Scenario economico globale e politica monetaria della BCE
Nel suo intervento alla cinquantaduesima riunione del Comitato Monetario e Finanziario Internazionale, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha delineato un quadro economico caratterizzato da resilienza ma anche da significative incertezze. L’attività economica globale si mantiene stabile nonostante le tensioni commerciali, sebbene la crescita sia destinata a rallentare nei prossimi trimestri.
A settembre, il Consiglio direttivo della BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse chiave, con il tasso sui depositi presso la banca centrale fissato al 2,0%. Questo tasso rappresenta lo strumento principale attraverso cui l’istituto di Francoforte orienta la politica monetaria dell’eurozona. La BCE ribadisce il proprio impegno a garantire che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% nel medio termine, seguendo un approccio dipendente dai dati e valutando le decisioni riunione per riunione.
Crescita economica nell’area euro: prospettive e rischi
L’economia dell’eurozona ha registrato una crescita cumulativa dello 0,7% nella prima metà del 2025. Questo risultato riflette in parte un’accelerazione della domanda nel primo trimestre, dovuta all’anticipazione di aumenti tariffari, fenomeno che si è poi invertito nel secondo trimestre.
Fattori che influenzano la crescita
Le prospettive per il resto dell’anno sono condizionate da diversi elementi:
- Tariffe più elevate e maggiore concorrenza globale che frenano l’espansione economica
- Un euro più forte che impatta sulla competitività delle esportazioni
- Settore dei servizi che mostra una crescita robusta, indicando un momentum positivo sottostante
- Mercato del lavoro resiliente che sostiene i consumi delle famiglie
Le ultime proiezioni dello staff BCE prevedono una crescita dell’1,2% nel 2025, 1,0% nel 2026 e 1,3% nel 2027. Questi dati riflettono l’impatto positivo dei tagli dei tassi di interesse che si trasmettono gradualmente all’economia reale, insieme all’aumento della spesa pubblica in infrastrutture e difesa.
Bilanciamento dei rischi
I rischi per la crescita sono diventati più equilibrati grazie ai recenti accordi commerciali che hanno ridotto la probabilità di scenari negativi legati alle tariffe. Tuttavia, permangono incertezze significative legate alle tensioni geopolitiche e alla possibilità di nuove frizioni commerciali che potrebbero frenare esportazioni, investimenti e consumi.
Dinamiche inflazionistiche e pressioni sui prezzi
L’inflazione headline nell’area euro rimane prossima all’obiettivo del 2%. Secondo le stime preliminari, a settembre ha raggiunto il 2,2%, rispetto al 2,0% dei tre mesi precedenti, principalmente a causa dell’aumento della componente energetica volatile. L’inflazione core, che esclude energia e alimentari, si è mantenuta stabile al 2,3%.
Pressioni salariali e dinamiche dei costi
La crescita dei salari nominali si è attestata al 3,9% nel secondo trimestre, in calo rispetto al 4,0% del trimestre precedente e al 4,8% dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli indicatori prospettici, incluso il wage tracker della BCE, suggeriscono un’ulteriore moderazione della crescita salariale. Questo trend, combinato con i guadagni di produttività, contribuirà a contenere le pressioni inflazionistiche interne, anche mentre i margini di profitto si riprendono da livelli bassi.
Proiezioni inflazionistiche
Le proiezioni di settembre dello staff BCE indicano un’inflazione headline media del:
- 2,1% nel 2025
- 1,7% nel 2026
- 1,9% nel 2027
L’inflazione core dovrebbe scendere dal 2,4% nel 2025 all’1,9% nel 2026 e all’1,8% nel 2027, grazie all’euro più forte e al calo delle pressioni sui costi del lavoro. L’inflazione dei prezzi energetici rimarrà volatile ma in aumento nel periodo di proiezione, in parte a causa dell’avvio del Sistema di Scambio delle Emissioni dell’UE 2 nel 2027.
Stabilità finanziaria e resilienza del settore bancario
Le banche dell’area euro si trovano in una posizione solida per affrontare le sfide economiche, come dimostrato dallo stress test 2025 a livello UE. Gli istituti di credito mantengono elevati livelli di capitale e beneficiano di forti ricavi da commissioni che compensano le pressioni sul margine di interesse.
