Boom dei ricavi della Trump Organization grazie alle criptovalute
La Trump Organization ha registrato un’impennata straordinaria dei ricavi nella prima metà del 2025, raggiungendo 864 milioni di dollari rispetto ai 51 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati riportati da Reuters, questo incremento del 1.600% è stato trainato quasi interamente dalle operazioni nel settore delle criptovalute, che hanno generato 802 milioni di dollari, mentre la parte restante proviene dalle attività tradizionali come golf club, resort e accordi di licenza immobiliare.
Le fonti principali dei guadagni crypto
I ricavi derivanti dalle criptovalute si sono concentrati su due asset principali: 463 milioni di dollari dalle vendite di token di World Liberty Financial e 336 milioni di dollari dalla meme coin $TRUMP. Questi dati emergono da un’analisi approfondita condotta da Reuters basata su documenti finanziari, registri immobiliari e dati delle transazioni blockchain. Eric Trump e Donald Trump Jr. hanno condotto un’intensa campagna promozionale internazionale, organizzando roadshow per investitori in Europa, Medio Oriente e Asia per promuovere questi strumenti digitali.
Investitori stranieri dominano gli acquisti di token
L’analisi delle transazioni blockchain rivela un dato significativo: 36 dei 50 wallet più grandi che detengono questi token, per un valore complessivo di 804 milioni di dollari, sono riconducibili ad acquirenti stranieri. Tra i nomi di spicco emerge quello di Justin Sun, miliardario crypto con sede a Hong Kong, che ha acquistato token World Liberty Financial per 75 milioni di dollari, nonostante sia stato accusato di frode dalla SEC nel 2023.
Il caso Bobby Zhou e i legami con Dubai
Durante una conferenza sulle criptovalute a Dubai nel maggio 2025, Eric Trump ha incontrato l’imprenditore cinese Guren “Bobby” Zhou, attualmente sotto indagine nel Regno Unito per riciclaggio di denaro secondo la National Crime Agency. La Aqua1 Foundation, entità collegata a Zhou, ha annunciato il 26 giugno un acquisto di 100 milioni di dollari in token World Liberty Financial. Un altro investimento rilevante proviene da MGX, fondo sovrano controllato da Abu Dhabi, che ha utilizzato la stablecoin USD1 di World Liberty per un investimento di 2 miliardi di dollari in Binance nel maggio 2025.
Inversione di rotta nelle politiche crypto statunitensi
Dopo l’insediamento presidenziale, l’amministrazione Trump ha operato una radicale revisione delle politiche regolatorie nel settore crypto. Il Dipartimento di Giustizia ha smantellato il team dedicato all’enforcement sulle criptovalute, mentre le autorità di vigilanza bancaria hanno rimosso gli avvisi sui rischi legati agli asset digitali. La SEC ha inoltre sospeso o archiviato numerose cause legali contro società operanti nel settore.
La grazia presidenziale a Changpeng Zhao
Il presidente Donald Trump ha concesso la grazia a Changpeng Zhao, fondatore di Binance, che aveva scontato quasi quattro mesi di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di violazioni delle normative antiriciclaggio. La Casa Bianca ha giustificato la decisione affermando che l’amministrazione precedente aveva “gravemente danneggiato” la leadership americana nel settore tecnologico e dell’innovazione. Subito dopo la grazia, Binance.US ha annunciato l’intenzione di quotare il token WLFI e la stablecoin USD1 della famiglia Trump, scatenando critiche da parte dei legislatori democratici per potenziali conflitti di interesse.
Proposta di legge per vietare il trading crypto ai funzionari pubblici
Il deputato democratico Ro Khanna della California ha annunciato l’introduzione di una proposta legislativa per vietare al presidente, alla sua famiglia, ai membri del Congresso e a tutti i funzionari eletti di fare trading di azioni o criptovalute. In interviste rilasciate a MSNBC, Khanna ha definito il divieto proposto una risposta diretta a quella che ha definito “corruzione palese”. Gli esperti di etica governativa interpellati da Reuters hanno descritto l’allineamento tra gli interessi commerciali della famiglia Trump e la politica crypto statunitense come un “conflitto di interessi senza precedenti”. La proposta legislativa mira a stabilire regole chiare per prevenire situazioni in cui decisioni politiche possano favorire direttamente gli interessi finanziari personali dei decisori pubblici.
