Il dollaro perde terreno dopo le dichiarazioni di Waller
Il biglietto verde sta registrando un indebolimento generalizzato contro la maggior parte delle valute del G10 e dei mercati emergenti. La pressione sul dollaro si è intensificata nella sessione di ieri dopo che il Governatore della Federal Reserve Christopher Waller ha sostenuto pubblicamente la necessità di un taglio dei tassi già nella riunione di questo mese. Questa posizione appare isolata all’interno del FOMC, ma ha comunque influenzato il sentiment di mercato. Il paradosso è che le dichiarazioni di Waller sono arrivate nonostante i dati TIC (Treasury International Capital) abbiano mostrato un forte interesse degli investitori stranieri per i titoli statunitensi: 311 miliardi di dollari di acquisti nel solo maggio, contro i 95 miliardi dei primi cinque mesi del 2024.
Nuove tariffe USA sulla grafite cinese
L’amministrazione americana ha annunciato l’imposizione di una tariffa del 93,5% sulla grafite proveniente dalla Cina. Considerando le altre tariffe già in vigore, l’aliquota effettiva si avvicina al 160%. Questa mossa potrebbe paradossalmente rendere più costoso lo sviluppo dell’industria delle batterie per veicoli elettrici negli Stati Uniti, un settore strategico per la transizione energetica.
Mercati azionari in territorio positivo
I mercati equity mostrano un tono prevalentemente rialzista dopo che S&P 500 e Nasdaq hanno toccato nuovi massimi storici nella sessione di ieri. Nell’area Asia-Pacifico, tuttavia, le borse di Giappone, Corea del Sud e India non sono riuscite a partecipare al rally generale. Lo Stoxx 600 europeo sta estendendo i guadagni di ieri, interrompendo una serie negativa di tre sedute. L’indice rimane sostanzialmente invariato su base settimanale. I futures sugli indici americani mostrano un andamento stabile con tendenza al rialzo.
Dinamiche sui mercati obbligazionari
I rendimenti dei titoli di stato giapponesi a lungo termine hanno registrato un lieve calo nonostante l’inflazione core (esclusi alimentari freschi ed energia) sia aumentata inaspettatamente. Questo movimento potrebbe riflettere un alleggerimento delle posizioni in vista delle elezioni per la camera alta di domenica. I rendimenti dei benchmark decennali europei sono in aumento di 1-3 punti base, riducendo i cali settimanali. Eccezione notevole è il Gilt britannico a 10 anni, che ha visto un incremento di quasi 8 punti base questa settimana. Il Treasury USA a 10 anni scambia leggermente in calo vicino al 4,44%, in rialzo di circa 3 punti base su base settimanale.
Oro e petrolio
L’oro mostra un tono più solido vicino a 3.353 dollari l’oncia, rimanendo comunque all’interno del range consolidato delle ultime sedute. Il WTI di agosto sta scambiando ai massimi da lunedì, vicino a 68,50 dollari al barile, sostenuto da un nuovo pacchetto di sanzioni UE contro la Russia e il suo settore petrolifero.
Analisi delle principali coppie valutarie
Dollar Index: consolidamento dopo il rally
La combinazione favorevole di dati USA – vendite al dettaglio superiori alle attese, prezzi all’importazione più deboli e quinto calo consecutivo delle richieste settimanali di sussidi – ha esteso il recupero del Dollar Index. L’indice ha raggiunto 98,95, il livello più alto dal 23 giugno, superando la banda di Bollinger superiore (~98,85) per la prima volta in due mesi. Non c’è stato seguito rialzista e il DXY sta scambiando in territorio leggermente negativo, mantenendosi sotto 98,60 ma sopra 98,30. Le sessioni nordamericane di questa settimana hanno mostrato una tendenza più favorevole agli acquisti di dollari.
Euro: pressioni ribassiste persistenti
Dopo aver interrotto mercoledì una serie negativa di sei giorni, l’euro è stato nuovamente venduto ieri, toccando un nuovo minimo mensile marginale poco sopra 1,1555 dollari. La moneta unica ha però recuperato terreno oggi, testando l’area di 1,1645 dollari in tarda mattinata europea. Il surplus delle partite correnti dell’eurozona a maggio è stato di 32,3 miliardi di euro, portando la media mensile di quest’anno vicino a 25,1 miliardi. Il surplus commerciale si è ampliato nonostante la maggiore penetrazione dei produttori cinesi, con una media mensile di circa 18,55 miliardi di euro.
Yuan cinese: stabilità controllata
Il dollaro ha registrato il minimo dell’anno il 1° luglio vicino a CNH7,15. Ha testato l’area CNH7,19 mercoledì e si è consolidato leggermente sotto ieri. La PBOC ha fissato il tasso di riferimento del dollaro a CNY7,1498, continuando la sua politica di moderazione delle pressioni sul mercato valutario. Le autorità cinesi cercano non uno yuan forte o debole, ma stabile contro il dollaro USA. L’apprezzamento dello yuan contro il dollaro quest’anno rimane modesto (~1,6%).
Yen giapponese sotto pressione
Il dollaro mantiene un tono solido contro lo yen giapponese, incontrando venditori poco sopra 149 yen nelle ultime tre sessioni. La correlazione a 30 giorni tra le variazioni del dollaro-yen e il rendimento del Treasury USA a 10 anni è salita sopra 0,80, il livello più alto dalla fine del 2021. L’inflazione CPI di giugno del Giappone è stata in linea con i segnali del CPI di Tokyo. La coalizione LDP-Komeito rischia di perdere la maggioranza anche nella camera alta nelle elezioni di domenica.
Sterlina britannica: dati economici deludenti
Il Regno Unito ha riportato una serie di dati economici particolarmente negativi: contrazione inaspettata dell’economia a maggio (secondo mese consecutivo), inflazione superiore alle attese e dati sull’occupazione più deboli. La sterlina ha interrotto mercoledì una serie negativa di otto giorni, ma le vendite sono riprese ieri. Le aspettative sui tassi di fine anno sono salite a circa il 3,75%, il livello più alto dal 9 giugno, fornendo un certo supporto alla valuta.
Dollaro canadese: resilienza relativa
Il greenback ha formato una base questa settimana vicino a CAD1,3670 e ha raggiunto un nuovo massimo mensile intorno a CAD1,3775 ieri. Il dollaro canadese è la valuta del G10 con la migliore performance contro il dollaro USA questo mese, perdendo solo poco più dell’1%. Il mercato ha ridotto le aspettative per un altro taglio dei tassi della Bank of Canada quest’anno, con i swap che implicano un tasso di fine anno del 2,55%.
Dollaro australiano e peso messicano
I deludenti dati sull’occupazione australiana hanno spinto l’Aussie verso un nuovo minimo mensile vicino a 0,6455 dollari. Il dollaro USA rimane confinato nel range di martedì contro il peso messicano (MXN18,65-MXN18,8850), con il carry trade che continua a favorire le posizioni lunghe sul peso nonostante il movimento laterale.