Il dollaro mantiene le posizioni in un mercato volatile

Il dollaro ha mantenuto le sue posizioni in una sessione di trading caratterizzata da volatilità, mentre gli investitori monitorano attentamente l’evolversi del conflitto tra Israele e Iran. I mercati finanziari si preparano a una settimana cruciale, ricca di riunioni delle principali banche centrali mondiali.

Tensioni geopolitiche e impatto sui mercati energetici

Con entrambe le nazioni che non mostrano segni di de-escalation, i partecipanti al mercato valutano il rischio concreto che Teheran possa decidere di bloccare lo Stretto di Hormuz, il passaggio marittimo più strategico per il trasporto petrolifero mondiale. Questa eventualità potrebbe generare significative perturbazioni economiche, considerando l’importanza energetica della regione mediorientale.

Movimenti valutari principali

Il biglietto verde, tradizionalmente considerato il bene rifugio per eccellenza durante periodi di turbolenza geopolitica o finanziaria, si è attestato a 144,14 yen giapponesi, dopo un rialzo iniziale dello 0,4% nella giornata di lunedì. L’euro ha registrato un marginale apprezzamento, portandosi a 1,157 dollari. La valuta statunitense è rimasta stabile anche contro il franco svizzero a 0,811, mentre l’indice DXY, che misura il dollaro contro un paniere di sei valute principali, ha ceduto lo 0,3%, attestandosi a 98,02.

Dinamiche del mercato petrolifero

I prezzi del petrolio hanno registrato un calo dell’1%, dopo il rally del 7% di venerdì che aveva portato le quotazioni vicino ai massimi degli ultimi sei mesi, in seguito all’attacco preventivo israeliano contro l’Iran. “I mercati petroliferi sono comprensibilmente nervosi”, ha commentato Kenneth Broux, responsabile della ricerca corporate FX e tassi presso Société Générale, sottolineando i rischi legati a potenziali interruzioni delle forniture.

Performance delle valute risk-on

Le valute positivamente correlate al rischio hanno mostrato performance divergenti: – Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese hanno guadagnato circa mezzo punto percentuale – La corona norvegese, sensibile alle dinamiche petrolifere, è rimasta invariata dopo aver toccato i massimi dall’inizio del 2023

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Prospettive del dollaro e politiche commerciali

Venerdì gli investitori avevano ripreso ad acquistare dollari, nonostante la valuta abbia perso oltre il 9% del suo valore contro il paniere di riferimento dall’inizio dell’anno. Questo deprezzamento è stato influenzato dalle politiche commerciali dell’amministrazione Trump, che hanno aumentato l’incertezza economica globale. Gli analisti rimangono tuttavia scettici sulla sostenibilità di un trend rialzista del dollaro senza maggiore chiarezza sul fronte tariffario. “Gli investitori hanno colto l’opportunità per acquistare sui ribassi delle altre valute contro il dollaro”, ha osservato Broux. “L’ambiente attuale suggerisce una maggiore propensione a vendere USD, e questo è il contesto in cui ci avviciniamo alla riunione del FOMC.”

Settimana cruciale per le banche centrali

Federal Reserve sotto i riflettori

La Federal Reserve annuncerà la sua decisione di politica monetaria mercoledì. Il conflitto israelo-iraniano aggiunge complessità per i policymaker, già impegnati a navigare gli eventi turbolenti di quest’anno. La banca centrale americana dovrebbe mantenere invariati i tassi di interesse, ma gli investitori saranno particolarmente attenti alle valutazioni sui recenti dati economici che indicano un rallentamento dell’attività, nonostante i rischi inflazionistici rimangano elevati.

Bank of Japan e altre decisioni chiave

La Bank of Japan concluderà la sua riunione di due giorni martedì, con i trader che scontano ampiamente un mantenimento dello status quo. Le aspettative indicano che la banca centrale potrebbe considerare una riduzione graduale degli acquisti di titoli di stato a partire dal prossimo anno fiscale, in linea con la spinta del governo giapponese verso una maggiore proprietà domestica del debito pubblico. Nel corso della settimana sono attese anche le decisioni di politica monetaria delle banche centrali di: – Regno UnitoSvizzeraSveziaNorvegia

Focus sul G7 e negoziati commerciali

Gli investitori restano in allerta per la scadenza fissata da Trump sui accordi commerciali, prevista tra circa tre settimane. Accordi con partner commerciali strategici come l’Unione Europea e il Giappone devono ancora essere finalizzati. L’attenzione si concentrerà sui progressi negli incontri bilaterali con gli Stati Uniti a margine del vertice del G7 in Canada. Gli analisti di Scotiabank hanno evidenziato che “il G7 non rappresenta più un evento di rischio maggiore per il forex, ma i colloqui commerciali figureranno prominentemente nelle discussioni tra i leader, e progressi in questo ambito contribuirebbero al sentiment positivo di rischio.”

Dinamiche dello yen e prospettive safe-haven

Sterlina, euro e dollaro australiano hanno guadagnato tra lo 0,2% e lo 0,4% contro la valuta giapponese. Francesco Pesole, strategist FX di ING, ha osservato che “rally eccessivi nei prezzi petroliferi potrebbero ridurre l’attrattiva dello yen come bene rifugio, ma un repricing in senso hawkish delle aspettative sulla Bank of Japan dovrebbe compensare questo effetto.