L’euro dollaro è protagonista di un trend discendente come non se ne vedevano da tanto tempo. L’apprezzamento del biglietto verde rispetto alla moneta unica è così rapido da giustificare le ipotesi di parità, evento cruciale per la storia delle valute, e che segnerebbe l’approdo a una soglia psicologica dai risvolti imprevedibili.

E’ utile dunque approfondire la questione, fornendo qualche nota di contesto, descrivendo le motivazioni alla base di questo trend (in realtà piuttosto evidenti) e presentando qualche scenario futuro.

Euro dollaro, trend fortemente ribassista

Attualmente, ovvero a fine giugno 2022, l’euro-dollaro viaggia intorno all’1,04-1,06. Un range incredibilmente basso. Non si vedevano questi cambi da almeno cinque anni. Tra l’altro, il trend appare consolidato, quasi di carattere strutturale o semi-strutturale. D’altronde, in questi termini, dura da almeno sei mesi. Certo, per quasi tutto il 2021, dopo l’apice toccato a giugno, l’euro ha mostrato segni di debolezza, ma questi erano intervallati da ampie fasi laterali. 

In questo contesto, appare del tutto giustificabile l’ipotesi di un raggiungimento della parità, o almeno non così peregrino come poteva apparire qualche anno fa. Giusto per chiarire le dimensioni del fenomeno, va specificato che l’ultima volta che l’euro e dollaro hanno stazionato in una posizione di parità l’euro come moneta vera e propria non era ancora in circolo.

E’ lecito dunque immaginare come il traguardo “dell’1,00” sia considerato come una soglia psicologica importante, in grado potenzialmente di innescare conseguenze di rilievo.

Da cosa dipende la discesa dell’EURUSD

Vale la pena dunque indagare i motivi di questi profondo, rapido e durevole trend ribassista. In realtà, come già specificato, le cause sono sotto gli occhi di tutti.

ftmo
  • La reale divergenza tra le banche centrali. Formalmente, la Fed e la BCE stanno procedendo entrambe a una stretta monetaria. Tuttavia è innegabile, quella della Fed è più massiccia di quella della BCE. Il massimo istituto finanziario europeo sta procedendo con i piedi di piombo, in quanto non c’è solo l’inflazione da combattere ma anche il rischio recessione.
  • Le condizioni dell’economia reale. Per l’appunto, l’economia americana sembra più in salute di quella europea. D’altronde, gli effetti della guerra in Ucraina colpiscono soprattutto l’Unione Europea, e per una questione di vicinanza e per le dinamiche commerciali UE-Russia. Questo ovviamente si riflette anche sui rapporti tra le valute.
  • Il dollaro come bene rifugio. In generale, il panorama economico, finanziario e geopolitico è caotico. Certo, l’oro sta crescendo, ma potrebbe aver già perso la sua spinta propulsiva. Ecco che a fungere da bene rifugio, anche a causa di una politica monetaria in via di restringimento, è proprio il dollaro. Ciò spinge gli acquisti e quindi stimola un deprezzamento.

Gli scenari e le indicazioni per i trader

Ancora una volta, i destini dell’euro-dollaro potrebbero dipendere non tanto da dinamiche commerciali o monetarie, bensì da fattori esterni. Il riferimento è proprio alla guerra in Ucraina, che rischia di durare più a lungo di quanto non si pensasse qualche mese fa, e quindi di causare danni maggiori alle economie, in primis a quelle dell’Unione Europea. L’inflazione è lo spauracchio più temibile per ora, ma la recessione è una eventualità tutt’altro che remota.

Dunque, il trend potrebbe arrestarsi qualora la situazione migliorasse e la recessione venisse scongiurata. In questo caso, la BCE avrebbe maggiori margini di manovra per allinearsi alla Fed. 

Lo scenario è dunque molto incerto, anche perché è la prima volta che l’Europa è percorsa dai venti di guerra da ottant’anni a questa parte, e fare previsioni in merito sarebbe davvero azzardato. Anche perché chi ci ha provato, anche tra i grandi analisti, ha generalmente fallito (salvo rare eccezioni). 

Plus Post

Come dovrebbero comportarsi i trader del Forex dunque? L’unico consiglio la cui utilità non può essere messa in discussione è tenere gli occhi ben aperti, e non concentrarsi esclusivamente sul mercato. In un periodo convulso come questo, dove a farla da padrone sono gli eventi esterni, l’analisi fondamentale assume una importanza particolare. Seguire con attenzione o con superficialità le notizie potrebbe fare un’enorme differenza. Ovviamente, non bisogna porre in secondo piano l’analisi tecnica, che rappresenta sempre una risorsa estremamente utile.