Crescita delle vendite al dettaglio supera le aspettative
I consumatori americani hanno incrementato la spesa ad agosto con un ritmo superiore alle previsioni degli analisti, sostenuti dagli acquisti per il ritorno a scuola e dalla volontà di anticipare i futuri aumenti di prezzo. Secondo il rapporto del Dipartimento del Commercio USA, le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6% rispetto a luglio, mese in cui si era registrato un analogo incremento dello 0,6% (dato rivisto). Il dato di agosto, pubblicato martedì, segna una ripresa significativa dopo due mesi consecutivi di contrazione registrati ad aprile e maggio. La performance positiva si inserisce in un contesto economico complesso, caratterizzato dall’impatto crescente dei dazi commerciali sul mercato del lavoro e sui prezzi al consumo.
Analisi settoriale: elettronica e abbigliamento trainano la crescita
Escludendo le vendite di automobili, tradizionalmente volatili a causa dei dazi imposti sui veicoli di importazione, le vendite al dettaglio hanno registrato un incremento ancora più robusto del 0,7% su base mensile. I concessionari auto hanno comunque mostrato una crescita dello 0,5%. I dati evidenziano una spesa solida in diversi comparti: – Elettronica e apparecchiature: +0,3% – Retailer online: +2,0% – Abbigliamento e accessori: +1,0% – Ristorazione: +0,7% L’unico settore in contrazione è stato quello dei mobili e articoli per la casa, con un calo dello 0,3%. Il comparto della ristorazione, considerato un indicatore chiave della spesa discrezionale, ha mostrato una crescita robusta dello 0,7%, segnalando che i consumatori continuano a spendere per attività non essenziali.
Il ruolo del back-to-school shopping
Ted Rossman, analista senior di Bankrate, ha sottolineato come questi dati dimostrino che “non dovremmo sottovalutare la forza del consumatore americano”. Gli acquisti per il ritorno a scuola hanno rappresentato un tema dominante ad agosto, come evidenziato dalle vendite particolarmente sostenute nei settori abbigliamento ed elettronica.
Inflazione in accelerazione: prezzi al consumo al 2,9%
Un elemento cruciale da considerare è che i dati sulle vendite al dettaglio non sono aggiustati per l’inflazione, che ad agosto ha registrato un’accelerazione. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,4% su base mensile, il doppio rispetto al +0,2% di luglio. Su base annuale, l’inflazione ha raggiunto il 2,9%, in aumento dal 2,7% del mese precedente e rappresentando il maggior incremento da gennaio. L’inflazione core, che esclude le componenti volatili di cibo ed energia, si è attestata al 3,1%, invariata rispetto a luglio. Entrambi i valori rimangono superiori all’obiettivo del 2% della Federal Reserve.
Impatto dei dazi: retailer sotto pressione
I principali retailer americani, tra cui Walmart, Macy’s e Best Buy, hanno recentemente pubblicato i risultati trimestrali, confermando che i consumatori continuano ad acquistare ma sono diventati più selettivi. Molte aziende hanno implementato aumenti di prezzo, descritti come “modesti” per non scoraggiare la domanda. Doug McMillon, CEO di Walmart, ha spiegato agli analisti che finora gli aumenti di prezzo sono stati sufficientemente graduali da non alterare significativamente il comportamento dei consumatori. Tuttavia, ha avvertito che i costi sono destinati ad aumentare man mano che le scorte vengono ricostituite ai livelli post-dazi.
Il settore calzaturiero primo a risentire dell’impatto
Matt Priest, presidente della Footwear Distributors and Retailers of America, ha rivelato che i membri dell’associazione stanno iniziando a trasferire gli aumenti di prezzo sui consumatori. Il settore, che tradizionalmente pagava 3 miliardi di dollari annui in dazi, è ora sulla traiettoria per raggiungere 5 miliardi di dollari entro fine anno. “Le calzature femminili saranno le prime a essere colpite”, ha spiegato Priest, evidenziando come la natura fashion-oriented di questo segmento abbia limitato la capacità delle aziende di accumulare scorte in anticipo rispetto all’imposizione dei dazi.
Federal Reserve di fronte a un dilemma complesso
I dati sulle vendite al dettaglio, combinati con l’inflazione in aumento e le crescenti richieste di sussidi di disoccupazione, creano uno scenario economico particolarmente complesso per la Federal Reserve. Carl B. Weinberg, chief economist di High Frequency Economics, ha osservato che l’incremento delle vendite “non sarà sufficiente a impedire alla Fed di tagliare i tassi questa settimana, ma dovrebbe supportare un messaggio hawkish dal presidente della Fed che un ulteriore taglio dei tassi non è garantito”. Il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento, con soli 22.000 posti di lavoro creati ad agosto, in netto calo rispetto ai 79.000 di luglio e ben al di sotto delle aspettative degli economisti di 80.000 nuove posizioni. Questo dato, combinato con la resilienza dei consumi e l’inflazione persistente, complica notevolmente le decisioni di politica monetaria della banca centrale americana.