Crollo storico per il titolo Ferrari dopo il Capital Markets Day
Le azioni Ferrari hanno registrato giovedì una delle peggiori sedute di sempre, con un ribasso che ha toccato il 16,1% sulla Borsa di Milano prima di ridurre parzialmente le perdite al -13,2%. Un tracollo che rappresenta la performance peggiore dal debutto in Borsa del Cavallino Rampante nel 2016. Anche a Wall Street il titolo ha aperto in forte calo, perdendo circa il 13% e scambiando a 419,18 dollari. Con una capitalizzazione di mercato di quasi 80 miliardi di dollari, le azioni Ferrari sono ora in territorio negativo dall’inizio dell’anno.
Le nuove previsioni finanziarie non convincono gli analisti
Durante il Capital Markets Day, la casa automobilistica di Maranello ha presentato le sue proiezioni aggiornate e gli obiettivi strategici al 2030. I ricavi netti sono attesi ad almeno 7,1 miliardi di euro quest’anno, in leggero rialzo rispetto alla precedente stima di oltre 7 miliardi. Per il 2030, Ferrari punta a ricavi di circa 9 miliardi di euro, con un EBITDA target di almeno 3,6 miliardi. Numeri che hanno deluso le aspettative del mercato. Gli analisti di Citi hanno commentato che le guidance “sono inferiori anche alle nostre stime più conservative” e riflettono un approccio eccessivamente prudente del management. “Considerando che le previsioni implicano una leva operativa limitata nel prossimo ciclo, vediamo rischi sia per gli utili per azione che per i multipli di valutazione nel breve termine”, hanno aggiunto.
Ferrari ridimensiona le ambizioni elettriche
Un elemento chiave che ha pesato sul sentiment degli investitori è stata la revisione al ribasso degli obiettivi di elettrificazione. Il nuovo piano prevede che entro il 2030 la gamma sportiva sarà composta per: – 40% da modelli con motore a combustione interna – 40% da vetture ibride – 20% da veicoli completamente elettrici Si tratta di un significativo ridimensionamento rispetto al precedente target del 40% di vendite elettriche entro fine decennio. Ferrari ha giustificato questa scelta con un approccio più centrato sui clienti e l’evoluzione del contesto di mercato attuale.
La prima Ferrari elettrica in arrivo nel 2026
Nonostante la revisione degli obiettivi, l’azienda ha confermato lo sviluppo della sua prima vettura completamente elettrica. Durante un workshop dedicato all’innovazione tecnologica, Ferrari ha svelato il telaio e il powertrain della futura “elettrica”, con consegne previste a partire dalla fine del 2026. “Con la nuova Ferrari elettrica, riaffermiamo ancora una volta la nostra volontà di progredire unendo la disciplina della tecnologia, la creatività del design e l’artigianato della produzione”, ha dichiarato John Elkann, presidente esecutivo di Ferrari.
Il contesto di mercato dell’automotive elettrico
La decisione di Ferrari si inserisce in un trend più ampio che vede diversi costruttori automobilistici rivedere i propri obiettivi di elettrificazione. Volvo Cars, ad esempio, ha abbandonato il piano di vendere esclusivamente veicoli elettrici entro il 2030, citando la necessità di essere “pragmatici e flessibili” di fronte alle mutevoli condizioni di mercato. I fattori che stanno rallentando la transizione elettrica includono: – La mancanza di modelli accessibili – Il ritardo nell’implementazione delle infrastrutture di ricarica – La forte concorrenza dei produttori cinesi
Prospettive future e piano prodotti
Nonostante la reazione negativa del mercato, Ferrari ha evidenziato alcuni elementi positivi della sua strategia. La base clienti attiva è cresciuta a 90.000 unità, con un incremento del 20% rispetto al 2022. L’azienda prevede inoltre di lanciare una media di quattro nuovi modelli all’anno tra il 2026 e il 2030, mantenendo alta l’esclusività del marchio e la domanda superiore all’offerta.
Il parere degli analisti più ottimisti
Non tutti gli analisti hanno una visione negativa. JPMorgan mantiene fiducia nella capacità del management di eseguire il piano a lungo termine, sottolineando come la domanda superi ampiamente l’offerta disponibile. “Stimiamo che l’azienda benefici dello stile di leadership del CEO Benedetto Vigna, che ha sfidato l’azienda a capitalizzare sulla collaborazione per aumentare la velocità con cui abbraccia l’innovazione. Un imminente lancio di una Supercar potrebbe anche avere il potenziale per dare una spinta significativa ai profitti”, hanno commentato gli analisti di JPMorgan.