano i Certificati di Investimento
Comprendere il funzionamento meccanico dei certificati è essenziale per utilizzarli efficacemente. Ogni certificato segue regole precise e trasparenti che determinano i flussi di pagamento e il valore di rimborso.
Il Ciclo di Vita di un Certificato
Ogni certificato attraversa fasi distinte nel suo ciclo di vita:
- Emissione e Collocamento
- Definizione delle caratteristiche (sottostante, barriere, cedole)
- Pricing iniziale basato su modelli quantitativi
- Periodo di sottoscrizione (2-4 settimane tipicamente)
- Assegnazione e inizio delle negoziazioni
- Vita del Certificato
- Negoziazione continua sul mercato secondario
- Date di osservazione per barriere e trigger
- Pagamento cedole se dovute
- Possibili eventi di rimborso anticipato
- Scadenza o Rimborso Anticipato
- Valutazione finale del sottostante
- Calcolo dell’importo di rimborso
- Liquidazione monetaria automatica
- Accredito sul conto dell’investitore
I Meccanismi di Valutazione
Il prezzo di un certificato dipende da molteplici fattori:
- Valore intrinseco: basato sul livello corrente del sottostante
- Valore temporale: premio per il tempo residuo a scadenza
- Volatilità implicita: aspettative di movimento del sottostante
- Tassi di interesse: per l’attualizzazione dei flussi futuri
- Dividendi attesi: impatto sui sottostanti azionari
- Rischio credito: spread dell’emittente
Le Date Chiave da Monitorare
Ogni certificato ha date critiche da segnare in agenda:
- Data di Emissione: inizio ufficiale del prodotto
- Date di Osservazione: verifica di barriere e trigger (mensili/trimestrali)
- Date di Pagamento: liquidazione delle cedole (T+2 tipicamente)
- Data di Valutazione Finale: fixing per il calcolo del rimborso
- Data di Scadenza: pagamento finale e estinzione
Vantaggi dei Certificati di Investimento
I certificati offrono vantaggi unici che li distinguono da altri strumenti finanziari, rendendoli particolarmente attraenti per diverse categorie di investitori.
Versatilità e Personalizzazione
La flessibilità strutturale dei certificati permette di:
- Creare profili di rischio/rendimento su misura
- Adattarsi a qualsiasi scenario di mercato
- Combinare protezione e partecipazione
- Generare rendimenti in mercati laterali
Per investitori sofisticati e patrimoni importanti, la possibilità di creare certificati personalizzati rappresenta il massimo livello di customizzazione, permettendo di definire ogni parametro secondo le proprie esigenze specifiche.
Efficienza Fiscale
I vantaggi fiscali sono significativi:
- Aliquota unica del 26% su tutti i proventi
- Compensazione integrale con minusvalenze
- Nessuna tassazione fino alla realizzazione
- Regime amministrato semplifica gli adempimenti
Accesso Semplificato ai Mercati
I certificati democratizzano l’accesso a:
- Strategie complesse senza derivati
- Mercati esteri senza rischio cambio
- Basket diversificati con un solo strumento
- Protezioni difficili da replicare autonomamente
Trasparenza e Liquidità
La quotazione su mercati regolamentati garantisce:
- Prezzi trasparenti in tempo reale
- Possibilità di vendita in ogni momento
- Market maker obbligati a quotare
- Protezione normativa MiFID II
Rischi e Come Gestirli
Ogni strumento finanziario comporta rischi specifici. La comprensione e gestione di questi rischi è fondamentale per investire consapevolmente in certificati.
