In questo articolo parliamo della correlazione tra oro e dollaro. Un legame, quello tra il metallo giallo e biglietto verde, che ricopre una importanza notevole per gli analisti e per gli investitori, siano essi impegnati nel mercato delle valute piuttosto che in quello dei metalli preziosi.

Stiamo parlando di una correlazione che ha solide basi tecniche ed economiche, che raramente delude e che altrettanto raramente smentisce se stessa. La correlazione tra oro e dollaro è quindi un punto di riferimento in una prospettiva di analisi, di previsione dei prezzi, di corretta e potenzialmente proficua elaborazione del  trade.

Ne parliamo in questo articolo. Descriveremo i motivi che stanno alla base della correlazione, verificheremo per sommi capi se la correlazione ha offerto nel passato recente evidenze utili, forniremo qualche consiglio per sfruttarla al meglio in una prospettiva di trading profittevole.

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Correlazione Oro Dollaro: le ragioni economiche

Che l’oro e il dollaro siano correlati non è un mistero per la stragrande maggioranza dei trader. Tutti i trader degni di questo nome conoscono il legame tra il metallo giallo e il biglietto verde, tra il re dei metalli preziosi e la valuta più importante del pianeta. Nello specifico, per chi non lo sapesse, si tratta di una correlazione quasi perfettamente negativa. Ciò significa che se uno dei due asset si rivaluta, l’altro asset si svaluta, e ovviamente viceversa.

Dunque, se il prezzo dell’oro aumenta, le quotazioni del dollaro scendono. Di contro  se ad aumentare sono quotazioni del dollaro, il prezzo dell’oro scende.

Le ragioni di questa correlazione, che in verità è davvero forte, una delle più forti in assoluto dell’intero panorama finanziario, sono sia tecniche che economiche.

Le ragioni economiche hanno a che vedere con il significato che i due asset nel corso del tempo, anzi dei secoli, hanno acquisito agli occhi degli investitori, degli analisti, degli attori economici in generale.

Il dollaro, pur rivestendo in alcuni casi i connotati del bene rifugio, è il simbolo per eccellenza dell’economia reale e finanziaria, il fluidificante del commercio mondiale e degli scambi. quando il dollaro “gira” significa che a girare è l’economia nel suo complesso, e lo stesso si può dire della finanza.

Discorso diverso per l’oro. il metallo giallo è il bene rifugio per eccellenza, il punto di riferimento  degli investitori o di chi semplicemente vuole mettere al sicuro il proprio capitale quando il clima a livello globale si fa meno “ospitale”.

Se dollaro vuol dire dinamismo, economia e denaro che gira, oro vuol dire risparmio e immobilizzazione della ricchezza. Ovviamente, uno degli scopi degli investitori speculativi è quello di generare profitto anche grazie all’oro, sfruttandone le oscillazioni. Tuttavia, in linea di massima il significato dell’oro è quello di bene rifugio, e lo è un po’ per tutti.

In virtù di queste percezioni che, ricordiamolo, fanno parte dell’immaginario collettivo, l’oro e il dollaro si pongono in contrasto reciproco: le condizioni in cui il dollaro prospera sono diverse dalle condizioni in cui a prosperare è l’oro. Da qui il rapporto di correlazione negativa, o proporzionalità inversa che dir si voglia.

Quando il clima economico e politico peggiora, quando vengono a mancare i punti di riferimento per gli investitori e i mercati versano nel caos, si tende a salvaguardare il capitale spostandolo verso un bene percepito come sicuro, il quale è appunto l’oro (ovviamente non è l’unico bene percepito come tale).

Quando il clima economico migliora, quando gli scambi si susseguono secondo una direzione precisa e i mercati manifestano una certa fiducia, il dollaro tende ad avvantaggiarsi (ovviamente non è l’unico fattore che spinge dollaro verso l’alto).

Correlazione Oro Dollaro: le ragioni tecniche

Posto che le motivazioni più solide della correlazione negativa tra oro e dollaro sono proprio quelle riguardanti l’economia, non vanno trascurate le motivazioni meramente tecniche. La più importante ha a che vedere, molto banalmente, con il modo in cui il valore di questi due asset viene misurato.

Infatti, per quanto potrà sembrare strano all’orecchio di un profano, il valore dell’oro viene misurato in base al dollaro. Nello specifico, il cambio, se così si può chiamare, intercorre tra un’oncia di oro e il dollaro. Ufficialmente la denominazione è XAU/USD.

In questa prospettiva è assolutamente consequenziale che se le quotazioni del dollaro aumentano, diminuiscono le quotazioni dell’oro, e viceversa.

