Rally tecnologico trainato dai semiconduttori
I mercati azionari americani hanno aperto la seduta di giovedì con rinnovato ottimismo, spinti da un settore dei semiconduttori in forte espansione. Micron Technology ha pubblicato risultati trimestrali eccezionali che hanno fatto schizzare il titolo di oltre il 2,3%, innescando un effetto domino su tutto il comparto tecnologico. Il colosso della memoria, spesso nell’ombra rispetto ai protagonisti più glamour dell’intelligenza artificiale, ha dimostrato come l’infrastruttura hardware rimanga fondamentale per la rivoluzione AI. Nvidia ha toccato un nuovo massimo storico, mentre il Nasdaq si è avvicinato pericolosamente ai suoi livelli record, alimentando l’entusiasmo degli investitori per le prospettive del settore.
Le manovre di Trump sulla Federal Reserve
Mentre Wall Street celebra i successi tecnologici, una minaccia politica incombe sulla stabilità dei mercati. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il presidente Donald Trump starebbe valutando di annunciare il successore di Jerome Powell alla guida della Federal Reserve con largo anticipo, possibilmente entro ottobre, nonostante il mandato dell’attuale presidente scada solo a maggio 2026. Tra i candidati in lizza figurano Kevin Warsh, Kevin Hassett e Scott Bessent. Le fonti della Casa Bianca rivelano che Trump sta selezionando i potenziali successori basandosi su due criteri principali: la loro propensione a tagliare i tassi d’interesse e il loro carisma mediatico.
L’impatto sui mercati e sulla credibilità istituzionale
Questa mossa rappresenterebbe un attacco diretto all’indipendenza della banca centrale, principio cardine per la stabilità economica. Gli operatori di mercato temono che la politicizzazione della Fed possa minare la sua credibilità, con conseguenze potenzialmente devastanti per il dollaro, già ai minimi triennali.
Segnali contrastanti dall’economia reale
Al di là dell’euforia per l’AI, i dati macroeconomici dipingono un quadro più complesso. Le esportazioni di beni durevoli sono crollate del 5,2% su base mensile a maggio, il calo più marcato dai tempi della pandemia del 2020. Questo dato allarmante suggerisce un indebolimento della domanda globale e possibili ripercussioni delle tensioni commerciali. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 236.000 unità per la settimana conclusa il 21 giugno, leggermente sotto le aspettative degli analisti di 243.000. Un segnale moderatamente positivo per il mercato del lavoro, ma l’attenzione rimane concentrata sul rapporto PCE di venerdì, l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed.
Il paradosso dei mercati
Gli investitori si trovano di fronte a una situazione paradossale: da un lato l’ottimismo travolgente per le prospettive dell’intelligenza artificiale, dall’altro la crescente preoccupazione per la possibile strumentalizzazione della politica monetaria in vista delle elezioni. I rendimenti dei Treasury sono in calo, ma con cautela, mentre gli operatori ricalibrando le strategie obbligazionarie in previsione di possibili turbolenze.
Movimenti strategici nel settore corporate
Il dinamismo del mercato si riflette anche nelle mosse strategiche delle grandi aziende. Meta ha sottratto tre ricercatori chiave a OpenAI, confermando come il talento sia la vera valuta nel settore dell’AI. Coinbase ha raggiunto i massimi dal 2022, beneficiando del rinnovato interesse per le criptovalute. Nel settore energetico, le voci di una possibile fusione tra Shell e BP hanno scosso il mercato, anche se prontamente smentite dalle parti interessate. Nike si prepara a risultati trimestrali difficili, ma il titolo ha comunque guadagnato terreno in attesa dei dati ufficiali.
Scenario internazionale e prospettive
Sul fronte geopolitico, gli Stati Uniti hanno ottenuto maggiori contributi finanziari dai membri NATO, un successo diplomatico che rafforza la posizione americana nel supporto all’Ucraina. I mercati asiatici hanno mostrato andamenti divergenti: la Corea del Sud ha perso l’1,1%, non beneficiando del rally dei semiconduttori americani, mentre il Giappone ha guadagnato l’1,5%. Australia e Hong Kong hanno registrato lievi cali, l’India modesti guadagni. In Europa, gli indicatori anticipatori mostrano segnali rialzisti con lo Stoxx Europe 600 in crescita dello 0,2%, suggerendo un cauto ottimismo nonostante le incertezze globali.