Il dollaro americano perde terreno sui mercati asiatici
L’indice del dollaro statunitense (DXY) ha registrato un ribasso nelle prime contrattazioni asiatiche di mercoledì, attestandosi intorno a quota 98,58. Il movimento al ribasso è stato innescato da una serie di dati macroeconomici deludenti che hanno rafforzato le aspettative di un possibile mantenimento dei tassi invariati da parte della Federal Reserve nella riunione di giugno.
Dati economici USA sotto le attese
I dati pubblicati martedì hanno evidenziato un quadro economico in deterioramento. Le vendite al dettaglio di maggio hanno registrato un calo dello 0,9%, superiore alle previsioni negative dello 0,7% e in netto peggioramento rispetto al -0,1% di aprile. Anche la produzione industriale ha deluso, contraendosi dello 0,2% e invertendo il modesto guadagno del mese precedente. Questi indicatori segnalano un rallentamento sia dell’attività dei consumatori che del settore manifatturiero, alimentando le aspettative dovish del mercato. Secondo Reuters, i trader attribuiscono ora una probabilità dell’80% a un taglio dei tassi a settembre, con crescenti aspettative per un secondo intervento già in ottobre.
Tensioni geopolitiche sostengono parzialmente il biglietto verde
Nonostante la pressione dei dati interni, l’incertezza geopolitica in Medio Oriente sta fornendo un supporto di rifugio sicuro al dollaro. L’Iran avrebbe avviato contatti con diversi stati del Golfo, tra cui Oman e Qatar, per mediare le tensioni e incoraggiare gli Stati Uniti verso un cessate il fuoco. Le dichiarazioni dell’ex presidente Trump sui social media, che chiedono la “resa incondizionata” dell’Iran, hanno alimentato i timori di un maggiore coinvolgimento americano nella regione. In questo contesto di incertezza, il dollaro mantiene un sostegno nel breve termine mentre gli investitori cercano asset rifugio in mercati volatili.
Analisi tecnica del Dollar Index (DXY)
Il DXY sta negoziando vicino a 98,58 dopo aver fallito nel mantenere posizioni sopra la resistenza chiave di 98,87, che coincide sia con la EMA a 200 periodi che con la resistenza della trendline discendente sul grafico a 2 ore. Questo rifiuto suggerisce un indebolimento dello slancio rialzista dopo il forte recupero dalla zona di supporto a 98,03. Il prezzo si trova ora appena sopra la EMA a 50 periodi a 98,40, che potrebbe fungere da supporto intermedio. Una rottura al di sotto di questa zona rischierebbe un nuovo test di 98,03 e potenzialmente dell’area di supporto a 97,69. Sul lato rialzista, sarebbe necessaria una chiusura decisiva sopra 98,87 per invalidare il trend ribassista e aprire la strada verso 99,11 e 99,38. La struttura più ampia favorisce ancora i venditori al di sotto della trendline discendente, con la EMA a 200 periodi che continua ad agire come tetto. I trader dovrebbero monitorare la conferma dei volumi vicino a 98,40-98,87 per valutare il prossimo movimento direzionale.
GBP/USD tenta il recupero da minimi recenti
La coppia GBP/USD sta tentando un recupero, scambiando vicino a $1,3463 dopo essere rimbalzata dal minimo di $1,3414. Il cross era crollato in precedenza, violando la EMA a 200 periodi ($1,3510) e attraversando diversi livelli di ritracciamento di Fibonacci. Il prezzo sta ora testando il livello Fib del 23,6% a $1,3452, con potenziale resistenza a $1,3475 (38,2%) e $1,3494 (50%). Un movimento rialzista continuato incontrerebbe ulteriori ostacoli a $1,3513 (61,8%) e $1,3539 (78,6%), dove convergono entrambe le medie mobili esponenziali. Il mancato superamento di questi livelli potrebbe riprendere lo slancio ribassista, esponendo i supporti a $1,3414 e $1,3389. Il recupero appare correttivo a meno che i rialzisti non riconquistino $1,3539 con convinzione. È importante osservare candele di rifiuto o picchi di volume rialzista per confermare il prossimo movimento direzionale.
EUR/USD sotto pressione dopo rottura supporti chiave
La coppia EUR/USD sta negoziando vicino a $1,1509 dopo essere scivolata sotto il supporto chiave della EMA a 50 periodi a $1,1523 e una trendline ascendente, confermando lo slancio ribassista nel breve termine. Il breve rimbalzo da $1,1473 manca di forza, con il rialzo limitato a meno che il prezzo non superi la precedente zona di supporto ora diventata resistenza. Un movimento sostenuto sopra $1,1523 potrebbe aprire la strada verso $1,1571, mentre il fallimento nel riconquistare questa zona rischia di rinnovare le vendite verso $1,1442 e $1,1423, in linea con la EMA a 200 periodi. La struttura più ampia rimane intrappolata tra $1,1372 e $1,1615, suggerendo una mancanza di trend chiaro nel medio termine.