C’è una skill che gli operatori di trading online tendono a sottovalutare: la capacità di perdere. Esatto, nel trading online bisogna saper perdere. Anche perché stiamo parlando di una eventualità più frequente di quanto si possa immaginare. Ne parliamo qui, spiegando le motivazioni che dovrebbero spingere i trader a maturare questa capacità, descrivendo il corretto approccio alla perdita – tanto sul piano psicologico quanto su quello tecnico.
Perché è necessario imparare a perdere
La verità, per quanto spiacevole, è la seguente: nel trading online, come nella maggior parte delle attività complesse, l’errore e la perdita rappresentano esperienze inevitabili. Non stiamo parlando di possibilità remote, ma di componenti strutturali.
Il risultato è che nessun trader, per quanto esperto, può evitare le perdite. Nemmeno le strategie più collaudate, i sistemi più avanzati e le analisi più accurate garantiscono il 100% di successo. Senza considerare le dinamiche dei mercati, che sono influenzati da un insieme di variabili spesso imprevedibili, incluse quelle di carattere geopolitico, macroeconomico e psicologico collettivo. Dunque, quella di poter azzerare completamente il rischio è solo un’illusione, e porta spesso a decisioni impulsive.
Ciò vale soprattutto per i novizi. Essi incontrano numerose difficoltà nei primi mesi (o anni) di attività. Questo avviene per molte ragioni: inesperienza, scarsa conoscenza tecnica, mancanza di un piano di trading strutturato, eccessiva fiducia in sé stessi, esposizione eccessiva al rischio. Le sconfitte rappresentano uno standard in questo caso. Ma c’è di più, sono anche necessarie: forniscono indicazioni preziose su ciò che va migliorato, correggono convinzioni errate e permettono di affinare le strategie.
La perdita va quindi considerata fisiologica e non come un fallimento personale. Quando viene percepito in questo modo, si attiva una spirale emotiva che genera ansia, frustrazione e impulsività. Tutti fattori che spingono a commettere altri errori. L’accettazione consapevole della perdita consente invece di mantenere il sangue freddo, analizzare le situazioni con oggettività e continuare a operare con disciplina.
D’altro canto, accettare le perdite aiuta a capire l’importanza della gestione del capitale e del money management. Chi rifiuta l’idea di poter perdere finisce spesso per sovraesporsi, alimentando il rischio di drawdown insostenibili. Imparare a perdere significa anche sapere quando è il momento di fermarsi, di ricalibrare le proprie strategie e di ridurre il rischio in funzione delle proprie competenze e della situazione di mercato.
Consigli psicologici per perdere “bene”
Affrontare le perdite in modo costruttivo richiede un lavoro interiore che spesso viene sottovalutato. Non si tratta solo di “resistere” emotivamente, ma di adottare un atteggiamento mentale funzionale alla continuità operativa. Ecco qualche consiglio.
- Scollegare l’ego dal risultato. Molti trader interpretano le perdite come un attacco al proprio valore personale. Questo è un errore. Una perdita è solo un’operazione chiusa in negativo, non un giudizio su chi si è. Mantenere il proprio ego fuori dal mercato permette di affrontare ogni operazione con neutralità e oggettività.
- Normalizzare la perdita. Occorre abituarsi al fatto che perdere è normale. Le statistiche non mentono: anche i trader professionisti chiudono in perdita una percentuale significativa delle loro operazioni. Questo significa che la perdita non va interpretata come un’anomalia, ma come una componente dell’attività.
- Stabilire limiti emotivi. Si tratta di imparare riconoscere il proprio “punto di rottura” emotivo. Alcuni trader, dopo una perdita, reagiscono con un comportamento vendicativo verso il mercato. È il cosiddetto “revenge trading”, che può causare danni ingenti. Il consiglio dunque è di definire limiti precisi (ad esempio, non fare più di tre operazioni al giorno o fermarsi dopo una perdita significativa) in modo da limitare i danni.
Consigli tecnici per perdere “bene”
Saper perdere significa però anche utilizzare strumenti e tecniche. Tutte utilities che permettono di perdere “bene”, mantenere continuità operativa e anzi sfruttare la sconfitta per migliorarsi. Ecco qualche consiglio.
- Utilizzare sempre uno stop loss. Lo stop loss è il principale strumento di difesa del capitale. Va impostato con razionalità, prima ancora di entrare in operazione. Mai modificarlo “in corsa” sulla base dell’andamento del mercato, a meno che non si stia scalando parzialmente la posizione per una precisa strategia. In questo modo, anche quando si perde, si perde bene (senza grandi conseguenze).
- Definire il rischio massimo per operazione. Una buona regola è non rischiare più dell’1-2% del capitale su una singola operazione. Questo protegge il trader anche in caso di una lunga serie di perdite, evitando il rischio di azzerare l’account. Il dimensionamento della posizione deve essere calcolato di conseguenza.
- Evitare il sovra-trading. Quando si perde, la tentazione di “rientrare subito” per recuperare è forte. Questo porta spesso a un eccesso di operatività, non supportato da analisi adeguata. Mantenere una frequenza di operazioni coerente con la propria strategia è fondamentale per evitare ulteriori errori.
- Considerare il drawdown nel piano di trading. Ogni strategia ha un drawdown potenziale, ovvero un periodo di perdita fisiologico. Prevederlo e accettarlo, con margini di sicurezza incorporati nel capitale investito, aiuta a ridurre l’impatto emotivo e operativo delle perdite temporanee.