La Banca Nazionale Svizzera azzera i tassi di interesse
La Banca Nazionale Svizzera (SNB) ha tagliato giovedì i tassi di interesse di ulteriori 25 punti base, portandoli allo 0%, alimentando i timori di un possibile ritorno ai tassi negativi. La decisione era ampiamente attesa dai mercati, con i trader che avevano prezzato una probabilità dell’81% per un taglio di un quarto di punto e circa il 19% per una riduzione più ampia di 50 punti base.
Le motivazioni dietro la decisione della SNB
“La pressione inflazionistica è diminuita rispetto al trimestre precedente. Con l’allentamento odierno della politica monetaria, la SNB sta contrastando la minore pressione inflazionistica”, ha dichiarato la banca centrale in un comunicato. L’istituto ha inoltre sottolineato che continuerà a monitorare attentamente la situazione e ad adeguare la propria politica monetaria se necessario, per garantire che l’inflazione rimanga entro l’intervallo coerente con la stabilità dei prezzi nel medio termine.
Il paradosso svizzero: deflazione mentre altri combattono l’inflazione
Mentre altre nazioni continuano a combattere l’inflazione elevata, la Svizzera affronta il problema opposto: la deflazione. I prezzi al consumo sono infatti scesi dello 0,1% su base annua a maggio. Il presidente della SNB, Martin Schlegel, ha spiegato a CNBC che “l’attuale inflazione negativa per noi non è una ragione per abbassare i tassi di interesse. Per noi l’importante è il medio termine”. Ha aggiunto che uno, o anche diversi, dati negativi nel breve termine “non sono davvero rilevanti per noi”.
Previsioni riviste al ribasso e incertezze economiche
La SNB ha rivisto al ribasso le sue aspettative di inflazione per il 2025, prevedendo ora una media dello 0,2% quest’anno e dello 0,5% nel 2026. La banca centrale ha evidenziato come le prospettive economiche complessive della Svizzera rimangano incerte, citando gli “sviluppi all’estero” come il principale rischio.
Il ruolo del franco svizzero come valuta rifugio
I bassi livelli di inflazione non sono insoliti per la Svizzera, che ha vissuto diversi periodi di deflazione negli anni 2010 e 2020. La forza della valuta nazionale, il franco svizzero, è un fattore determinante di questa tendenza. Charlotte de Montpellier, economista senior di ING per Francia e Svizzera, ha spiegato: “Come valuta rifugio, il franco svizzero tende ad apprezzarsi quando c’è stress sui mercati mondiali. Questo spinge sistematicamente verso il basso il prezzo dei prodotti importati. La Svizzera è una piccola economia aperta e le importazioni rappresentano una quota importante dell’inflazione CPI”.
La strategia della SNB per contenere il rafforzamento del franco
Di fronte agli elevati livelli di incertezza economica globale, il franco si è continuamente rafforzato negli ultimi mesi e ci si aspetta che prosegua su questa traiettoria, suggerendo sfide continue per la SNB. Poiché la forza del franco è stata il principale motore della bassa inflazione svizzera, la SNB sta ora adottando misure per limitare il rally della valuta mantenendo i tassi “sistematicamente più bassi che altrove”, secondo de Montpellier. Dopo la decisione sui tassi, il franco si è rafforzato, con il dollaro USA che ha chiuso invariato contro la valuta svizzera.
Il rischio concreto di tassi negativi
Adrian Prettejohn, economista per l’Europa di Capital Economics, prevede che i tassi saranno tagliati a -0,25% quest’anno, ma ha osservato che la SNB potrebbe spingersi ancora oltre. “Ci sono rischi che la SNB vada oltre in futuro se le pressioni inflazionistiche non inizieranno ad aumentare, e il livello più basso che il tasso di riferimento potrebbe raggiungere è -0,75%, il tasso raggiunto negli anni 2010”, ha dichiarato.
Le implicazioni dei tassi negativi per l’economia
Schlegel della SNB ha affermato che la banca centrale non può prevedere il percorso futuro dei tassi di interesse. La prossima decisione sui tassi è prevista per settembre. “Ma quello che posso dire è che andare in negativo non è una decisione che prenderemmo alla leggera”, poiché i tassi negativi comportano sfide ed effetti collaterali. “L’ostacolo per andare in negativo è certamente più alto rispetto a un semplice abbassamento dei tassi in territorio positivo”, ha aggiunto Schlegel.
Rischi e preoccupazioni per il sistema finanziario
I tagli dei tassi pesano sulle valute, rendendo i prestiti più economici e incoraggiando gli investimenti. Tuttavia, esistono anche preoccupazioni e rischi legati ai tassi negativi, in particolare per: – I risparmiatori, che potrebbero vedere azzerati i profitti sui loro risparmi – Le banche, che incasseranno rendimenti inferiori sui loro prestiti De Montpellier di ING ha osservato che, alla fine, i tassi negativi potrebbero “distorcere i mercati finanziari, comprimere i margini bancari e sollevare preoccupazioni sulla stabilità finanziaria a lungo termine”. La situazione svizzera rappresenta un caso unico nel panorama delle banche centrali globali, evidenziando come le sfide della politica monetaria possano variare drasticamente da paese a paese, anche all’interno di economie sviluppate geograficamente vicine.