Rischio Emittente: Il Primo da Considerare
Il rischio di credito dell’emittente è il più importante:
- I certificati sono obbligazioni senior non garantite
- In caso di default, si diventa creditori chirografari
- Non c’è protezione del Fondo di Garanzia dei Depositi
- Il bail-in può coinvolgere i certificati
Strategie di mitigazione:
- Diversificare tra più emittenti
- Privilegiare banche con rating elevato
- Monitorare CDS spread e indicatori di solidità
- Limitare l’esposizione per singolo emittente
Rischio di Mercato e Barriere
Il rischio legato al sottostante include:
- Violazione delle barriere di protezione
- Mancato pagamento delle cedole
- Perdite in caso di andamento sfavorevole
- Correlazione nei basket worst-of
Tecniche di gestione:
- Scegliere barriere adeguate al proprio profilo
- Preferire barriere europee a quelle americane
- Monitorare la distanza dalle barriere
- Considerare l’uscita se la barriera è a rischio
Rischio Liquidità
Sebbene quotati, i certificati possono presentare problemi di liquidità:
- Spread bid-ask elevati (1-5%)
- Volumi ridotti su alcuni prodotti
- Market maker può allargarsi in volatilità
- Difficoltà su prodotti molto strutturati
Rischio di Complessità
La comprensione inadeguata può portare a:
- Scelte di investimento inappropriate
- Sorprese negative sul funzionamento
- Gestione subottimale del prodotto
- Mancato sfruttamento delle opportunità
Normativa e Fiscalità in Italia
Il quadro normativo italiano per i certificati è evoluto significativamente, offrendo maggiori tutele agli investitori mantenendo un regime fiscale competitivo.
MiFID II: La Rivoluzione Normativa
Dal 3 gennaio 2018, MiFID II ha introdotto:
- Product Governance: definizione obbligatoria del target market
- Trasparenza sui costi: disclosure completa ex-ante ed ex-post
- Best execution: obbligo di esecuzione alle migliori condizioni
- Appropriatezza: valutazione obbligatoria per prodotti complessi
Il KID: Documento Chiave per l’Investitore
Il Key Information Document è obbligatorio e contiene:
- Descrizione sintetica del prodotto
- Indicatore sintetico di rischio (SRI 1-7)
- Scenari di performance probabilistici
- Costi totali e impatto sul rendimento
- Holding period raccomandato
Regime Fiscale dei Certificati
La tassazione dei certificati in Italia prevede:
- Aliquota unica 26% su:
- Plusvalenze (capital gain)
- Cedole condizionate
- Premi e bonus
- Base imponibile: differenza tra prezzo vendita/rimborso e acquisto
- Compensazione: totale con minusvalenze da:
- Azioni
- Obbligazioni
- Derivati
- Altri certificati
Regime Amministrato vs Dichiarativo
Regime Amministrato (default):
- Intermediario applica e versa l’imposta
- Compensazione automatica nel deposito
- Nessun obbligo dichiarativo
- Semplicità gestionale
Regime Dichiarativo:
- Investitore calcola e versa l’imposta
- Maggiore flessibilità nella compensazione
- Possibilità di ottimizzazione fiscale
- Oneri dichiarativi in capo all’investitore
Imposta di Bollo e Tobin Tax
Imposta di bollo:
- 0,2% annuo sul valore di mercato
- Massimo 14.000€ per persone fisiche
- Nessun limite per persone giuridiche
- Calcolata su base trimestrale
Tobin Tax (su sottostanti italiani):
- 0,1% sul controvalore (mercato regolamentato)
- 0,2% OTC
- Riduzione 80% per certificati quotati
- Esenzioni per market maker
Mercati di Quotazione: SeDeX e Cert-X
I certificati in Italia sono negoziati su due mercati principali che garantiscono trasparenza, liquidità e protezione degli investitori.
SeDeX: Il Mercato di Riferimento
SeDeX (Securitised Derivatives Exchange) è il mercato di Borsa Italiana dedicato a certificati e covered warrant:
- Lanciato nel 2004, evoluzione del MCW
- Oltre 10.000 strumenti quotati
- 5.800 nuove emissioni nel 2024
- Crescita del 45% negli scambi anno su anno
Caratteristiche Operative SeDeX
Orari di negoziazione:
- Asta di apertura: 8:00 – 9:00
- Negoziazione continua: 9:00 – 17:30
- Trading after hours: fino alle 22:00 (80% prodotti)
Segmentazione prodotti:
- Investment Certificates Classe A (senza leva)
- Investment Certificates Classe B (con caratteristiche accessorie)
- Leverage Certificates (con leva finanziaria)
Cert-X: L’Alternativa EuroTLX
Cert-X è il segmento di EuroTLX dedicato ai certificati:
- Maggiore flessibilità operativa
- Accesso multi-dealer
- Focus su investitori istituzionali
- Complementare a SeDeX
Il Ruolo dei Market Maker
I market maker sono fondamentali per il funzionamento del mercato:
- Obbligo di quotazione continua
- Spread massimi definiti per tipologia
- Quantità minime garantite
- Protezione RFE in caso di volatilità
I Principali Emittenti in Italia
Il mercato italiano dei certificati è dominato da grandi istituzioni finanziarie internazionali, membri ACEPI, che garantiscono solidità e innovazione continua.
