Wall Street punta ai massimi storici: cosa sta guidando il rally?

I principali indici azionari statunitensi continuano la loro marcia verso nuovi record, con l’S&P 500 che si avvicina alla soglia psicologica dei 7000 punti. Un traguardo significativo, considerando che l’indice ha superato quota 6000 appena sei mesi fa, mantenendo da allora una traiettoria costantemente rialzista. Nelle ultime contrattazioni, il Dow Jones si attesta a 48.699,43 punti con una lieve flessione dello 0,07%, mentre l’S&P 500 guadagna lo 0,08% a 6.937,38 punti. Il Nasdaq Composite, trainato dal settore tecnologico, registra un incremento dello 0,11% a 23.639,04 punti.

Pattern di rally sull’S&P 500: la storia si ripete?

L’attuale movimento rialzista dell’S&P 500 presenta caratteristiche sorprendentemente simili alle due precedenti ondate di crescita. Il primo swing, registrato tra il 10 e il 29 ottobre, ha portato l’indice da 6.550,78 a 6.920,34 punti. Il secondo movimento, dal 21 novembre all’11 dicembre, ha visto una progressione da 6.521,92 a 6.903,46 punti.

Proiezioni tecniche per gennaio 2026

Analizzando i dati, entrambi i movimenti hanno prodotto guadagni rispettivamente di 369,56 e 381,54 punti nell’arco di 13 sessioni di trading. Se questo schema dovesse ripetersi, partendo dal minimo di 6.720,43 del 17 dicembre, potremmo assistere a un target compreso tra 7.089,99 e 7.101,97 punti entro il 13 gennaio 2026. Un supporto tecnico fondamentale è rappresentato dalla media mobile a 50 giorni, attualmente posizionata a 6.790,29 punti, che funge anche da indicatore di trend di breve termine.

Nasdaq: il settore tech può recuperare slancio?

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Il Nasdaq Composite sta seguendo una dinamica differente rispetto all’S&P 500. Mentre quest’ultimo mostra una struttura classica di massimi e minimi crescenti, il Nasdaq sta tentando di superare un pattern caratterizzato da massimi e minimi decrescenti.

Il riequilibrio di portafoglio di fine 2025

Questa divergenza riflette il significativo ribilanciamento dei portafogli avvenuto tra novembre e inizio dicembre. Durante quel periodo, molti investitori hanno alleggerito le posizioni sui titoli legati all’intelligenza artificiale, spostando capitali verso settori più difensivi. In sostanza, si è verificato un flusso dal Nasdaq, fortemente esposto al tech, verso l’S&P 500, caratterizzato da una composizione settoriale più equilibrata.

Segnali di inversione positiva

L’attuale rally del Nasdaq suggerisce tuttavia una fase di recupero in corso. La finestra temporale tra il 2 e il 7 gennaio 2026 potrebbe rappresentare il momento chiave per un movimento verso l’area 24.492,64 – 24.518,92 punti. Il raggiungimento di questi livelli confermerebbe un’inversione del trend al rialzo. Anche il Nasdaq, come l’S&P 500, sta scambiando sopra la media mobile a 50 giorni, posizionata a 23.208,33 punti.

Sentiment di mercato: cosa alimenta la fiducia degli investitori?

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Dal punto di vista tecnico, gli indici sono posizionati per raggiungere nuovi massimi. Ma oltre all’analisi grafica, è il sentiment degli operatori a sostenere questa fase rialzista. Si tratta di una fiducia difficile da quantificare numericamente, ma che si manifesta nella capacità del mercato di superare timori significativi: le preoccupazioni per una possibile bolla dell’intelligenza artificiale, l’incertezza legata ai nuovi dazi commerciali, il rischio di shutdown governativo e la persistenza dell’inflazione sopra i target della Federal Reserve.

Performance settoriale: vincitori e perdenti della giornata

La performance settoriale si presenta eterogenea, con solo 3 settori su 11 in territorio positivo. Il comparto materials guida i rialzi, mentre i beni di consumo discrezionali registrano le perdite più consistenti.

Titoli in evidenza

Tra i migliori performer dell’S&P 500 spicca Freeport-McMoRan Inc. con un guadagno del 3,015%, seguita da Target Corp (+1,989%) e Nvidia (+1,718%). Sul fronte dei ribassi, Moderna Inc. e Texas Pacific Land Corp cedono quasi il 4%, mentre le compagnie crocieristiche Norwegian Cruise Line e Royal Caribbean Cruises perdono oltre il 2,25%.

Prospettive per l’inizio del 2026

Con l’avvio del nuovo anno, il trend rimane favorevole e nuovi massimi storici appaiono raggiungibili nel breve termine. Tuttavia, è opportuno considerare la possibilità di prese di profitto e aggiustamenti di portafoglio tipici di questo periodo, che potrebbero generare volatilità temporanea prima della ripresa della tendenza principale.