Il cambio euro dollaro sta attraversando una fase rialzista. Gli analisti e gli investitori si chiedono fino a quando durerà. La questione è più complessa di quanto si possa immaginare, anche perché si intreccia con alcune dinamiche economiche che minacciano di intaccare il potere di acquisto e di creare squilibri nelle economie nazionali e sovranazionali. 

JP Morgan ha recentemente pubblicato un analisi nella quale sostiene che la fase rialzista dell’euro dollaro durerà ancora per molto tempo. Un’analisi interessante, in quanto sostenuta da argomentazioni che gettano le basi sulle politiche monetarie di FED e BCE, nonché su quanto si sta attualmente assistendo sul fronte dei prezzi.

Euro Dollaro, lo stato attuale

Attualmente, l’euro dollaro viaggia stabilmente al di sopra dell’1,20. Non è certamente il massimo che il cambio ha raggiunto nella sua storia, ma è una quotazione anomala rispetto al periodo pre-pandemia, quando – anzi – la moneta unica e il biglietto verde sembravano destinati alla parità.

Nonostante qualche correzione di troppo, il cambio sembra procedere verso vette ancora più elevate, a una velocità di crociera certo non elevata ma che comunque sembra incontrare pochi ostacoli. 

Perché l’Euro Dollaro è destinato a salire

Quali sono le previsioni di JP Morgan? Come già anticipato, la famosa banca commerciale prevede un rialzo dell’euro anche nei prossimi mesi. Il motivo è duplice, e riguarda sia le dinamiche dell’inflazione sia le politiche monetarie.

Sul fronte dell’inflazione, almeno in apparenza sembra che USA e area Euro siano allineate. In entrambi i casi, i prezzi stanno aumentando, certo a un ritmo non esagerato ma comunque in maniera sensibile.

Tuttavia, JP Morgan fa sua l’opinione di Fabio Panetta, membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea, che aveva rassicurato tutti parlando, per l’area euro, di un rialzo dell’inflazione solo temporaneo.

Di contro, l’inflazione negli Stati Uniti si manterrà su livelli elevati ancora per molto tempo. I motivi di questa disparità potrebbero essere rintracciate nelle differenze tra le due politiche monetarie. Ovviamente, sono entrambe ultra-espansive, ma quella della Fed lo è molto più di quella della BCE. 

Dunque, il dollaro si trova in una condizione di debolezza, e persisterà in questa condizione a causa di un aumento prolungato dei prezzi. Una condizione non condivisa dall’euro: in primis perché – almeno rispetto al dollaro – è tutt’altro che debole; in secondo luogo, perché l’inflazione dell’area Euro dovrebbe ritornare nei ranghi a breve.

Le prospettive dell’euro dollaro

Fin qui, le analisi di JP Morgan. Vale comunque la pena soffermarsi sulle prospettive dell’euro dollaro da un lato, e delle politiche monetarie dall’altro, anche e soprattutto in una prospettiva di “aggiustamento” della spinta inflativa.

Provando ad andare più in là nel tempo, è lecito attendersi da parte della Federal Reserve una frenata sulle politiche monetarie. In primis, allo scopo di contenere proprio l’inflazione, o di evitare che esploda in maniera definitiva. In secondo  luogo, per allinearsi con una condizione economica generale in miglioramento, che non necessita dei pesantissimi stimoli. Quest’ultima eventualità non è affatto certa, dal momento che la sua effettiva realizzazione dipende dalle dinamiche di uscita dalla crisi sanitaria. Il tempo volge al bello, non c’è dubbio, ma le incognite sono molte.

Allo stesso tempo, la Banca Centrale Europea potrebbe perseverare con le politiche monetarie ultra-espansive. D’altronde, benché anche in Europa la crisi sanitaria sembra in progressivo ma lento miglioramento, quella economica minaccia di mordere ancora a lungo. Senza contare l’oggettivo ritardo che la campagna vaccinale europea ha accumulato nei confronti di quella statunitense.

In questo scenario, le parti si potrebbero invertire, con la BCE in una posizione più espansiva rispetto alla FED. In questo caso, è lecito aspettarsi o una inversione del trend o comunque una fina del trend rialzista.

E’ ovvio: sono solo previsioni. I fattori in gioco sono numerosi, e tutti possono far pendere la bilancia da un lato e dall’altro. Ciò che trova di comune accordo tutti gli analisti, comunque, è la “durata notevole” del trend rialzista dell’euro, proprio a causa delle dinamiche inflativo-monetaria attuali. 

Il consiglio, come sempre, è di monitorare la situazione e prestare la dovuta attenzione alle notizie che giungono dall’ambiente economico, e in particolare dai policy maker.