BNP Paribas: Leader nell’Innovazione
BNP Paribas si distingue per:
- Emittente dell’anno 2023 agli Italian Certificate Awards
- Leader nei Cash Collect e Memory
- Innovazione continua nelle strutture
- Rating A+ da S&P
Société Générale: Dominatrice del Segmento Leva
Société Générale detiene:
- 87,6% del mercato dei certificati a leva
- Pioniere nei Turbo e Mini Future
- Forte presenza nei prodotti di trading
- Rating A da S&P
Vontobel: Qualità Svizzera
Vontobel rappresenta:
- 18,8% del turnover SeDeX
- Specializzazione in prodotti tematici
- Certificati su megatrend e sostenibilità
- Rating A- da S&P
UniCredit: La Forza Domestica
UniCredit offre:
- Forte presenza nel mercato italiano
- Ampia gamma di certificati su indici e azioni
- Focus su investitori retail italiani
- Rating BBB da S&P
Intesa Sanpaolo: Innovazione Italiana
Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- Certificati su misura per clientela private
- Forte rete distributiva domestica
- Prodotti legati all’economia italiana
- Rating BBB da S&P
Altri Emittenti Rilevanti
Leonteq: Specialista svizzero in prodotti strutturati complessi
Mediobanca: Focus su Credit Linked Notes e prodotti di nicchia
Goldman Sachs: Prodotti sofisticati per clientela istituzionale
JP Morgan: Certificati su basket proprietari e indici tematici
Certificati per Ogni Profilo di Investitore
La versatilità dei certificati permette di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di investitore, dal più conservativo al più dinamico.
Profilo Conservativo: Sicurezza e Stabilità
Gli investitori conservativi (tolleranza al rischio < 5% annuo) trovano nei certificati soluzioni ideali:
Prodotti Consigliati
- Equity Protection 100%: Capitale garantito con partecipazione ai rialzi
- Bonus Certificate con barriera profonda: Barriere al 50-60% per maggiore sicurezza
- Cash Collect con protezione totale: Cedole moderate ma capitale garantito
Strategia di Portafoglio Conservativo
- 40% Certificati a capitale protetto su indici diversificati
- 30% Cash Collect con barriere molto profonde
- 20% Bonus Certificate su blue chip italiane
- 10% Liquidità per opportunità
Errori da Evitare
- Concentrare su singolo emittente
- Ignorare il rischio di credito
- Scegliere durate eccessive (>5 anni)
- Non diversificare i sottostanti
Profilo Moderato: Equilibrio Ottimale
Gli investitori moderati (tolleranza 6-15% annuo) possono ottimizzare il rapporto rischio/rendimento:
Prodotti Ideali
- Memory Cash Collect: Rendimenti 5-8% con protezione condizionata
- Express Step Down: Probabilità crescente di rimborso anticipato
- Phoenix Memory: Recupero cedole con rendimenti interessanti
Allocazione Suggerita
- 50% Cash Collect diversificati per scadenza
- 25% Express su indici principali
- 15% Phoenix su basket worst-of
- 10% Certificati tematici (ESG, tecnologia)
Profilo Dinamico: Massimizzare i Rendimenti
Gli investitori dinamici (tolleranza 16-25% annuo) cercano performance elevate:
Strumenti Avanzati
- Outperformance Certificate: Leva sui rialzi senza leva finanziaria
- Twin Win: Guadagno su movimenti in entrambe le direzioni
- Autocallable aggressivi: Rendimenti 12-15% annui potenziali
Gestione Attiva del Portafoglio
- Rotazione tra certificati in base al ciclo di mercato
- Sfruttamento delle finestre di volatilità per nuove emissioni
- Trading sul secondario per ottimizzare i rendimenti
- Utilizzo di certificati a leva per trading di breve
Pensionati: Reddito Regolare e Protezione
I pensionati necessitano di flussi cedolari regolari e protezione del capitale:
Soluzioni Su Misura
- Premi Fissi Cash Collect: Cedole garantite iniziali
- Step Down con cedole mensili: Flusso costante di reddito
