Mercato del lavoro USA sorprende: richieste di sussidi sotto le attese

Dopo il recente shutdown governativo che ha lasciato gli operatori privi di dati cruciali, il primo indicatore significativo – il prossimo report sull’inflazione PCE – è atteso con impazienza da investitori e analisti. L’obiettivo è confermare ciò che i mercati già sperano: che la Federal Reserve sia finalmente pronta ad avviare un ciclo di tagli dei tassi. Secondo il CME FedWatch Tool e LSEG, i mercati stanno attualmente prezzando una probabilità dell’85%-87% di un taglio di 25 punti base già nella prossima settimana. Le evidenze a supporto appaiono chiare. I dati ADP hanno mostrato un mercato del lavoro più debole, mentre l’ultima indagine ISM ha suggerito un raffreddamento dell’inflazione. Poi è arrivata la sorpresa della settimana: le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione USA, pubblicate questa mattina, sono scese a 191.000 per la settimana terminata il 29 novembre, ben al di sotto delle 220.000 attese dagli economisti.

Un dato che complica le decisioni della Fed

Questo numero rafforza la narrativa di un mercato del lavoro resiliente, anche se i licenziamenti stanno aumentando in alcuni settori specifici, complicando il compito della Federal Reserve. È un promemoria che il motore occupazionale americano può apparire fragile da un’angolazione e indistruttibile da un’altra, lasciando i policymaker a interpretare se “191.000” sia un segnale di forza o di debolezza ritardata. Il prossimo appuntamento è con il report Challenger, Gray & Christmas sui licenziamenti. Anche i dati sugli ordini alle fabbriche, ritardati, sono in agenda, aggiungendosi alla serie di rivelazioni della settimana. Molti analisti si aspettano che le piccole imprese registrino una forte crescita degli utili nel 2025, contribuendo a spiegare perché il Russell 2000 sta sovraperformando l’S&P 500 su base trimestrale, anche se i futures sulle small-cap sono scivolati dello 0,17% giovedì.

La questione della presidenza della Federal Reserve

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La vera suspense, tuttavia, non riguarda i dati economici, ma l’identità del prossimo presidente della Federal Reserve. Donald Trump ha lasciato intendere che Kevin Hassett sia la sua scelta. Gli investitori obbligazionari hanno già avvertito il Tesoro che Hassett potrebbe allineare la politica monetaria troppo strettamente al desiderio del presidente di tassi più bassi, una preoccupazione che suggerisce come persino il mercato obbligazionario pratichi ora la mediazione dei conflitti. Mentre Wall Street accoglie favorevolmente l’idea di un presidente incline a tagliare i tassi, altri temono che l’inflazione possa ricevere tutta la disciplina di un bambino che negozia l’ora della nanna.

Scott Bessent: la figura economica centrale dell’amministrazione Trump

Scott Bessent, Segretario al Tesoro USA, rimane la figura economica centrale nell’amministrazione Trump, con grande soddisfazione dei finanzieri che lo vedono come la persona responsabile nella stanza. Secondo Bloomberg, potrebbe riprendere il suo ruolo di consigliere presidenziale se Kevin Hassett si trasferisse alla Fed. Bessent ieri ha contribuito a disinnescare una delle potenziali mine del mercato assicurando gli investitori che l’amministrazione ha un Piano B immediatamente attuabile, qualora i tribunali USA contestassero la legalità dei dazi a gennaio.

Movimenti societari: Snowflake affonda, Salesforce vola

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Sul fronte corporate, Snowflake è crollata del 9,2% dopo aver previsto ricavi da prodotti per il quarto trimestre inferiori alle aspettative degli investitori. L’azienda ha segnalato una domanda crescente per il suo agente AI e ha firmato un accordo da 200 milioni di dollari con Anthropic, ma l’ottimismo non è una metrica contabile. Salesforce ha vissuto il destino opposto: le azioni sono salite del 5% dopo la chiusura e del 2% nel premarket dopo aver alzato le previsioni di ricavi e profitti per l’anno fiscale 2026, attribuendo il merito al forte interesse delle imprese per la sua piattaforma di agenti AI.

Altri movimenti di mercato

Altrove, PayPal è scivolata dell’1% dopo che JP Morgan l’ha declassata a “neutral”. Kroger, ancora alle prese con costi più elevati mentre i clienti riducono la spesa, pubblicherà i risultati insieme a Dollar General e Ulta Beauty. Anche Hewlett Packard Enterprise ha risultati in programma. È emersa la notizia che Sam Altman ha esplorato discretamente un accordo per acquisire o collaborare con un’azienda di razzi – tra cui Stoke Space – nel perseguimento di un’impresa che competerebbe con SpaceX. Lo sforzo potrebbe richiedere miliardi di dollari, apparentemente il prezzo corrente per cercare di impressionare Elon Musk.

Pressioni politiche e scenari internazionali

I democratici a Washington stanno facendo pressione sui giganti tecnologici – Apple, Amazon, Meta, Microsoft, Nvidia – affinché spieghino le donazioni a sostegno di un progetto da 250 milioni di dollari per una sala da ballo della Casa Bianca, tra preoccupazioni per possibili accordi di scambio di favori. Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin è in visita in India per corteggiare il Primo Ministro Narendra Modi con offerte di petrolio e armi a basso costo, con disappunto dell’amministrazione Trump.

Mercati asiatici ed europei: sentiment contrastante

Nell’area Asia-Pacifico, le azioni giapponesi sono state sostenute da una forte accoglienza per un’emissione obbligazionaria, dissipando le recenti preoccupazioni e spingendo il Nikkei 225 in rialzo del 2,1%. Altri mercati hanno scambiato in range relativamente ristretti, con modesti ribassi in Corea del Sud e Taiwan, e piccoli guadagni in Australia, India e Cina. L’Europa mostra un sentiment rialzista, mentre i futures di Wall Street si mantengono vicini allo zero.