Il ritorno dei dazi americani scuote i mercati valutari

I dazi statunitensi sono nuovamente al centro dell’attenzione, nonostante il processo giudiziario sia ancora in corso. A complicare ulteriormente lo scenario, il Segretario al Tesoro USA Bessent ha confermato ciò che molti analisti sospettavano da tempo: i negoziati tra Stati Uniti e Cina sono in fase di stallo. Il dollaro, che aveva mostrato debolezza nella seduta precedente, è tornato a rafforzarsi significativamente. La valuta americana guadagna terreno contro quasi tutte le divise del G10, con la sola eccezione dello yen giapponese, sostenuto dai dati sull’inflazione di Tokyo più solidi del previsto.

Rendimenti giapponesi: inversione di tendenza dopo settimane di rialzi

La settimana sarà ricordata anche per l’interruzione del forte aumento dei rendimenti obbligazionari giapponesi a lungo termine. Il rendimento del titolo a 30 anni ha registrato la prima perdita settimanale in cinque settimane, con un calo di otto punti base. Ancora più marcato il movimento sul quarantennale, che ha perso 43 punti base, segnando il primo ribasso in otto settimane.

Performance mensile del dollaro

Su base settimanale, il biglietto verde si rafforza contro tutte le valute del G10. Tuttavia, chiudendo il mese, il dollaro risulta in rialzo solo contro il dollaro canadese e lo yen giapponese, evidenziando una dinamica più complessa nel medio termine.

Mercati azionari e obbligazionari: sentiment misto

I mercati azionari dell’area Asia-Pacifico hanno chiuso prevalentemente in territorio negativo, con le notevoli eccezioni di Australia e Nuova Zelanda. In Europa, lo Stoxx 600 guadagna circa lo 0,6%, recuperando dopo due sedute negative che avevano visto l’indice perdere complessivamente lo 0,8%. I futures sugli indici statunitensi mostrano perdite contenute. Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei titoli decennali europei salgono di 1-2 punti base, mentre il Treasury USA a 10 anni avanza di quasi un punto base, attestandosi vicino al 4,43%.

Materie prime: oro sotto pressione, petrolio in recupero

L’oro fatica a mantenere il recupero della seduta precedente, scambiando nella parte alta del range di giovedì ma con difficoltà a consolidare sopra i 3.300 dollari l’oncia. Il metallo prezioso perde circa l’1,8% su base settimanale, mantenendo comunque un guadagno marginale mensile che rappresenta il quinto rialzo consecutivo. Il WTI di luglio mostra forza nelle contrattazioni europee, avvicinandosi ai massimi di sessione intorno a 61,45 dollari. Il greggio aveva chiuso la settimana scorsa vicino a 62,35 dollari e il mese precedente intorno a 57,60 dollari.

Focus sul Dollar Index e dati macro USA

Il Dollar Index ha mostrato un’azione dei prezzi debole nella seduta precedente, ma oggi non si registrano vendite di follow-through. Dopo aver toccato un massimo a sette giorni che si è avvicinato alla trendline ribassista tracciata dai massimi di febbraio e maggio (~100,50), l’indice ha invertito la rotta chiudendo sotto i minimi di mercoledì (~99,40). Oggi è rimbalzato intorno a 99,60, con possibilità di ulteriori guadagni nell’area 99,80-100,00.

Inflazione PCE in arrivo

La Federal Reserve monitora principalmente il deflatore PCE headline, anche se CPI e PPI tendono a catturare maggiormente l’attenzione del mercato. Per aprile, il deflatore PCE è atteso in aumento dello 0,1% mensile, per un ritmo annuale del 2,2%. Il minimo dello scorso anno era stato del 2,1%, il più basso da febbraio 2021. La componente core dovrebbe salire dello 0,1% per un tasso annuo del 2,5%, in calo dal 2,6% di marzo.

Euro: potenziale inversione rialzista

L’euro ha registrato un potenziale pattern di inversione rialzista nella seduta precedente. Dopo essere stato venduto fino a un minimo a otto giorni di 1,1210 dollari, la moneta unica è rimbalzata fino a 1,1385, chiudendo sopra i massimi di mercoledì. Oggi si è avvicinato a 1,1400 ma ha incontrato venditori che lo hanno riportato verso 1,1320. Le pressioni inflazionistiche si stanno attenuando nell’eurozona. La Francia ha riportato un rallentamento dell’inflazione armonizzata di maggio dello 0,6%. La Spagna è scesa all’1,9% dal 2,2%, mentre l’Italia è calata all’1,9% dal 2,0%. I dati tedeschi mostrano maggiore persistenza, con il dato nazionale atteso poco variato al 2,2%.

BCE: taglio in vista ma poi pausa probabile

Il mercato è fiducioso che la BCE fornirà un altro taglio di 25 punti base nella riunione del 5 giugno, portando il tasso sui depositi al 2,0%. Tuttavia, è probabile che l’istituto centrale faccia poi una pausa. Il mercato degli swap sconta completamente solo un altro taglio nel secondo semestre.