- Certificati con barriere al 40-50%: Massima protezione
Costruzione del Reddito
Portfolio da 100.000€ esempio:
- 40.000€ in 4 Cash Collect mensili (scadenze scalari)
- 30.000€ in 3 Premi Fissi trimestrali
- 20.000€ in Equity Protection per crescita
- 10.000€ liquidità di sicurezza
- Reddito atteso: 500-800€/mese
Investitori Istituzionali e High Net Worth
Per patrimoni rilevanti e investitori sofisticati, la possibilità di creare certificati personalizzati per il proprio portafoglio apre scenari completamente nuovi:
- Strutture completamente customizzate
- Sottostanti su misura (basket proprietari)
- Barriere e trigger ottimizzati per il portafoglio esistente
- Hedging di posizioni complesse
- Ottimizzazione fiscale avanzata
Come Investire in Certificati: Guida Step-by-Step
Investire in certificati richiede un approccio metodico e consapevole. Questa sezione fornisce una guida pratica passo dopo passo.
Fase 1: Preparazione e Requisiti
Apertura Conto Titoli
Il primo passo è disporre di un conto titoli abilitato:
- Scegliere un intermediario autorizzato (banca o SIM)
- Verificare l’operatività su SeDeX/Cert-X
- Confrontare le commissioni di negoziazione
- Attivare il regime fiscale preferito
Questionario MiFID II
La profilazione obbligatoria include:
- Conoscenze ed esperienze finanziarie
- Situazione patrimoniale e reddituale
- Obiettivi di investimento
- Tolleranza al rischio
- Orizzonte temporale
Fase 2: Analisi e Selezione
Definizione degli Obiettivi
Chiarire le priorità è fondamentale:
- Protezione del capitale vs rendimento
- Necessità di flussi periodici
- Orizzonte temporale dell’investimento
- View di mercato (rialzista/ribassista/laterale)
Ricerca del Certificato
Strumenti di ricerca disponibili:
- Siti degli emittenti con motori di ricerca
- Piattaforme specializzate (Certificati e Derivati, Acepi)
- Screener delle banche online
- Newsletter e report specializzati
Analisi del Prodotto
Elementi da valutare:
- Struttura e meccanismo di funzionamento
- Livello delle barriere rispetto al sottostante
- Rendimento potenziale e probabilità di successo
- Solidità dell’emittente
- Costi totali (spread + commissioni)
Fase 3: Esecuzione dell’Investimento
Timing di Ingresso
Considerazioni sul timing:
- Fase di mercato (correzione = opportunità)
- Volatilità implicita (alta = rendimenti maggiori)
- Prossimità a date di stacco dividendi
- Liquidità del prodotto
Inserimento dell’Ordine
Best practice operative:
- Utilizzare ordini limite, non al mercato
- Verificare lo spread bid-ask corrente
- Frazionare ordini di importo elevato
- Operare negli orari di maggiore liquidità
Fase 4: Monitoraggio e Gestione
Controllo Periodico
Attività di monitoraggio:
- Verifica mensile della distanza dalle barriere
- Controllo date di osservazione per cedole
- Analisi dell’andamento del sottostante
- Valutazione di eventi straordinari
Gestione Attiva
Decisioni operative:
- Vendita anticipata se barriera a rischio
- Switch su prodotti più adatti al nuovo contesto
- Mediazione del prezzo in caso di ribassi
- Realizzo di plusvalenze per compensazioni fiscali
Fase 5: Scadenza o Uscita
Gestione della Scadenza
A scadenza il processo è automatico:
- Valutazione finale del sottostante
- Calcolo dell’importo di rimborso
- Accredito automatico sul conto (T+2)
- Valutazione fiscale automatica
Vendita Anticipata
Per uscire prima della scadenza:
- Verificare quotazioni e liquidità
- Considerare l’impatto fiscale
- Valutare costi di transazione
- Timing rispetto a date importanti
Strategie di Investimento con i Certificati
I certificati permettono l’implementazione di strategie sofisticate altrimenti accessibili solo a investitori istituzionali.
