Wall Street guarda alla scadenza dei dazi mentre i mercati azionari proseguono il rally
Gli operatori finanziari stanno monitorando con attenzione le comunicazioni provenienti da Washington nella prossima settimana, con la scadenza temporanea della sospensione dei dazi punitivi sulle importazioni fissata per mercoledì 9 luglio. Un superamento di questa data senza un’escalation delle tensioni commerciali potrebbe rappresentare un catalizzatore positivo per i mercati finanziari.
Negoziati in corso con i partner commerciali USA
I rappresentanti di oltre una dozzina di principali partner commerciali degli Stati Uniti stanno accelerando i negoziati con l’amministrazione del presidente Donald Trump per raggiungere accordi entro il 9 luglio ed evitare l’applicazione di tariffe più elevate. L’amministrazione Trump ha mantenuto alta la pressione negli ultimi giorni.
Accordo con il Vietnam e trattative in stallo con il Giappone
Mercoledì Trump ha annunciato un’intesa con il Vietnam che prevede l’applicazione di dazi del 20% su molte esportazioni vietnamite, inferiori rispetto a quanto inizialmente minacciato. Mentre l’amministrazione ha anticipato un possibile accordo con l’India, le trattative con il Giappone – sesto partner commerciale degli USA e principale alleato in Asia – sembrano aver incontrato ostacoli significativi.
Rally azionario guidato da retail e buyback
Gli investitori sono passati dal panico iniziale sui dazi a una fase di acquisti di sollievo, spingendo il mercato azionario statunitense verso nuovi massimi storici. I risultati aziendali e l’economia americana hanno mostrato una tenuta migliore del previsto durante questo periodo di cambiamenti politici radicali. L’S&P 500 ha guadagnato circa il 26% dall’8 aprile, quando i mercati azionari hanno toccato il minimo dopo l’annuncio draconiano sui dazi del 2 aprile da parte di Trump.
Investitori istituzionali ancora cauti
Gran parte del rally è stato alimentato dagli investitori retail e dai programmi di buyback aziendale, mentre gli investitori istituzionali si sono mostrati più prudenti. Nonostante i nuovi massimi dell’S&P 500, il posizionamento azionario rimane ben al di sotto dei livelli di febbraio, con gli investitori ancora sottopesati sulle azioni secondo le stime di Deutsche Bank. “Si tratta decisamente di un rally di qualità inferiore, più speculativo”, afferma Lisa Shalett, chief investment officer di Morgan Stanley Wealth Management. “Nell’ultima settimana è stato guidato molto più dal retail che dalle istituzioni. Il posizionamento istituzionale è nella media”.
Fattori di cautela e prospettive di mercato
Diversi elementi mantengono gli investitori prudenti, tra cui le preoccupazioni sulla crescita economica statunitense e le valutazioni elevate del mercato azionario. Superare la scadenza dei dazi senza un’escalation significativa delle tensioni eliminerebbe almeno una fonte di preoccupazione nel breve termine, secondo gli analisti. “Penso che potrebbero esserci minacce e dimostrazioni di forza, ma non credo che rappresentino un pericolo importante per il mercato”, sostiene Irene Tunkel, chief U.S. equities strategist di BCA Research.
La scadenza non è definitiva
Gli investitori non si aspettano che la scadenza dei dazi ponga fine definitivamente alle tensioni commerciali. “Non la considero necessariamente una scadenza rigida”, spiega Julian McManus, portfolio manager di Janus Henderson Investors. “La pausa di 90 giorni è stata istituita perché i mercati stavano crollando, e i policymaker avevano bisogno di tempo per negoziare accordi o trovare una via d’uscita”.
Paralleli con il post-pandemia e stagionalità favorevole
L’approccio cauto degli investitori nell’aumentare l’esposizione azionaria ricorda il comportamento osservato subito dopo il crollo dei mercati di marzo 2020 dovuto alla pandemia, quando le allocazioni azionarie si sono riprese più lentamente rispetto agli indici principali, secondo Parag Thatte, strategist di Deutsche Bank. “Questo significa che c’è spazio per un ulteriore aumento delle esposizioni, il che è positivo per le azioni a parità di altre condizioni”, afferma Thatte. Dopo un primo semestre turbolento, l’S&P 500 sta entrando in un periodo storicamente forte. Negli ultimi 20 anni, luglio è stato il mese più performante per l’indice benchmark con un rendimento medio del 2,5%, secondo un’analisi Reuters dei dati LSEG.
Focus su dati economici e risultati trimestrali
Gli investitori monitoreranno attentamente i dati economici – in particolare i numeri sull’inflazione – e i risultati del secondo trimestre nelle prossime settimane per valutare lo stato di salute dell’economia statunitense e le prospettive sui tassi d’interesse della Federal Reserve. “Siamo al punto in cui le istituzioni dovranno decidere se credere o meno al rally”, conclude Shalett di Morgan Stanley, sottolineando come il momento sia cruciale per determinare la direzione futura dei mercati.