La richiesta del gigante norvegese alla Commissione Europea
Il più grande fondo sovrano del mondo presenterà questa settimana all’Unione Europea una proposta chiara: serve una regolamentazione “migliore e più semplice” per attuare le riforme urgenti di cui i mercati hanno bisogno. Norges Bank Investment Management (NBIM), il maggiore investitore istituzionale nei mercati dei capitali dell’UE, ha preparato una lettera indirizzata alla Commissione Europea che verrà inviata martedì. Nel documento si legge che “i mercati europei nel tempo sono rimasti indietro in termini di dinamismo imprenditoriale e nella creazione di nuove opportunità di investimento per gli investitori istituzionali”.
Il contesto della consultazione europea
La lettera arriva nell’ambito di una consultazione dell’UE per la creazione di un framework denominato Saving and Investments Union, finalizzato a razionalizzare i sistemi finanziari del blocco. Da oltre un decennio l’Unione Europea discute e procede a piccoli passi verso la realizzazione di una Capital Markets Union per incrementare i flussi di investimento e risparmio in tutta la regione.
Il peso di NBIM nei mercati europei
NBIM, che gestisce gli enormi ricavi petroliferi e del gas della Norvegia, deteneva alla fine del 2024 ben 285 miliardi di euro (325 miliardi di dollari) in titoli emessi da stati membri dell’UE e società europee. Il valore totale del fondo ha raggiunto circa 1.900 miliardi di dollari nel 2024, secondo il rapporto annuale, con il 71% degli asset in equity e il 26,6% in reddito fisso.
Le raccomandazioni chiave per l’Europa
La raccomandazione principale contenuta nella lettera è che “la supervisione dei mercati dei capitali dovrebbe essere unificata a livello europeo”. L’UE attualmente non dispone di un regolatore unico per i mercati mobiliari né di un corpus normativo che copra tutte le attività di trading, situazione che genera incertezza legale, complessità operativa, processi lunghi e interpretazioni incoerenti.
I problemi da risolvere
Il fondo norvegese sottolinea che l’UE deve affrontare diversi nodi critici: – La frammentazione regionale nelle normative sui titoli, nel diritto societario, nei regimi di insolvenza e fiscali – La necessità di standardizzare il processo di emissione del debito pan-europeo – L’urgenza di creare un ambiente normativo più uniforme e prevedibile NBIM evidenzia che “i mercati dei capitali europei possono diventare più dinamici, efficienti e meglio posizionati per facilitare la crescita economica futura con politiche che migliorino l’offerta di opportunità di investimento produttive e aumentino la domanda di investimenti ad alto rendimento”.
Il cambio di sentiment verso l’Europa
Il sentiment degli investitori globali verso i mercati europei ha subito un cambiamento significativo negli ultimi sei mesi, sostenuto dalle turbolenze politiche negli Stati Uniti e dalle aspettative di riforme normative e maggiore spesa fiscale nell’UE. Blair Jacobson, co-presidente della società di private equity Ares Management, ha dichiarato la scorsa settimana durante una conferenza: “L’Europa sta maturando e prendendo il controllo del proprio destino, il che può essere positivo per i trend macroeconomici”. Ha inoltre notato che esiste più un fattore di attrazione verso l’Europa che un fattore di spinta fuori dagli Stati Uniti.
Le prospettive future
La proposta di NBIM rappresenta un segnale importante per il futuro dei mercati finanziari europei. Con un investitore di tale calibro che spinge per riforme strutturali, l’UE potrebbe finalmente accelerare il processo di integrazione dei mercati dei capitali, creando un ambiente più competitivo e attraente per gli investitori internazionali. La creazione di un regolatore unico europeo potrebbe rappresentare il punto di svolta necessario per colmare il gap con altri mercati globali e rilanciare la competitività del sistema finanziario europeo nel suo complesso.