Il mercato del lavoro statunitense ha mostrato una sorprendente resilienza nel mese di aprile, registrando una crescita occupazionale superiore alle aspettative degli analisti, nonostante le recenti tensioni commerciali e l’incertezza economica globale.
Dati principali sul mercato del lavoro USA ad aprile
Crescita dei Nonfarm Payrolls oltre le previsioni
Secondo il report pubblicato venerdì dal Bureau of Labor Statistics (BLS), i Nonfarm Payrolls sono aumentati di 177.000 unità ad aprile, un dato leggermente inferiore rispetto ai 185.000 posti di lavoro creati a marzo (dato rivisto al ribasso), ma nettamente superiore alle stime degli analisti intervistati da Dow Jones, che prevedevano un incremento di soli 133.000 posti.
Tasso di disoccupazione stabile al 4,2%
Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 4,2%, in linea con le aspettative del mercato. Questo dato conferma una sostanziale stabilità del mercato del lavoro statunitense, nonostante le preoccupazioni legate alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump e ai timori di recessione.
Crescita salariale inferiore alle attese
La crescita media dei salari orari è stata dello 0,2% su base mensile, inferiore rispetto allo 0,3% previsto dagli analisti. Su base annua, l’incremento salariale si è attestato al 3,8%, leggermente sotto le aspettative (3,9%) e al livello più basso da luglio 2024.
Settori trainanti e settori in difficoltà
I settori con maggiore crescita occupazionale
Tra i settori che hanno registrato i maggiori incrementi occupazionali troviamo:
- Sanità: +51.000 posti di lavoro;
- Trasporti e logistica: +29.000 posti;
- Attività finanziarie: +14.000 posti;
- Assistenza sociale: crescita significativa.
Soffrono manifattura e settore pubblico federale
D’altra parte, il settore manifatturiero ha perso circa 1.000 posti di lavoro, riflettendo probabilmente le prime incertezze legate ai dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump. Anche il settore pubblico federale ha registrato una contrazione occupazionale pari a -9.000 unità, in linea con gli sforzi governativi per ridurre la spesa pubblica e migliorare l’efficienza amministrativa.
L’impatto delle politiche commerciali USA sui mercati finanziari
Tensioni commerciali e tariffe doganali: situazione attuale
L’amministrazione Trump ha introdotto all’inizio di aprile tariffe generalizzate del 10% sulle importazioni negli Stati Uniti (“Liberation Day tariffs”), generando preoccupazioni tra gli investitori circa possibili ripercussioni negative sull’economia americana e globale. Tuttavia, il presidente ha successivamente sospeso per 90 giorni ulteriori misure tariffarie reciproche per consentire negoziati con i partner commerciali coinvolti.
Sebbene sia ancora presto per valutare pienamente gli effetti delle nuove tariffe sull’occupazione e sulla produzione industriale, gli analisti ritengono che eventuali impatti negativi potrebbero emergere più chiaramente nei prossimi mesi.
Reazioni dei mercati finanziari dopo il report sull’occupazione
Dopo la pubblicazione dei dati positivi sull’occupazione, i futures sugli indici azionari statunitensi hanno registrato un rialzo significativo, accompagnati da un aumento dei rendimenti dei Treasury bond americani. Secondo Seema Shah, Chief Global Strategist presso Principal Asset Management:
“I dati occupazionali restano solidi e suggeriscono una notevole resilienza dell’economia statunitense prima dello shock tariffario. Sebbene ci aspettiamo un rallentamento nei prossimi mesi, questa forza sottostante potrebbe permettere agli Stati Uniti di evitare una recessione se riusciranno a mitigare tempestivamente le tensioni commerciali.”
Prospettive future: Federal Reserve e politica monetaria USA
Aspettative sui tassi d’interesse dopo il report occupazionale
I dati positivi sul mercato del lavoro hanno portato gli operatori finanziari a posticipare le aspettative per un possibile taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve almeno fino a luglio. Secondo il FedWatch Tool del CME Group, infatti, il mercato prevede ora un primo taglio dei tassi non prima dell’estate.
Nella prossima riunione della Fed prevista per la settimana entrante non sono attesi cambiamenti immediati nella politica monetaria; tuttavia, gli investitori monitoreranno attentamente eventuali indicazioni future riguardo all’impatto delle tariffe sull’inflazione e sulla crescita economica.
L’appello di Trump alla Fed per abbassare i tassi d’interesse
Dopo la pubblicazione del report sull’occupazione, il presidente Trump ha nuovamente invitato la Federal Reserve ad abbassare i tassi d’interesse tramite un post su Truth Social:
“I consumatori attendono da anni una riduzione dei prezzi. NON C’È INFLAZIONE: LA FED DOVREBBE ABBASSARE I TASSI!”
Tuttavia, la banca centrale americana sembra intenzionata a mantenere un approccio prudente e attendista prima di modificare la propria politica monetaria.