Il mercato valutario istituzionale registra un brusco rallentamento

Il mese di maggio 2025 ha segnato un periodo particolarmente difficile per i mercati valutari istituzionali. Dopo un periodo di relativa stabilità, i volumi di trading hanno subito un calo significativo su tutte le principali piattaforme, tra cui Cboe, FXSpotStream, TFX, Euronext e 360T di Fastmatch. Questo rallentamento ha colto di sorpresa molti operatori del settore, soprattutto considerando che il numero di giorni di negoziazione è rimasto invariato rispetto ai mesi precedenti. La contrazione ha interessato sia i mercati americani che quelli europei e asiatici, evidenziando la natura globale del fenomeno.

Le cause del declino: volatilità ridotta e incertezza delle banche centrali

Diversi fattori hanno contribuito al forte calo dell’attività di trading valutario. La volatilità del mercato è rimasta contenuta, con una scarsità di catalizzatori macroeconomici in grado di stimolare le negoziazioni. L’incertezza sulle politiche delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve e della Bank of Japan, ha portato gli investitori istituzionali ad adottare un approccio attendista. L’assenza di eventi geopolitici rilevanti o di pubblicazioni di dati economici significativi ha mantenuto i trader ai margini del mercato.

Il contrasto con aprile: dalla tempesta alla calma

Ad aprile, i mercati erano stati scossi dalla retorica inaspettata di Donald Trump sulla guerra commerciale e dalle minacce di imporre dazi su numerosi paesi. Il dollaro americano era crollato del 4,4% contro un paniere ponderato di valute, registrando il calo mensile più marcato in tre anni e alimentando volatilità e attività di trading. A maggio, invece, il dollaro ha perso solo lo 0,2%, determinando un netto ridimensionamento dei volumi forex istituzionali su tutte le piattaforme monitorate.

Stati Uniti: volumi ai minimi da diversi mesi

La borsa americana Cboe ha registrato un calo notevole sia nei volumi totali che nel valore medio giornaliero (ADV) durante maggio. Nonostante lo stesso numero di giorni di trading di aprile, il turnover totale di Cboe si è attestato a 1,06 trilioni di dollari, il livello più basso da febbraio. I volumi di trading giornalieri sono scesi a poco meno di 48 miliardi di dollari, toccando i minimi trimestrali. Tuttavia, è importante sottolineare che i confronti su base annua rimangono positivi: a maggio 2024, il volume totale forex di Cboe era di 971 miliardi di dollari con un ADV di 42 miliardi, indicando una crescita del mercato nell’ultimo anno nonostante il trend mensile negativo.

Giappone: il crollo più drammatico del settore

Il Tokyo Financial Exchange (TFX) ha subito una contrazione ancora più drammatica sulla sua piattaforma Click 365 FX. A maggio, i volumi di trading mensili sono precipitati di quasi il 37% a 1,43 milioni di contratti, con il volume medio giornaliero sceso a 65.000 contratti. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, questo rappresenta un calo impressionante del 41%.

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USD/JPY: la coppia valutaria più colpita

La coppia USD/JPY, che rimane il principale motore dell’attività sulla piattaforma, ha registrato un calo pronunciato nelle negoziazioni. Il volume per questa coppia è diminuito del 32% su base mensile e del 20% su base annua. Su tutti i principali mercati negoziati su TFX, non si è registrata alcuna crescita mensile, evidenziando la natura diffusa del rallentamento.

FXSpotStream sotto i 100 miliardi di dollari per la prima volta

FXSpotStream ha riportato un calo significativo dell’attività. Per la prima volta da dicembre 2024, il suo volume medio giornaliero (ADV) è sceso sotto i 100 miliardi di dollari. L’ADV totale si è contratto da 122 miliardi di dollari in aprile a poco meno di 99 miliardi a maggio. Mentre altre componenti dell’ADV sono rimaste stabili a 31 miliardi di dollari, l’ADV spot ha registrato un declino più pronunciato, riducendosi da 91,4 miliardi a 68 miliardi di dollari. Questo calo sottolinea la natura generalizzata del rallentamento che ha colpito sia i prodotti spot che altri strumenti forex.

Europa: contrazione significativa su tutte le piattaforme

Euronext registra volumi in forte calo

Euronext non è stata immune al malessere generale del mercato, con i suoi volumi di trading forex che hanno subito una contrazione sostanziale. A maggio, i volumi totali sono scesi a 719,8 miliardi di dollari, rispetto agli 893,1 miliardi riportati ad aprile. Il volume medio giornaliero è diminuito da 37,2 miliardi a 32,7 miliardi di dollari. Questo declino riflette una riluttanza generale tra gli operatori istituzionali a impegnarsi nel mercato in un contesto di bassa volatilità e catalizzatori di trading limitati.

360T di Fastmatch: i risultati più deboli del settore

La piattaforma 360T di Fastmatch ha registrato i risultati più deboli tra le principali sedi forex a maggio. Il turnover totale è crollato a 605,1 miliardi di dollari, un calo netto rispetto ai quasi 871 miliardi riportati il mese precedente. Anche il volume medio giornaliero ha sofferto, scendendo da quasi 40 miliardi di dollari in aprile a soli 27,5 miliardi a maggio. Con la volatilità ai minimi e pochi eventi economici o geopolitici significativi a stimolare il trading, le istituzioni hanno largamente scelto di rimanere in disparte.

Prospettive future per il mercato forex istituzionale

Il crollo dei volumi di maggio 2025 evidenzia come il mercato forex istituzionale rimanga altamente sensibile ai livelli di volatilità e agli eventi macroeconomici. La mancanza di catalizzatori significativi e l’incertezza sulle politiche monetarie hanno creato un ambiente di trading particolarmente sfidante. Per un ritorno a volumi più sostenuti, il mercato avrà probabilmente bisogno di maggiore chiarezza dalle banche centrali, eventi geopolitici rilevanti o dati economici in grado di generare movimento sui mercati valutari. Nel frattempo, gli operatori istituzionali sembrano preferire un approccio cauto, in attesa di opportunità di trading più chiare e di un aumento della volatilità che possa giustificare un maggiore impegno nel mercato.

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