Yuan: PBOC modera il fixing del dollaro

Il dollaro ha brevemente superato la media mobile a 20 giorni (~CNH7,2060) contro lo yuan offshore per la prima volta dal 23 aprile. Successivamente è stato venduto fino a un nuovo minimo di sessione vicino a CNH7,1825. Attualmente oscilla intorno a CNH7,20. Dopo aver fissato il dollaro più alto per tre sedute consecutive, la PBOC lo ha fissato più basso oggi (CNY7,1848 vs CNY7,1894 di giovedì). La Cina pubblicherà domani i PMI di maggio, con entrambe le componenti manifatturiera e non manifatturiera attese in leggero miglioramento.

Yen sostenuto dai dati sull’inflazione di Tokyo

Il dollaro è inizialmente balzato fino a quasi 146,30 yen sulla notizia della sentenza del tribunale commerciale, raggiungendo l’obiettivo di ritracciamento del 61,8% del calo dal massimo del 12 maggio a 148,65. È stato poi venduto fino a circa 144 yen nella sessione nordamericana e a 143,45 oggi.

Dati macro giapponesi: quadro misto ma inflazione persistente

I dati macroeconomici giapponesi hanno mostrato un quadro articolato: – Mercato del lavoro stabile: disoccupazione al 2,5%, rapporto offerte/domande di lavoro invariato a 1,26 – Produzione industriale in calo dello 0,9% (meglio del -1,4% atteso) – Vendite al dettaglio in crescita dello 0,5% ad aprile dopo il -1,2% di marzo L’inflazione di Tokyo rimane elevata: il dato headline invariato al 3,4%, mentre la misura core che esclude i prodotti alimentari freschi sale al 3,6% dal 3,4%. Il mercato degli swap prezza circa 17 punti base di stretta monetaria quest’anno.

Sterlina: quarto mese consecutivo di guadagni

La sterlina ha inizialmente toccato il ritracciamento del 38,2% del suo rialzo dal minimo del 12 maggio a 1,3140 dollari, scendendo fino a circa 1,3415. Si è poi ripresa sopra 1,3500 prima di ripiegare intorno a 1,3455. La sterlina guadagna l’1,0% nel mese, segnando il quarto rialzo mensile consecutivo. Il mercato degli swap prezza un tasso base del 3,83% a fine anno, circa 30 punti base in più rispetto a un mese fa. Tuttavia, la correlazione tra i movimenti della sterlina e il Dollar Index (0,88 negli ultimi 30 giorni) è doppia rispetto a quella con i rendimenti a un anno (0,45).

Dollaro canadese: PIL del primo trimestre in focus

Il dollaro USA si è mosso su entrambi i lati del range di mercoledì contro il dollaro canadese, ma la chiusura all’interno del range ha neutralizzato le implicazioni tecniche. Il biglietto verde si è fermato poco oltre il ritracciamento del 50% del ribasso dal massimo del 12 maggio (~CAD1,4015). Il Canada pubblica oggi il PIL del primo trimestre, con aspettative di crescita dell’1,7% su base annualizzata, in calo dal 2,6% del quarto trimestre 2024. Gli economisti sono pessimisti per il trimestre in corso, con previsioni mediane di una piccola contrazione (-0,6% su base annualizzata) e un terzo trimestre piatto.

Dollaro australiano: dati deludenti aumentano le probabilità di taglio dei tassi

Il dollaro australiano ha trovato supporto sopra 0,6400, salendo fino a 0,6460 durante il generale ripiegamento del dollaro USA. Tuttavia, rimane confinato nel suo range consolidato tra circa 0,6410 e 0,6455. I dati australiani hanno deluso: – Permessi edilizi in calo del 5,7% (atteso +3%) – Vendite al dettaglio -0,1% (atteso +0,3%) – Unica eccezione positiva: credito del settore pubblico +0,7% Le probabilità di un taglio dei tassi a luglio sono salite al 67% dal 60% precedente. L’Australia pubblicherà il PIL del primo trimestre la prossima settimana, con aspettative di espansione dello 0,5% trimestre su trimestre.

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Peso messicano: elezioni federali dei giudici in vista

Il peso ha interrotto un declino di tre giorni, guadagnando circa lo 0,35% contro il dollaro USA. Il biglietto verde si è avvicinato alla media mobile a 20 giorni (~MXN19,4330) ma non chiude sopra questo livello da metà aprile. Il Messico pubblica oggi il tasso di disoccupazione di aprile, atteso in aumento dal 2,22% al 2,55%. Domenica il paese voterà per i giudici federali, con circa 3.400 candidati in lizza per circa 880 posizioni. I dati della prossima settimana includeranno le rimesse dei lavoratori e le vendite di veicoli nazionali di maggio.