Strategia Core-Satellite
La strategia core-satellite con certificati prevede:
Core Portfolio (70%)
- Certificati a capitale protetto su indici globali
- Cash Collect con barriere profonde su blue chip
- Obiettivo: preservazione e crescita stabile
- Rendimento target: 3-5% annuo
Satellite Portfolio (30%)
- Express e Phoenix per extra-rendimento
- Certificati tematici su megatrend
- Autocallable aggressivi su singoli titoli
- Rendimento target: 8-12% annuo
Income Strategy: Generazione di Reddito
La strategia di reddito mira a flussi costanti:
Ladder di Cash Collect
- 5-6 certificati con scadenze scalari (6-36 mesi)
- Cedole mensili diversificate per data
- Reinvestimento automatico delle scadenze
- Reddito mensile stabile e prevedibile
Barbell Strategy
- 50% Premi Fissi a breve (sicurezza)
- 50% Memory ad alto rendimento (performance)
- Bilanciamento rischio/rendimento
- Flessibilità in base al mercato
Strategie di Hedging
I certificati possono proteggere portafogli esistenti:
Protezione Portafoglio Azionario
- Put Certificate su indici per protezione sistemica
- Bonus Certificate per limitare i ribassi
- Twin Win per beneficiare della volatilità
- Costo inferiore alle opzioni pure
Hedging Valutario
- Certificati Quanto eliminano rischio cambio
- Currency Certificate per esposizione diretta
- Basket multi-valuta per diversificazione
Strategie Opportunistiche
Sfruttare inefficienze e opportunità di mercato:
Volatility Trading
- Emissioni in alta volatilità = rendimenti maggiori
- Twin Win e Butterfly per mercati nervosi
- Autocallable con trigger ravvicinati
Event Driven
- Certificati pre-earnings su titoli volatili
- Strutture ad hoc per eventi corporate
- Sfruttamento di view direzionali forti
Ottimizzazione Fiscale
Strategie per massimizzare l’efficienza fiscale:
Tax Loss Harvesting
- Realizzo perdite per compensazione
- Switch su certificati simili
- Gestione delle minusvalenze in scadenza
- Pianificazione pluriennale
Timing Fiscale
- Differimento realizzi a nuovo anno fiscale
- Accelerazione perdite in chiusura d’anno
- Bilanciamento tra cedole e capital gain
Certificati vs Altri Strumenti di Investimento
Comprendere come i certificati si posizionano rispetto ad altre asset class è fondamentale per un’allocazione ottimale.
Certificati vs Azioni
Confronto delle caratteristiche principali:
• Protezione capitale
Certificati: Possibile (condizionata o totale)
Azioni: Nessuna
• Dividendi
Certificati: Non percepiti direttamente
Azioni: Diritto ai dividendi
• Diritti di voto
Certificati: Nessuno
Azioni: Proporzionali alla quota
• Complessità
Certificati: Media-Alta
Azioni: Bassa
• Rendimento in mercati laterali
Certificati: Possibile con cedole
Azioni: Solo dividendi
Certificati vs Obbligazioni
Vantaggi dei certificati rispetto ai bond:
- Rendimenti potenzialmente superiori
- Partecipazione ai mercati azionari
- Strutture su misura per ogni scenario
- Compensazione fiscale con minusvalenze azionarie
Vantaggi delle obbligazioni:
- Maggiore semplicità e trasparenza
- Rating più elevati disponibili
- Mercato più profondo e liquido
- Protezione in caso di insolvenza superiore
Certificati vs ETF
I certificati offrono:
- Protezione del capitale non disponibile negli ETF
- Rendimenti in mercati laterali
- Strutture personalizzate
- Nessun costo di gestione ricorrente
- Vantaggi Fiscali
Gli ETF sono superiori per:
- Costi di ingresso più bassi
- Liquidità generalmente superiore
- Trasparenza totale del portafoglio
- Replica passiva efficiente
Certificati vs Fondi Comuni
Confronto strutturale:
- Costi: Certificati one-off vs commissioni annue fondi (1-2%)
- Flessibilità: Certificati negoziabili in continua vs NAV giornaliero
- Personalizzazione: Certificati più flessibili vs fondi standardizzati
- Gestione: Certificati passivi vs fondi attivi (in maggioranza)
Certificati vs Derivati
Rispetto a opzioni e futures, i certificati:
- Non richiedono margini o garanzie
- Hanno perdita massima limitata all’investimento
- Sono più semplici da gestire operativamente
- Offrono strategie preconfezionate
I derivati puri permettono:
- Maggiore flessibilità strategica
- Costi potenzialmente inferiori
- Leva finanziaria più elevata
- Personalizzazione estrema
Storia ed Evoluzione del Mercato Italiano dei Certificati
La storia dei certificati in Italia è una storia di innovazione continua e crescita esponenziale, che ha trasformato il panorama degli investimenti retail.
