La Federal Reserve approva il terzo taglio dei tassi con una votazione divisa

La Federal Reserve ha approvato mercoledì un nuovo taglio del tasso di interesse di riferimento con una votazione di 9 a 3, segnalando però un percorso più cauto per ulteriori riduzioni. Il Federal Open Market Committee (FOMC) ha abbassato il tasso sui fondi federali di un quarto di punto percentuale, portandolo in un range compreso tra il 3,5% e il 3,75%. La decisione ha visto tre voti contrari, un evento che non si verificava da settembre 2019, evidenziando le profonde divisioni all’interno del comitato sulla direzione della politica monetaria. Il Governatore Stephen Miran ha votato per una riduzione più aggressiva di mezzo punto, mentre i Presidenti regionali Jeffrey Schmid di Kansas City e Austan Goolsbee di Chicago hanno preferito mantenere i tassi invariati.

Proiezioni future: solo due tagli previsti fino al 2027

Il cosiddetto “dot plot”, che riflette le aspettative individuali dei funzionari Fed sui tassi futuri, indica solamente un ulteriore taglio nel 2026 e un altro nel 2027, prima che il tasso sui fondi federali raggiunga l’obiettivo di lungo termine intorno al 3%. Queste proiezioni sono rimaste invariate rispetto all’aggiornamento di settembre, ma rivelano significative divergenze all’interno del comitato.

Divisioni interne al FOMC

Oltre ai due voti contrari di stampo accomodante, altri quattro partecipanti non votanti hanno registrato “dissensi soft”, indicando il loro disaccordo con la decisione. Sette funzionari hanno inoltre espresso la preferenza per nessun taglio nel corso del 2026, sottolineando l’incertezza sul percorso ottimale della politica monetaria. Il Presidente della Fed Jerome Powell ha commentato: “Siamo ben posizionati per attendere e vedere come evolve l’economia. Ci troviamo nella fascia alta del range neutrale. Abbiamo tagliato tre volte, ma non abbiamo preso alcuna decisione su gennaio”.

Revisione al rialzo delle previsioni di crescita economica

Il comitato ha rivisto al rialzo le proprie stime sulla crescita del PIL per il 2026, aumentando la proiezione di settembre di mezzo punto percentuale, portandola al 2,3%. Questa revisione riflette una maggiore fiducia nella resilienza dell’economia americana, nonostante le persistenti pressioni inflazionistiche.

L’inflazione rimane sopra l’obiettivo

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L’inflazione continua a rappresentare una sfida per la banca centrale. L’indicatore preferito dalla Fed mostra un tasso annuale del 2,8% a settembre, ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. Il comitato prevede che l’inflazione rimarrà sopra il target fino al 2028, giustificando un approccio più cauto ai futuri tagli dei tassi.

Ripresa degli acquisti di titoli del Tesoro

In una mossa significativa, la Fed ha annunciato che riprenderà gli acquisti di titoli del Tesoro, dopo aver interrotto la riduzione del bilancio questo mese. La banca centrale inizierà acquistando 40 miliardi di dollari in Treasury bills a partire da venerdì, in risposta alle pressioni nei mercati di finanziamento overnight. Gli acquisti dovrebbero rimanere elevati per alcuni mesi prima di essere “significativamente ridotti”. Questa decisione rappresenta un importante cambio di rotta nella gestione del bilancio della Fed, che aveva mantenuto una politica di quantitative tightening per diversi trimestri.

Mercato del lavoro: segnali contrastanti

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I funzionari della Fed stanno operando in un contesto caratterizzato da dati economici incompleti o ritardati, conseguenza dello shutdown governativo durato circa sei settimane fino al 12 novembre. I dati disponibili indicano un mercato del lavoro caratterizzato da basse assunzioni e bassi licenziamenti, con i datori di lavoro riluttanti sia ad aumentare gli organici sia a procedere con tagli massicci. Tuttavia, dati non ufficiali suggeriscono un possibile aumento delle riduzioni di posti di lavoro. Secondo la società di collocamento Challenger, Gray & Christmas, i licenziamenti annunciati fino a novembre hanno superato 1,1 milioni, segnalando potenziali difficoltà future per il mercato occupazionale.

Contesto politico e transizione alla guida della Fed

La decisione arriva in un momento delicato per la Federal Reserve. Il Presidente Powell si avvicina alla fine del suo secondo mandato come presidente, con solo tre riunioni rimanenti prima di lasciare il posto al candidato nominato dal Presidente Donald Trump. Trump ha dichiarato martedì sera di aspettarsi di fare presto una scelta, utilizzando la preferenza per tassi più bassi come criterio di selezione. I mercati delle previsioni scommettono sul Direttore del National Economic Council Kevin Hassett come probabile candidato, con una probabilità del 72% secondo Kalshi, seguito a distanza dall’ex Governatore Fed Kevin Warsh e dall’attuale Governatore Christopher Waller.

Reazione dei mercati finanziari

I mercati azionari hanno reagito positivamente alla decisione, con il Dow Jones Industrial Average che ha guadagnato 500 punti. I rendimenti dei Treasury si sono mossi prevalentemente al ribasso, riflettendo le aspettative degli investitori per una politica monetaria meno restrittiva nel breve termine. Il linguaggio utilizzato nel comunicato post-riunione riprende formulazioni già viste nel dicembre 2024, quando il comitato aveva segnalato una pausa nei tagli. Il FOMC aveva poi atteso fino alla riunione di settembre 2025 prima di approvare nuove riduzioni, suggerendo che potrebbe seguire un approccio simile nei prossimi mesi.