La Federal Reserve taglia i tassi tra incertezze e dati mancanti
La Federal Reserve ha confermato il taglio dei tassi di un quarto di punto percentuale, ma le dichiarazioni del presidente Jerome Powell hanno sollevato più dubbi che certezze. L’assenza di dati economici cruciali, conseguenza dello shutdown governativo, potrebbe complicare le decisioni future della banca centrale americana. Questa ammissione ha spinto i trader a ridimensionare le aspettative di un ulteriore taglio a dicembre 2025, con le probabilità scese dal 90% a circa il 70%. Il messaggio della Fed è chiaro: l’allentamento monetario prosegue, ma con estrema cautela. I policymaker si trovano a navigare in una nebbia economica, cercando di stabilizzare i mercati senza avere piena visibilità sull’andamento dell’inflazione o dell’occupazione. Powell, noto per il suo approccio misurato, non può nascondere una verità scomoda: la politica monetaria si è trasformata in un esercizio di intuizione mascherato da rassicurazione. I mercati preferiscono interpretare positivamente ogni segnale della Fed, ma per un’istituzione ossessionata dai dati, dover fare affidamento sull’istinto rappresenta una situazione innaturale e potenzialmente rischiosa.
Big Tech tra spese miliardarie in AI e profitti sotto pressione
Se la Federal Reserve procede con cautela, le grandi aziende tecnologiche fanno esattamente l’opposto. Meta, Microsoft e Alphabet, tre dei colossi più influenti al mondo, hanno avviato una corsa agli investimenti nell’intelligenza artificiale senza precedenti. Gli investitori, tuttavia, iniziano a chiedersi se i costi per costruire il futuro non stiano superando i profitti del presente.
Meta shock: 16 miliardi di dollari di oneri straordinari
I risultati trimestrali di Meta hanno scosso i mercati con un onere straordinario da 16 miliardi di dollari che ha azzerato l’utile del trimestre, accompagnato dall’annuncio di spese in conto capitale “notevolmente superiori” per il 2025. Microsoft ha seguito una linea simile, preoccupando gli azionisti con l’ammissione che gli investimenti in AI stanno accelerando, contraddicendo le precedenti promesse di contenimento della spesa. Solo Alphabet è riuscita a soddisfare gli investitori, presentando risultati superiori alle attese grazie alla domanda di AI che ha rafforzato i ricavi pubblicitari e del cloud computing.
Il paradosso della Silicon Valley
Questa divergenza cattura perfettamente il momento attuale: i giganti della Silicon Valley rappresentano contemporaneamente il motore e l’ansia dei mercati globali. Le loro valutazioni astronomiche si basano sulla promessa che l’intelligenza artificiale renderà tutto più veloce, intelligente ed economico. Per ora, però, l’AI sta principalmente gonfiando i loro budget. Nonostante ciò, gli investitori rimangono affascinati dalle prospettive future.
Accordo commerciale USA-Cina: tregua fragile o svolta reale?
Il presidente Trump e il presidente Xi hanno concluso un incontro di due ore con strette di mano e titoli su un nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Washington allenterà i dazi, Pechino acquisterà più soia americana e sospenderà temporaneamente i controlli sulle esportazioni di terre rare. L’accordo, valido per un anno, suona promettente ma si legge come una tregua di convenienza: entrambe le parti abbastanza stanche da fingere armonia. I mercati hanno reagito positivamente. Le azioni delle società minerarie di terre rare sono balzate, come se la diplomazia da sola potesse riscrivere i flussi commerciali globali. Tuttavia, i dettagli rimangono vaghi e l’applicazione dipende dalla buona volontà reciproca, un elemento storicamente instabile nelle relazioni sino-americane.
Tensioni geopolitiche: Trump chiede la ripresa dei test nucleari
In un’escalation delle tensioni internazionali, Donald Trump ha chiesto alle forze armate statunitensi di riprendere i test nucleari, in risposta alle recenti innovazioni presentate dalla Russia in questo settore. Questa dichiarazione aggiunge un ulteriore elemento di incertezza al panorama geopolitico globale, con potenziali ripercussioni sui mercati finanziari.
Focus sulla BCE e sui dati economici europei
Gli investitori attendono una serie di dati sul PIL europeo e la decisione della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse. A differenza della Fed, la BCE non dovrebbe modificare i tassi, essendo questi già prossimi all’obiettivo in un contesto inflazionistico meno severo rispetto agli Stati Uniti. La divergenza nelle politiche monetarie tra le due sponde dell’Atlantico continua a influenzare i flussi di capitale e i tassi di cambio.
Risultati trimestrali attesi: Apple e Amazon sotto i riflettori
Negli Stati Uniti sono attesi numerosi risultati trimestrali di rilievo, tra cui quelli di Apple e Amazon. Questi dati forniranno ulteriori indicazioni sulla salute del settore tecnologico e sulla capacità delle aziende di mantenere la crescita in un contesto economico incerto.
Mercati asiatici ed europei: sentiment contrastante
Le borse asiatiche mostrano un quadro prevalentemente negativo questa mattina, con particolare debolezza in Cina e Australia. Corea del Sud e Giappone riescono a guadagnare terreno. Le prime contrattazioni europee potrebbero risultare miste tra i vari indici, poiché i risultati di alcune società potrebbero pesare significativamente sull’apertura. La combinazione di incertezza della Fed, spese eccessive del Big Tech e una distensione commerciale costruita su basi fragili delinea un quadro di stabilità apparente ma sostanzialmente precaria. Gli investitori si trovano a navigare in un contesto dove le certezze di ieri sono diventate le domande di oggi.