Le Origini: 1998-2004
I Pioneer del Mercato
- 1998: Primo covered warrant quotato in Italia
- 2000: Lancio del Mercato Covered Warrant (MCW)
- 2002: Primi certificati di investimento
- 2003: Introduzione dei primi bonus certificate
Le Sfide Iniziali
- Scarsa conoscenza dei prodotti strutturati
- Diffidenza degli investitori retail
- Limitata offerta di prodotti
- Assenza di un quadro normativo specifico
La Nascita di SeDeX: 2004-2008
Il Momento di Svolta
- 2004: Lancio di SeDeX da Borsa Italiana
- 2005: Superamento dei warrant per volumi
- 2006: Ingresso dei grandi emittenti internazionali
- 2007: Primi certificati con barriere discrete
L’Innovazione di Prodotto
- Introduzione degli Express Certificate
- Sviluppo dei primi Autocallable
- Certificati su commodity e valute
- Strutture sempre più sofisticate
La Crisi Lehman: Il Punto di Svolta
Il 15 Settembre 2008
Il fallimento di Lehman Brothers ha segnato profondamente il mercato:
- Perdite totali per i detentori di certificati Lehman
- Crollo della fiducia nei prodotti strutturati
- Fuga verso emittenti più solidi
- Richiesta di maggiore trasparenza
Le Conseguenze
- Maggiore attenzione al rischio emittente
- Preferenza per banche europee sistemiche
- Sviluppo di strutture più semplici
- Focus sulla protezione del capitale
La Rinascita: 2009-2017
Nuova Consapevolezza
- 2009-2010: Ripresa graduale dei volumi
- 2011: Boom dei certificati a cedola
- 2012: Nascita di ACEPI
- 2013-2014: Esplosione dei Cash Collect
Innovazioni di Periodo
- Memory Cash Collect con effetto memoria
- Phoenix Certificate per recupero mercati
- Certificati su basket worst-of
- Prodotti con barriere step-down
L’Era MiFID II: 2018-Presente
Rivoluzione Normativa
- 3 gennaio 2018: Entrata in vigore MiFID II
- KID obbligatorio per tutti i prodotti
- Target market e product governance
- Trasparenza totale sui costi
Evoluzione del Mercato
- 2019-2020: Crescita a doppia cifra
- 2021: Record di emissioni
- 2022: Volatilità crea opportunità
- 2023: Migrazione a piattaforma Optiq
- 2024: 5.800 nuove emissioni
- 2025: Oltre 7 miliardi di collocato in Q1
Le Tendenze Future
Innovazione di Prodotto
- Certificati ESG e sostenibili
- Strutture su crypto-asset regolamentati
- Prodotti legati all’inflazione
- Certificati tematici (AI, climate, healthcare)
Evoluzione Tecnologica
- Blockchain per la certificazione
- Robo-advisory per la selezione
- Piattaforme di pricing real-time
- Integrazione con wealth management digitale
Glossario Tecnico Completo
Un glossario comprensivo dei termini tecnici è essenziale per navigare il mondo dei certificati con competenza.
