La sterlina britannica raggiunge nuovi massimi pluriennali

La sterlina britannica ha toccato giovedì il suo livello più alto degli ultimi quattro anni, con il cambio GBP/USD che ha superato quota 1,3736, il valore più elevato dall’ottobre 2021. Questo movimento rialzista ha catturato l’attenzione degli analisti finanziari, che tuttavia rimangono divisi sulle prospettive future della valuta britannica. Dall’inizio del 2025, la sterlina ha registrato un impressionante rally del 10% contro il dollaro americano, secondo i dati LSEG. Tuttavia, il quadro si complica quando si analizza la performance contro l’euro: in questo caso, la sterlina mostra una flessione del 2,9% da inizio anno, con un cambio attuale di circa 1,173 euro per sterlina.

Il ruolo della debolezza del dollaro nel rally della sterlina

Secondo Janet Mui, responsabile dell’analisi di mercato presso RBC Brewin Dolphin, il rafforzamento della sterlina è principalmente dovuto alla debolezza del dollaro piuttosto che a una rinnovata fiducia nella valuta britannica. “La forza relativa della sterlina quest’anno è stata più una storia di dollaro debole”, ha spiegato l’analista. Le politiche commerciali imprevedibili del presidente americano Donald Trump hanno scosso la fiducia negli asset statunitensi all’inizio dell’anno, alimentando nei mercati preoccupazioni sulla de-dollarizzazione. Questo fenomeno ha creato un contesto favorevole per le valute alternative, inclusa la sterlina. Paul Jackson, responsabile globale della ricerca sull’asset allocation presso Invesco, sottolinea che la sterlina sta recuperando dal “minimo estremo” registrato dopo il mini-budget dell’ex primo ministro britannico Liz Truss nel 2022, che aveva provocato un crollo sia della sterlina che dei titoli di stato britannici.

Previsioni divergenti per il futuro del cambio GBP/USD

Gli esperti del settore presentano visioni contrastanti sul futuro della sterlina. Jackson di Invesco prevede che il pattern attuale continuerà, con un ulteriore indebolimento del dollaro dovuto al rallentamento dell’economia statunitense e ai dubbi degli investitori sulle politiche fiscali e tariffarie americane. “Tra 12 mesi, mi aspetto che il cambio GBP/USD si attesti intorno a 1,40 e il cambio GBP/EUR intorno a 1,15”, afferma Jackson, suggerendo un potenziale apprezzamento del 2,9% rispetto ai livelli attuali contro il dollaro.

Fattori che potrebbero limitare l’ascesa della sterlina

Janet Mui di RBC Brewin Dolphin adotta una posizione più cauta, evidenziando che nel breve termine il potenziale rialzista della sterlina potrebbe essere limitato dal rallentamento economico del Regno Unito e dal maggiore spazio di manovra della Bank of England per tagliare i tassi d’interesse. “Guardando al futuro, un potenziale catalizzatore per la sterlina potrebbe essere il miglioramento delle relazioni con l’UE, soprattutto se si tradurrà in azioni concrete nel tempo”, aggiunge Mui.

Le prospettive ribassiste secondo alcuni analisti

Brian Mangwiro, investment manager del gruppo multi-asset di Barings, presenta una visione decisamente più pessimista. “Siamo ribassisti sulla sterlina nel medio termine. Prevediamo EUR/GBP a 0,875 e GBP/USD a 1,30 in sei mesi”, afferma. Mangwiro sostiene che il contesto macroeconomico non giustifica la performance della sterlina contro il dollaro quest’anno, attribuendola invece a un sell-off post-elettorale del dollaro americano. L’analista prevede un rallentamento della crescita economica e dell’inflazione nel Regno Unito, fattori che supporterebbero ulteriori tagli dei tassi da parte della Bank of England, pesando sulla sterlina.

Il ruolo delle politiche monetarie comparative

Un elemento chiave nell’analisi del cambio GBP/USD è la divergenza delle politiche monetarie tra le principali banche centrali. Secondo Jackson, la BCE ha probabilmente completato la maggior parte del suo allentamento monetario per il ciclo attuale, mentre la Bank of England e la Federal Reserve “hanno molto terreno da recuperare”. Questa dinamica potrebbe creare opportunità per movimenti significativi nei cambi valutari, con implicazioni importanti per trader e investitori internazionali.

Fattori geopolitici e rischi per il mercato valutario

Jackie Bowie, managing partner e responsabile EMEA di Chatham Financial, descrive la sterlina come “una valuta che fatica a riconquistare la sua antica gloria” nonostante mantenga un ruolo significativo nei mercati forex globali. “Guardando ai fondamentali del Regno Unito, possiamo vedere alcune ragioni per essere ottimisti sulle prospettive della sterlina, ma ci sono anche sfide”, osserva Bowie, prevedendo una crescita economica “moderata” sostenuta dalla spesa pubblica. L’ambiente geopolitico giocherà un ruolo cruciale nel determinare la direzione futura della sterlina, in particolare rispetto all’euro, che ha beneficiato dei deflussi dal dollaro americano a causa delle politiche caotiche di Trump e del suo approccio apparentemente autoritario al governo.

L’impatto delle politiche commerciali statunitensi

Le tensioni commerciali e le politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump rappresentano un rischio significativo per i mercati valutari globali. Tuttavia, Mangwiro ritiene che i rischi di de-dollarizzazione siano “esagerati” e prevede che il sentiment si invertirà quando le prospettive di crescita statunitensi rimbalzeranno e gli utili aziendali rimarranno resilienti. “Insieme all’attuale posizionamento estremamente short sul dollaro, questo dovrebbe supportare un rimbalzo del USD, trascinando il Cable più in basso”, conclude Mangwiro, utilizzando il termine tecnico per il cambio GBP/USD.