Il dollaro americano perde terreno sui mercati valutari

L’indice del dollaro statunitense (DXY) ha registrato un calo significativo nelle contrattazioni di martedì, scendendo a quota 98,25. La valuta americana subisce la pressione combinata dell’allentamento delle tensioni geopolitiche e dei segnali accomodanti provenienti dai funzionari della Federal Reserve. Gli investitori mantengono alta l’attenzione sulla prossima testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell e sui dati di giugno relativi alla fiducia dei consumatori americani, elementi che potrebbero fornire nuove indicazioni sulla direzione dei mercati.

Accordo diplomatico riduce la domanda di beni rifugio

Il declino del biglietto verde è stato accelerato dall’annuncio del presidente Trump riguardo un accordo di cessate il fuoco tra Iran e Israele. L’intesa prevede l’interruzione delle azioni militari da entrambe le parti, determinando una riduzione della domanda per il dollaro come valuta rifugio. Con il ritorno della propensione al rischio, i capitali si stanno spostando verso asset con rendimenti più elevati. Tuttavia, la fragilità della situazione è emersa martedì mattina con segnalazioni di attività missilistica iraniana che hanno riacceso le preoccupazioni. Un’eventuale ripresa delle ostilità potrebbe rapidamente riportare in auge la domanda di asset sicuri come il dollaro USA.

La Fed apre a possibili tagli dei tassi

Ulteriore pressione sulla valuta americana deriva dalle dichiarazioni dei funzionari Fed che suggeriscono un possibile allentamento della politica monetaria. La vicepresidente Michelle Bowman ha evidenziato segnali di debolezza nel mercato del lavoro, mentre il governatore Waller ha ribadito la possibilità di un taglio dei tassi a luglio. I mercati ora scontano una riduzione di 25 punti base, scenario che riduce l’attrattiva del dollaro per gli investitori orientati al rendimento.

Analisi tecnica del Dollar Index

Il DXY ha violato nettamente il suo canale rialzista, scambiando ora a 97,98 dollari con un momentum decisamente ribassista. Dopo il fallimento nel mantenere quota 99,38, l’indice ha perso i supporti a 98,91 e 98,27, scivolando sotto sia la media mobile esponenziale a 50 periodi (98,64) che quella a 200 periodi (98,82) sul grafico a 2 ore. Questa doppia rottura delle EMA rafforza le prospettive negative. Le candele recenti mostrano chiusure rosse con corpi pronunciati, senza segnali di inversione come hammer o doji. Il prossimo supporto si trova a 97,60, seguito da 97,37. Se la Fed confermerà l’orientamento accomodante, il DXY potrebbe rimanere sotto pressione. L’analisi tecnica suggerisce che il percorso di minor resistenza rimane verso il basso.

Sterlina britannica in forte rialzo

La sterlina britannica ha registrato un’impennata fino a 1,3590 dollari, superando una trendline discendente chiave e la resistenza a 1,3547. Il breakout è stato confermato da un forte momentum rialzista, con il prezzo che si è portato sopra sia la EMA a 50 periodi (1,3482) che quella a 200 periodi (1,3492). Questo crossover rafforza significativamente il caso rialzista, con il momentum che si sposta decisamente verso l’alto. L’azione dei prezzi mostra un netto rifiuto del supporto a 1,3380 all’inizio della settimana, seguito da minimi crescenti e una candela di breakout con volumi sostenuti. I prossimi livelli di resistenza da monitorare sono 1,3621 e 1,3661. Se i rialzisti manterranno il controllo, potrebbe essere testato il livello 1,3703. Sul lato ribassista, 1,3547 ora funge da primo livello di supporto. Finché il prezzo rimane sopra le EMA e la precedente trendline, il momentum favorisce i compratori.

Euro in decisa accelerazione

L’euro ha registrato un rally significativo, superando la resistenza chiave a 1,1586 dollari e raggiungendo 1,1616 nelle prime contrattazioni. Il movimento segue un rimbalzo pulito dal supporto della trendline ascendente e dalla EMA a 200 periodi (1,1470), testata all’inizio della settimana. Il prezzo ha successivamente attraversato la EMA a 50 periodi (1,1526) e superato diversi livelli di resistenza orizzontale senza ritracciamenti significativi. Il momentum è decisamente rialzista. La recente candela di breakout è supportata da volumi robusti e chiusure con corpi lunghi, suggerendo che i compratori mantengono saldamente il controllo. I prossimi livelli al rialzo da osservare sono 1,1632 e 1,1664, con 1,1702 come potenziale target di medio termine. In caso di ritracciamento, 1,1586 potrebbe fungere da primo livello di supporto. Fino ad allora, il bias su EUR/USD rimane rialzista.