SoftBank Abbandona NVIDIA per Investire 40 Miliardi in OpenAI
Il colosso finanziario giapponese SoftBank ha annunciato la vendita completa della propria partecipazione in NVIDIA, con l’obiettivo di riallocare il capitale verso un investimento massiccio in OpenAI, la società di Sam Altman creatrice di ChatGPT. Questa mossa strategica, che prevede un impegno fino a 40 miliardi di dollari, arriva in un momento cruciale in cui gli investitori di Wall Street si interrogano sulla redditività effettiva degli investimenti nell’intelligenza artificiale. La decisione ha generato immediate ripercussioni sui mercati crypto, con i token legati all’AI che stanno registrando una significativa pressione di vendita. Il sentiment negativo riflette le preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità della spesa infrastrutturale nel settore dell’intelligenza artificiale.
La Seconda Uscita di SoftBank da NVIDIA
Non è la prima volta che SoftBank decide di abbandonare la propria posizione nel produttore di chip per l’AI. Nell’ottobre 2024, il gruppo giapponese aveva già liquidato l’intera posizione di 32,1 milioni di azioni NVIDIA per un valore di 5,83 miliardi di dollari. La storia degli investimenti di SoftBank in NVIDIA è caratterizzata da movimenti altalenanti: nel 2017 aveva acquisito una partecipazione da 4 miliardi di dollari, venduta poi all’inizio del 2019. Successivamente era rientrata nell’ecosistema NVIDIA prima di uscirne nuovamente lo scorso autunno.
La Strategia di Monetizzazione degli Asset
Secondo le recenti comunicazioni finanziarie, SoftBank ha reindirizzato la propria attenzione e il proprio capitale verso OpenAI. Nel 2025, la società ha offerto di acquistare 1,5 miliardi di dollari in azioni OpenAI, permettendo ai dipendenti della società di vendere le proprie quote a un prezzo unitario di 210 dollari per azione. Questa operazione si inserisce in una più ampia strategia di “monetizzazione degli asset”: SoftBank ha infatti proceduto anche alla vendita parziale della propria partecipazione in T-Mobile per 9,17 miliardi di dollari, con l’obiettivo di finanziare l’investimento complessivo di 40 miliardi in OpenAI entro la fine del 2025.
Controversie su Sam Altman e Garanzie Federali
La vendita della partecipazione NVIDIA da parte di SoftBank coincide con un periodo di crescente scrutinio sul CEO di OpenAI, Sam Altman. Il dirigente è attualmente al centro di polemiche per aver pubblicamente negato di aver richiesto garanzie federali sui prestiti per infrastrutture AI. Tuttavia, alcune fonti hanno rivelato che Altman avrebbe effettivamente richiesto questo tipo di supporto in una lettera del 27 ottobre 2024 indirizzata alla Casa Bianca, richiesta che sarebbe stata cortesemente respinta dall’amministrazione.
Impatto sui Token AI: Crollo Generalizzato
La notizia della dismissione della posizione NVIDIA da parte di SoftBank ha innescato una significativa ondata di vendite sui token legati all’intelligenza artificiale. I dati di CoinMarketCap evidenziano perdite consistenti per i principali asset del settore.
Performance dei Principali Token AI
Bittensor (TAO) ha registrato un calo del 3,79% nelle ultime 24 ore, scambiando a 372,41 dollari. La capitalizzazione di mercato si attesta a 3,47 miliardi di dollari, con un volume di scambi giornaliero di 202,45 milioni. Internet Computer (ICP) ha subito una perdita ancora più marcata dell’8,69%, portando il prezzo a 6,46 dollari. La capitalizzazione di mercato è di 772,32 milioni di dollari, con volumi di trading per 115,59 milioni. Anche altri token AI di primo piano hanno registrato performance negative: Injective (INJ) è sceso del 3,42%, mentre Theta (THETA) ha perso l’1,77%.
Il Contesto di Mercato e le Preoccupazioni degli Investitori
Il calo dei token AI riflette un trend più ampio nel mercato delle criptovalute, la cui capitalizzazione complessiva è diminuita dell’1,4%. Questo movimento ribassista evidenzia le crescenti preoccupazioni degli investitori sulla redditività degli investimenti nell’intelligenza artificiale. Wall Street sta infatti ponendo domande sempre più pressanti sulla sostenibilità economica della massiccia spesa in infrastrutture AI. La decisione di SoftBank di abbandonare NVIDIA, leader indiscusso nel settore dei chip per l’AI, per concentrarsi su OpenAI rappresenta una scommessa significativa sulla transizione dal hardware al software nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale. La volatilità registrata dai token AI nelle ultime 24 ore sottolinea come il mercato stia ancora cercando di valutare quale modello di business nell’AI risulterà più profittevole nel lungo termine, se quello basato sull’infrastruttura hardware o quello focalizzato sulle applicazioni software e sui modelli linguistici avanzati.