Rischi e vulnerabilità
Nonostante la resilienza complessiva, tariffe e tensioni geopolitiche stanno pesando su diversi settori e potrebbero mettere sotto pressione la qualità degli attivi. In questo contesto, Lagarde ha sottolineato l’importanza del quadro normativo internazionale per le banche nel preservare la stabilità finanziaria. La semplificazione normativa è benvenuta, ma non deve tradursi in deregolamentazione: banche ben capitalizzate sono necessarie per sostenere l’economia reale, specialmente durante le fasi di recessione.
Intermediari finanziari non bancari
Il settore degli intermediari finanziari non bancari (NBFI) dell’area euro è rimasto stabile, senza segnali significativi di stress. Tuttavia, le vulnerabilità legate alla liquidità rimangono elevate. Combinate con sacche di elevata leva finanziaria, queste potrebbero amplificare potenziali stress di mercato. Il rafforzamento del quadro macroprudenziale per gli NBFI, come raccomandato dal Financial Stability Board, è fondamentale.
Euro digitale e innovazione nei pagamenti
Nell’era digitale, i pagamenti sono in continua evoluzione. L’Eurosistema sta progredendo nel lavoro sull’euro digitale, esplorando anche nuove tecnologie per il regolamento delle transazioni wholesale in moneta di banca centrale. Con i pagamenti sempre più digitali, un euro digitale complementerebbe il contante e garantirebbe che la moneta della banca centrale rimanga un’opzione per i pagamenti retail quotidiani nell’area euro.
Stablecoin e regolamentazione crypto
Gli sviluppi nei pagamenti hanno portato anche innovazioni private, incluse le stablecoin. Sebbene il loro utilizzo nell’area euro rimanga limitato, le stablecoin offrono capacità transfrontaliere che possono portare benefici se adeguatamente progettate e regolamentate. Implementando il Regolamento sui Mercati delle Cripto-Attività (MiCAR), l’UE ha compiuto un passo importante in questa direzione.
Attualmente, l’implementazione globale delle raccomandazioni del FSB sulle stablecoin globali rimane frammentata, con ulteriori progressi necessari. Una regolamentazione frammentata delle stablecoin solleva molte sfide per i supervisori, incluso il rischio di arbitraggio regolamentare, particolarmente se le stesse stablecoin vengono emesse da giurisdizioni multiple.
Cooperazione internazionale e multilateralismo
In un contesto economico globale sempre più incerto, il valore del FMI come consulente politico imparziale e affidabile e come prestatore per i paesi con problemi di bilancia dei pagamenti è inestimabile. La BCE sostiene un FMI forte e adeguatamente dotato di risorse al centro della rete di sicurezza finanziaria globale.
Sfide climatiche e sostenibilità
Data l’urgenza della crisi climatica e i significativi costi economici e finanziari che comporta, è importante che le banche centrali e le istituzioni internazionali continuino ad affrontare questi temi nell’ambito dei rispettivi mandati. La cooperazione internazionale deve rimanere in atto per aiutare i paesi a valutare i rischi climatici e rafforzare la resilienza.
Riforme strutturali e competitività europea
Rafforzare la resilienza e la competitività dell’area euro è cruciale nell’attuale contesto. Dare seguito alle raccomandazioni contenute nei rapporti di Mario Draghi ed Enrico Letta con azioni concrete e accelerare l’implementazione, in linea con la roadmap della Commissione Europea, rimane essenziale.
Completare l’unione del risparmio e degli investimenti e l’unione bancaria secondo una tempistica ambiziosa, e stabilire rapidamente il quadro legislativo per l’introduzione di un euro digitale, restano imperativi. L’Europa deve compiere passi decisivi per essere pronta ad affrontare sfide di lungo termine considerevoli, tra cui digitalizzazione, cambiamento climatico e degrado ambientale, difesa e invecchiamento della popolazione.
Negli ultimi 80 anni, l’economia globale è prosperata su una base di apertura e multilateralismo. Qualsiasi cambiamento nell’ordine internazionale che eroda l’integrazione o causi frammentazione in blocchi regionali sarà dannoso per l’economia mondiale. Come attore principale nel commercio internazionale, l’Europa è impegnata a sostenere mercati aperti fondati su standard internazionali e stato di diritto, entrambi strettamente legati a una crescita robusta e sostenibile.