Il dollaro perde terreno in attesa delle decisioni della Federal Reserve

I movimenti di acquisto del dollaro osservati nel pomeriggio nordamericano di ieri sembrano aver esaurito gli aggiustamenti di posizione, mentre i mercati attendono con trepidazione l’esito della riunione del FOMC. Le speculazioni su un possibile coinvolgimento più diretto degli Stati Uniti nelle tensioni con l’Iran hanno contribuito alla volatilità, ma gli acquisti successivi sono stati limitati solo ad alcune valute del G10.

Performance delle principali valute

Corona svedese e franco svizzero sotto pressione

La corona svedese ha registrato ulteriori perdite dopo il taglio di 25 punti base da parte della Riksbank, che ha mantenuto aperta la possibilità di un’altra riduzione. Il dollaro ha esteso i guadagni anche contro il franco svizzero, con la banca centrale elvetica che probabilmente porterà il tasso sui depositi a zero nella riunione di domani. Le valute dei mercati emergenti mostrano andamenti contrastanti: mentre le divise dell’Asia-Pacifico (eccetto lo yuan cinese) sono per lo più in calo, le valute dell’Europa centrale registrano prevalentemente rialzi.

Mercati azionari e obbligazionari

I mercati azionari asiatici hanno mostrato performance miste. Giappone, Corea del Sud e Taiwan hanno registrato progressi, insieme ai mercati della Cina continentale. Al contrario, l’Hang Seng, le società cinesi quotate a Hong Kong, Australia e India hanno chiuso in territorio negativo. In Europa, lo Stoxx 600 oscilla intorno alla parità, mentre i futures sugli indici statunitensi mostrano modesti rialzi. I rendimenti dei titoli di stato decennali sono in lieve calo in Europa, con i Gilt britannici e i bond svedesi che perdono circa 3 punti base. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni si attesta intorno al 4,38%.

Analisi delle principali coppie valutarie

EUR/USD: euro sotto pressione

Dopo aver fallito nel consolidarsi sopra 1,16 dollari venerdì scorso e lunedì, l’euro è stato venduto fino a raggiungere 1,1475 dollari nella sessione di ieri. La moneta unica europea non riesce a chiudere sopra questo livello da due mesi. Il minimo di ieri sta tenendo, ma il rialzo è stato limitato a 1,1525. Una rottura di 1,1470 potrebbe innescare un ulteriore calo di mezzo centesimo.

USD/JPY: yen in difficoltà

Gli aggiustamenti di posizione hanno spinto il dollaro fino a 145,40 yen nelle ultime ore della sessione di ieri, chiudendo sopra 145 yen per la prima volta dal 16 maggio. La coppia ha toccato un nuovo massimo mensile a 145,45 yen nella sessione odierna. Il deficit commerciale giapponese è peggiorato a maggio, raggiungendo quasi 638 miliardi di yen dai 115,6 miliardi precedenti. Le esportazioni sono calate dell’1,7% su base annua, il primo calo da settembre, mentre le importazioni sono crollate del 7,7%. Gli ordini di macchinari core sono precipitati del 9,1% ad aprile, il calo maggiore in cinque anni.

GBP/USD: sterlina in forte calo

La sterlina ha subito un crollo superiore all’1% ieri, la perdita maggiore da inizio aprile, diventando la peggiore performer tra le valute del G10. Il cable è sceso fino a 1,3425 dollari, chiudendo sotto la media mobile a 20 giorni per la prima volta da metà maggio. L’inflazione britannica di maggio ha mostrato un aumento dello 0,2%, con il dato annuale in rallentamento al 3,4% dal 3,5%. L’inflazione dei servizi è scesa al 4,7% dal 5,4%, mentre l’inflazione core si è moderata al 3,5% dal 3,8%. Nonostante questi dati, il mercato esclude praticamente un taglio dei tassi nella riunione di domani della Bank of England.

Focus sui mercati emergenti

Peso messicano in consolidamento

Il dollaro si è ripreso dai minimi di 18,8250 pesos di lunedì, il livello più basso da agosto scorso, raggiungendo 19,05 pesos ieri. La coppia sta consolidando in un range ristretto (18,9770-19,0365). Un movimento sopra il massimo della scorsa settimana segnalerebbe il rischio di un ritorno verso 19,20. La banca centrale messicana si riunirà giovedì prossimo, con mercato ed economisti che prevedono un taglio di 50 punti base, nonostante l’inflazione rimanga sopra il 4%, il limite superiore del target.

Yuan cinese stabile

Il dollaro ha guadagnato leggermente contro lo yuan offshore ieri, ma rimane all’interno del range dominante delle ultime settimane. La PBOC continua a guidare lo yuan al rialzo contro il dollaro attraverso il fixing giornaliero, con la valuta cinese fissata più forte in otto delle dodici sessioni di questo mese.

Prospettive per la riunione FOMC

L’attenzione dei mercati è concentrata sulla riunione del FOMC di oggi. La Federal Reserve non modificherà la politica monetaria, ma aggiornerà le proiezioni economiche e potrebbe fornire indicazioni sul quantitative tightening. Le speculazioni suggeriscono che la mediana dei dot plot potrebbe essere ridotta a un solo taglio quest’anno, rispetto ai due previsti a dicembre e marzo. Tuttavia, considerando l’aumento delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i continui segnali di rallentamento della crescita occupazionale, le aspettative rimangono per due tagli dei tassi nel 2025. Il bilancio della Fed rimane circa il 50% più grande rispetto a fine 2019 in termini di dollari (6,67 trilioni contro 4,17 trilioni) e rappresenta circa il 22,5% del PIL rispetto al 19,2% precedente.