L’inflazione nell’Eurozona è rimasta invariata al 2,2% nel mese di aprile, secondo i dati preliminari diffusi venerdì da Eurostat. Il dato ha sorpreso negativamente gli analisti, che si aspettavano una lieve discesa al 2,1%, in linea con il progressivo avvicinamento all’obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE).

Dati principali sull’inflazione nell’Eurozona

Inflazione generale stabile, ma inflazione core in aumento

Sebbene l’indice generale dei prezzi al consumo sia rimasto fermo al 2,2%, l’inflazione core, che esclude i prezzi più volatili di energia, alimentari, alcolici e tabacco, ha registrato un’accelerazione significativa. Ad aprile questo indicatore è salito al 2,7%, rispetto al 2,4% di marzo.

Particolarmente rilevante è stato l’aumento dei prezzi nel settore dei servizi, un indicatore attentamente monitorato dalla BCE per valutare la persistenza delle pressioni inflazionistiche. L’inflazione nei servizi è salita infatti dal 3,5% di marzo al 3,9% di aprile.

Dati nazionali: Germania e Francia sopra le attese

Diverse economie chiave dell’Eurozona hanno già pubblicato i propri dati armonizzati sull’inflazione. In Germania, l’Ufficio Federale di Statistica ha riportato un incremento dei prezzi al consumo pari al 2,2%, leggermente superiore alle previsioni degli analisti. Anche la Francia ha registrato un dato superiore alle aspettative, con un’inflazione armonizzata dello 0,8%.

Prospettive della BCE e dichiarazioni di Christine Lagarde

Obiettivo inflazione entro il 2025

La presidente della BCE Christine Lagarde ha recentemente dichiarato a CNBC che il processo di disinflazione è “ben avviato” e che la banca centrale prevede di raggiungere il proprio obiettivo del 2% entro il corso del 2025. Tuttavia, Lagarde ha sottolineato che permangono incertezze significative nel medio termine.

Fattori di rischio per l’inflazione futura

Tra i principali fattori che potrebbero influenzare negativamente le prospettive inflazionistiche vi sono eventuali misure di ritorsione europee contro i dazi statunitensi e importanti cambiamenti fiscali come il recente pacchetto infrastrutturale annunciato dalla Germania. Questi elementi potrebbero generare nuove pressioni sui prezzi nei prossimi mesi.

BCE: decisioni sui tassi basate sui dati economici

Lagarde ha ribadito che la BCE adotterà un approccio estremamente prudente e “data dependent” nelle sue future decisioni sui tassi d’interesse. Ricordiamo che lo scorso mese la banca centrale ha ridotto ulteriormente il tasso sui depositi portandolo al 2,25%, rispetto ai massimi del 4% raggiunti a metà del 2023.

Crescita economica Eurozona: segnali positivi nel primo trimestre 2025

I dati preliminari sul PIL dell’Eurozona relativi al primo trimestre del 2025 hanno mostrato una crescita dello 0,4%, superiore alle attese degli analisti (0,2%) e in accelerazione rispetto allo 0,2% registrato nell’ultimo trimestre del 2024. Nonostante questo risultato incoraggiante, gli esperti prevedono un rallentamento della crescita nei prossimi mesi a causa delle tensioni commerciali globali e delle relative conseguenze tariffarie.

Conclusioni: scenario complesso per la politica monetaria europea

I dati sull’inflazione di aprile evidenziano uno scenario ancora complesso per la BCE. Sebbene l’inflazione generale sembri stabilizzarsi vicino all’obiettivo ufficiale del 2%, l’aumento dell’inflazione core e dei prezzi nei servizi potrebbe complicare ulteriormente le decisioni future della banca centrale europea. Gli investitori dovranno quindi monitorare attentamente i prossimi dati economici e le dichiarazioni ufficiali della BCE per anticipare eventuali cambiamenti nella politica monetaria europea.