A-B
Airbag: Meccanismo che riduce l’impatto delle perdite quando il sottostante scende sotto la barriera
At the Money (ATM): Quando il livello del sottostante è pari allo strike o al livello di riferimento
Autocallable: Caratteristica che permette il rimborso anticipato automatico al verificarsi di condizioni predefinite
Barriera: Livello del sottostante che determina l’attivazione o disattivazione di caratteristiche del certificato
Barriera Americana: Monitorata continuamente durante la vita del certificato
Barriera Europea: Osservata solo a scadenza o in date predefinite
Basket: Paniere di sottostanti su cui è costruito il certificato
Bonus: Rendimento minimo garantito se la barriera non viene violata
C-E
Cap: Limite massimo al guadagno potenziale
Cedola: Pagamento periodico previsto dal certificato
Cliquet: Reset periodico del livello di riferimento
Delta: Sensibilità del prezzo del certificato alle variazioni del sottostante
Effetto Memoria: Accumulo di cedole non pagate per pagamento futuro quando si ripristinano le condizioni
Emittente: Istituzione finanziaria che emette e garantisce il certificato
Express: Tipologia con rimborso automatico al pagamento della prima cedola
F-K
Fixing: Rilevazione ufficiale del prezzo del sottostante
Floor: Livello minimo garantito
Gearing: Effetto leva implicito nel certificato
ISIN: International Securities Identification Number, codice univoco di 12 caratteri
KID: Key Information Document, documento informativo obbligatorio
Knock-In: Attivazione di una caratteristica al tocco di un livello
Knock-Out: Disattivazione di una caratteristica o estinzione anticipata
L-P
Lock-In: Cristallizzazione di un guadagno minimo garantito
Market Maker: Operatore obbligato a quotare prezzi in acquisto e vendita
Memoria: Vedi Effetto Memoria
Opzione Esotica: Opzione con caratteristiche non standard incorporate nel certificato
Outperformance: Partecipazione amplificata ai movimenti del sottostante
Payoff: Profilo di rimborso del certificato in funzione del sottostante
Phoenix: Certificato con forte enfasi sull’effetto memoria
Q-T
Quanto: Eliminazione del rischio cambio su sottostanti in valuta estera
Rainbow: Certificato su basket con ponderazione dinamica
Rolling: Rinnovo automatico del certificato a nuove condizioni
Spread: Differenza tra prezzo di acquisto (ask) e vendita (bid)
Step-Down: Riduzione progressiva di barriere o trigger nel tempo
Strike: Prezzo di esercizio o riferimento iniziale
Trigger: Livello che attiva eventi specifici (pagamento cedole, autocall)
U-Z
Underlying: Sottostante su cui è costruito il certificato
Vega: Sensibilità del prezzo alla volatilità implicita
Worst-Of: Meccanismo basato sulla peggiore performance tra più sottostanti
Yield: Rendimento annualizzato del certificato
Zero Coupon: Componente obbligazionaria senza cedole utilizzata per la protezione
Domande Frequenti (FAQ)
Le domande più comuni degli investitori sui certificati, con risposte chiare e complete.
Domande Generali
Q: Cosa succede se l’emittente fallisce?
A: I certificati sono obbligazioni senior non garantite. In caso di default dell’emittente, l’investitore diventa creditore chirografario e potrebbe subire perdite totali o parziali. Non c’è protezione del Fondo di Garanzia come per i depositi bancari.
Q: Posso perdere più di quanto investito?
A: No, la perdita massima è limitata al capitale investito. I certificati (esclusi quelli a leva) non richiedono margini aggiuntivi o integrazioni.
Q: I certificati sono adatti a tutti gli investitori?
A: Dipende dal profilo di rischio e dalle conoscenze finanziarie. I certificati a capitale protetto possono essere adatti anche a investitori prudenti, mentre strutture complesse richiedono maggiore esperienza.
Domande Operative
Q: Come posso acquistare un certificato?
A: Attraverso qualsiasi banca o broker che offra accesso ai mercati SeDeX o Cert-X. È necessario un conto titoli e la compilazione del questionario MiFID.
Q: Quali sono i costi di investimento?
A: I costi includono le commissioni di negoziazione (0,19-0,50% tipicamente), lo spread bid-ask (1-3%) e l’imposta di bollo (0,2% annuo). Non ci sono commissioni di gestione annue.
Q: Posso vendere prima della scadenza?
A: Sì, i certificati sono negoziabili in ogni momento durante gli orari di mercato. Il prezzo dipenderà dalle condizioni di mercato e potrebbe essere inferiore all’investimento iniziale.
