Save the Children introduce un fondo dedicato a Bitcoin per l’assistenza umanitaria

L’organizzazione non governativa internazionale Save the Children ha annunciato il lancio di un Bitcoin Fund, un fondo progettato per mantenere le donazioni in bitcoin per periodi pluriennali, testare strumenti di pagamento basati su blockchain e accelerare il trasferimento di risorse alle famiglie in situazioni di crisi dove i sistemi finanziari tradizionali risultano inefficaci. L’annuncio ufficiale è stato diffuso l’11 dicembre 2024. Sviluppato in collaborazione con la società di asset digitali Fortris, il fondo rappresenta un cambio di paradigma rispetto alla prassi consolidata di convertire immediatamente le donazioni in criptovalute in valuta fiat. Questa nuova struttura consente all’organizzazione di scegliere il momento più opportuno per le conversioni e di utilizzare direttamente BTC all’interno di programmi pilota specifici.

Meccanismo operativo del Bitcoin Fund

Il fondo si presenta come una soluzione umanitaria alimentata da bitcoin, concepita per ridurre i ritardi tipici dei trasferimenti transfrontalieri di aiuti e per abilitare nuovi modelli operativi quali portafogli digitali, voucher e distribuzioni tramite stablecoin. L’NGO dispone ora del tempo necessario per testare applicazioni operative di bitcoin che vanno oltre la semplice raccolta fondi. Una collaborazione avviata con Fedi nel 2024 ha dato il via a progetti pilota basati su portafogli comunitari e trasferimenti bitcoin a basse commissioni, nell’ambito di programmi di assistenza in contanti. L’obiettivo è fornire ai beneficiari maggiore controllo sulle modalità di ricezione e utilizzo degli aiuti.

Applicazioni in emergenze domestiche e internazionali

blankblank

Il nuovo Bitcoin Fund è destinato a integrarsi con questi progetti pilota e potrebbe essere impiegato anche in emergenze nazionali negli Stati Uniti, come uragani o incendi boschivi, per trasferire valore alle famiglie più rapidamente rispetto ai canali bancari tradizionali.

Una storia decennale con le criptovalute

Questo ultimo sviluppo si inserisce in un percorso consolidato nel settore crypto. Save the Children US ha accettato la sua prima donazione in bitcoin nel 2013 durante la risposta al tifone Haiyan, diventando la prima organizzazione non governativa internazionale a compiere questo passo. Da allora, l’organizzazione ha ampliato la propria infrastruttura crypto attraverso partnership con piattaforme come The Giving Block, accettando donazioni in decine di criptovalute diverse. Entro l’inizio del 2024, Save the Children aveva raccolto quasi 8 milioni di dollari in criptovalute per finanziare progetti in oltre 100 paesi. Attualmente l’NGO accetta donazioni in quasi qualsiasi criptovaluta, dimostrando un’apertura significativa verso gli asset digitali.

Scala operativa e leadership nella filantropia crypto

L’interesse di Save the Children per bitcoin deriva da una posizione di scala operativa considerevole. Il movimento globale, attraverso 30 uffici membri e Save the Children International, ha supportato circa 66,1 milioni di persone in 113 paesi nel 2024, di cui 41,2 milioni di bambini, secondo il loro rapporto annuale 2024. Con operazioni che si estendono in zone di conflitto, disastri climatici e crisi prolungate, l’organizzazione è diventata una delle NGO più visibili a livello mondiale focalizzate sull’infanzia ed è sempre più citata come pioniera nella filantropia crypto tra le grandi organizzazioni benefiche.

Vantaggi della blockchain per l’assistenza umanitaria

L’adozione di tecnologie blockchain da parte di Save the Children risponde a esigenze concrete del settore umanitario. I trasferimenti transfrontalieri tradizionali possono richiedere giorni o settimane e comportare commissioni elevate, riducendo l’efficacia degli aiuti. Le soluzioni basate su bitcoin e stablecoin promettono di ridurre drasticamente tempi e costi, garantendo che una percentuale maggiore delle donazioni raggiunga effettivamente i beneficiari finali. I programmi pilota con portafogli digitali offrono inoltre maggiore trasparenza e tracciabilità nell’utilizzo dei fondi, elementi cruciali per mantenere la fiducia dei donatori e garantire la conformità normativa. La possibilità di distribuire aiuti direttamente tramite wallet digitali elimina intermediari e riduce il rischio di corruzione o dispersione delle risorse.