Una rivoluzione fiscale che potrebbe trasformare la guerra commerciale in guerra dei capitali
L’amministrazione Trump sta preparando una mossa che potrebbe ridisegnare completamente il panorama degli investimenti internazionali negli Stati Uniti. Il “One Big Beautiful Bill Act”, approvato dalla Camera dei Rappresentanti americana la scorsa settimana, introduce le modifiche più radicali al trattamento fiscale del capitale estero degli ultimi decenni attraverso la controversa Sezione 899.
L’allarme delle banche d’investimento
Le principali istituzioni finanziarie e gli studi legali internazionali lanciano l’allarme: questa misura potrebbe avere un impatto sui mercati finanziari paragonabile, se non superiore, a quello dei dazi commerciali. George Saravelos, responsabile globale della ricerca FX presso Deutsche Bank, non usa mezzi termini: “Questa legislazione crea le condizioni per trasformare una guerra commerciale in una guerra dei capitali”. La Sezione 899 rappresenta una sfida diretta alla natura aperta dei mercati dei capitali statunitensi, utilizzando esplicitamente la tassazione sulle partecipazioni estere in asset americani come leva per perseguire obiettivi economici nazionali.
Come funziona il nuovo regime fiscale
Il meccanismo è tanto semplice quanto potenzialmente devastante. La proposta di legge colpisce le entità provenienti da “paesi stranieri discriminatori” – ovvero quelle nazioni che impongono tasse come la digital services tax che penalizzano in modo sproporzionato le aziende americane.
I paesi nel mirino
La Francia, con la sua tassa del 3% sui ricavi delle piattaforme online che colpisce principalmente giganti tecnologici come Google, Amazon, Facebook e Apple, è il primo obiettivo. La Germania, che sta valutando una tassa simile del 10%, potrebbe presto seguire. Secondo il nuovo regime fiscale, gli investitori provenienti da questi paesi vedrebbero aumentare le tasse sui redditi statunitensi di 5 punti percentuali ogni anno, con la possibilità di raggiungere un’aliquota del 20%.
L’impatto sui mercati e sulle aziende europee
Emmanuel Cau, responsabile della strategia azionaria europea presso Barclays, avverte che il solo passaggio di questa legislazione potrebbe rendere gli asset denominati in dollari meno attraenti per gli investitori internazionali.
Aziende a rischio
Tra le società europee più esposte figurano: – Compass Group, quotata a Londra, che fornisce servizi di ristorazione alle scuole americane – InterContinental Hotels, proprietaria di almeno 25 hotel di lusso negli Stati Uniti “Data la posizione netta negativa degli investimenti internazionali degli Stati Uniti, c’è effettivamente spazio per deflussi di capitale se la S899 dovesse passare al Senato nella sua forma attuale”, sottolinea Cau.
Le implicazioni per i titoli di stato americani
L’impatto della proposta di legge si estende ben oltre le aziende private. Max Levine, responsabile fiscale USA presso lo studio legale Linklaters, evidenzia che la misura “potrebbe aumentare significativamente le aliquote fiscali applicabili a individui e entità non statunitensi, inclusi governi e banche centrali”.
Il rischio per i Treasury
Francia e Germania detengono insieme 475 miliardi di dollari in titoli di stato americani. Per questi investitori, il rendimento effettivo sui Treasury USA potrebbe diminuire di quasi 100 punti base, secondo le stime di Deutsche Bank. “L’impatto negativo sulla domanda di Treasury americani e sul finanziamento del doppio deficit degli Stati Uniti arriva nel momento peggiore possibile”, avverte Saravelos.
Le reazioni del mercato e le prospettive future
Beat Wittmann, presidente della società svizzera Porta Advisors, non nasconde la sua preoccupazione: “È molto grave. Questo è solo un tassello del piano complessivo ed è completamente coerente con la direzione di questa amministrazione”.
I segnali dal mercato obbligazionario
“Il giudice ultimo non sono le nostre opinioni, ma il mercato obbligazionario”, aggiunge Wittmann. “Nelle ultime settimane abbiamo visto chiaramente che, in caso di ricerca di beni rifugio, gli investitori preferiscono i Bund tedeschi”. Anche i grandi fondi pensione australiani con investimenti negli Stati Uniti sono preoccupati, dato che l’Australia gestisce un sistema di sussidi farmaceutici osteggiato dalle grandi aziende farmaceutiche americane.
Il percorso legislativo e le possibili modifiche
Gli esperti legali dello studio Mayer Brown suggeriscono che potrebbero esserci “modifiche significative” al disegno di legge durante il passaggio al Senato americano prima che venga firmato da Trump. Rimangono dubbi sulla costituzionalità di alcune disposizioni della proposta che potrebbero violare i trattati fiscali internazionali. Il Senato potrebbe quindi apportare modifiche sostanziali per evitare complicazioni legali internazionali. La posta in gioco è altissima: se approvata nella sua forma attuale, questa legge potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nelle relazioni finanziarie internazionali, con conseguenze potenzialmente dirompenti per i mercati globali e per il ruolo del dollaro come valuta di riserva mondiale.