Domande Fiscali
Q: Come vengono tassati i certificati?
A: Aliquota del 26% su plusvalenze e cedole, classificate come redditi diversi. Possibilità di compensazione totale con minusvalenze da altri strumenti finanziari.
Q: Devo fare la dichiarazione dei redditi?
A: Con regime amministrato (default) no, l’intermediario applica e versa automaticamente le imposte. Con regime dichiarativo sì, dovrete calcolare e versare voi le imposte.
Q: Le cedole sono tassate anche se non riscosse?
A: No, la tassazione avviene solo al momento dell’effettivo pagamento. Le cedole in memoria non generano tassazione fino al loro recupero.
Domande su Rischi e Barriere
Q: Cosa significa barriera continua vs discreta?
A: La barriera continua (americana) viene monitorata costantemente: basta toccarla una volta per attivarla. La barriera discreta (europea) viene osservata solo in date specifiche, offrendo maggiore protezione.
Q: Il capitale è davvero protetto nei certificati “protetti”?
A: Nei certificati a capitale protetto sì, salvo default emittente. Nei condizionatamente protetti, la protezione dipende dal rispetto della barriera.
Q: Cosa succede se il sottostante viene delistato?
A: Il certificato viene liquidato anticipatamente secondo le regole previste nel prospetto, generalmente al valore di mercato del momento del delisting.
Domande Strategiche
Q: Meglio certificati o ETF per un investitore prudente?
A: I certificati a capitale protetto offrono sicurezza superiore agli ETF ma con rendimenti potenziali inferiori. Gli ETF sono più semplici ed economici ma senza protezioni.
Q: Come scelgo tra le tante tipologie disponibili?
A: Partite dai vostri obiettivi: protezione → capitale protetto; reddito → cash collect; performance → express/phoenix. Poi valutate sottostante, barriere e durata.
Q: Quanto dovrei allocare in certificati?
A: Dipende dal profilo complessivo. Come linea guida: conservativo 10-20%, moderato 20-40%, dinamico fino al 50% del portafoglio.
Conclusioni e Prospettive Future
I certificati di investimento rappresentano oggi una componente fondamentale del panorama finanziario italiano, offrendo soluzioni innovative per ogni esigenza di investimento.
I Punti di Forza del Mercato Italiano
Il mercato italiano dei certificati si distingue per:
- Dimensioni e liquidità tra le prime in Europa
- Varietà di prodotti e emittenti
- Innovazione continua nelle strutture
- Quadro normativo solido e protettivo
- Cultura finanziaria in crescita
Le Sfide da Affrontare
Rimangono alcune aree di miglioramento:
- Complessità percepita dei prodotti
- Necessità di maggiore educazione finanziaria
- Rischio emittente sempre presente
- Costi ancora elevati su alcune strutture
Le Prospettive Future
Il futuro dei certificati appare brillante con:
- Crescita strutturale del mercato
- Nuove tipologie in sviluppo
- Integrazione con il digitale
- Focus su sostenibilità e ESG
- Maggiore personalizzazione
Raccomandazioni Finali
Per investire con successo in certificati:
- Comprendete sempre il funzionamento prima di investire
- Diversificate per emittente e tipologia
- Allineate la scelta al vostro profilo di rischio
- Monitorate regolarmente le posizioni
- Sfruttate l’efficienza fiscale
- Non concentrate mai troppo su un singolo prodotto
I certificati non sono la soluzione a tutti i problemi di investimento, ma rappresentano uno strumento potente e versatile che, usato correttamente, può migliorare significativamente il profilo rischio/rendimento di qualsiasi portafoglio.
L’evoluzione continua del mercato, l’innovazione di prodotto e la crescente sofisticazione degli investitori italiani promettono un futuro ricco di opportunità per chi saprà coglierle con preparazione e consapevolezza.
Questo articolo è stato redatto in collaborazione con ISINConnect, leader nella consulenza e strutturazione di certificati di investimento personalizzati. ISINConnect offre agli investitori qualificati la possibilità di creare certificati su misura, ottimizzati per le proprie esigenze di portafoglio, con il supporto di un team di esperti che ha strutturato centinaia di prodotti per le principali istituzioni finanziarie europee.
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