Tutto ciò dà vita a tutta una serie di correlazioni che riguardano l’oro e altre valute, a loro volta correlate tecnicamente ed economicamente con il dollaro. Pensiamo all’Euro. La moneta unica è correlata negativamente con il dollaro. Ne consegue che correlata positivamente con l’oro.

Gli ultimi dieci anni dell’oro e del dollaro

Per saggiare la correlazione tra oro e dollaro possiamo fare riferimento alle vicende degli ultimi dieci anni. E’ vero che in questo lasso di tempo tutto sommato ampio l’oro e il dollaro si sono comportati come due asset correlati negativamente? In linea di massima, si.

Possiamo notare infatti che l’oro ha raggiunto il suo massimo a dieci anni, massimo che dura ancora oggi,  a luglio del 2011, Quando ha superato i 1850 dollari per oncia. un aumento che è scaturito dalla crisi economica e finanziaria esplosa pochissimi anni prima e che proprio nel 2011 stava raggiungendo il suo picco, anche a causa dei problemi sul fronte della sostenibilità del debito che si ravvisavano oltreoceano.

A confermare il rapporto di interdipendenza con il biglietto verde, il picco dell’oro è stato causato da una serie di politiche monetarie della Federal reserve fortemente espansiva che hanno indebolito il dollaro. Nel corso degli anni gli effetti di queste politiche monetarie si sono riassorbiti, e infatti l’oro ha intrapreso un forte e costante trend discendente, fino a raggiungere nel 2018 il 40% del valore di picco. Attualmente, a causa del caos generato dalla pandemia, l’oro sta vivendo un altro periodo di gloria, ed è vicinissimo al picco del 2011.

Per quanto riguarda il dollaro, sia in rapporto all’oro che ad altre valute, si segnala un percorso simile e contrario. Nel 2011, proprio in corrispondenza del picco dell’oro, il dollaro ha toccato uno dei suoi minimi, sia rispetto allo stesso metallo giallo sia rispetto all’euro , per poi ritornare a livelli più vicini a quella che è la fisiologia del biglietto verde.

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Qualche consiglio per sfruttare la correlazione dell’oro dollaro

Di seguito qualche consiglio molto generale per utilizzare a proprio vantaggio la correlazione tra oro e dollaro. Consigli che, a dire il vero, riguardano soprattutto la fase analitica, che è poi quella più importante per elaborare un trade potenzialmente profittevole.

Monitorare la politica monetaria della Fed. Le decisioni della Federal Reserve incidono profondamente sulle quotazioni del dollaro. Lo fanno in maniera oggettiva, come dimostrano gli effetti su tutti i cambi che hanno come termine principale il biglietto verde. Monitorare e se possibile prevedere le decisioni di politica monetaria della Fed vuol dire, quindi, non solo intuire in che direzione si muoverà il dollaro, ma anche l’andamento dei prezzi dell’oro (stante la forte correlazione negativa).

Monitorare gli eventi economici e geopolitici di grossa portata. Come abbiamo visto, quando il clima peggiora a livello politico ed economico o in entrambi i sensi, l’oro diventa un rifugio per gli investitori. Monitorare gli eventi di particolare gravità, e rilevarne l’esistenza sul nascere, vuol dire quindi intuire l’andamento dei prezzi dell’oro ma anche, alla luce della correlazione, del dollaro.

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Monitorare la situazione dei mercati in generale. Stesso discorso per i casi in cui a mostrare segni di fibrillazione non è tanto il clima geopolitico economico, quanto piuttosto quello finanziario. Ovvero quando il mercato, per un motivo o per un altro, sprofonda nel panico ma comunque vive un momento di profonda sfiducia, che altera le possibilità di intuire i prezzi con il solo lavoro di analisi. A dire il vero gli episodi di caos nel mercato sono legati agli episodi di caos fuori dal mercato. Ma tant’è: monitorare la capacità degli investitori di mantenere la barra dritta senza cedere nel Panic Selling, significa avere un quadro un po’ più preciso delle performance presenti e future dell’oro, e di conseguenza anche del dollaro.

L’ultimo consiglio, infine, è quello di considerare l’attività di investimento come un qualcosa di organico, che pone in essere la necessità di analizzare più fattori contemporaneamente. Ciò significa che se lo scopo è intuire i prezzi del dollaro piuttosto che dell’oro (o perché no entrambi), non basta prendere in considerazione il solo asset adesso correlato. Il mercato non funziona a compartimenti stagni, tutto si lega e tutto, o quasi, è utile a chi intende maturare una visione delle cose quanto più realistica possibile. Ciò aumenta a dismisura il grado difficoltà dell’analisi e quindi dell’attività di trading in generale. Nondimeno questa è una dinamica alla quale non si può sfuggire.