La Cina rafforza la strategia economica interna nel nuovo piano quinquennale
I vertici politici cinesi hanno ribadito giovedì la loro determinazione a stimolare i consumi domestici nei prossimi cinque anni, affiancando questa priorità ai piani già ampiamente attesi per il rafforzamento del settore tecnologico nazionale. L’annuncio arriva dal comunicato ufficiale diffuso dai media di stato in seguito al “Quarto Plenum”, l’importante riunione dedicata alla definizione degli obiettivi di sviluppo quinquennale del Paese. In concomitanza con questo annuncio, la Cina ha confermato che il Vice Premier He Lifeng, presente alla sessione plenaria, si recherà in Malesia da venerdì a lunedì per colloqui commerciali con gli Stati Uniti. Cresce l’attesa per un possibile incontro tra i presidenti americano e cinese previsto per la fine del mese.
Priorità ai consumi interni e alla domanda domestica
Nonostante gli ampi richiami volti a rafforzare l’influenza internazionale della Cina e a “salvaguardare il sistema commerciale multilaterale”, il documento ufficiale non ha menzionato esplicitamente i principali partner o rivali commerciali, concentrandosi prevalentemente sullo sviluppo interno. La Cina deve “stimolare vigorosamente i consumi”, secondo quanto riportato nel comunicato della riunione. I leader hanno elaborato ulteriormente questa necessità, sottolineando l’importanza di bilanciare i consumi con “investimenti efficaci” e di “aderire al punto strategico dell’espansione della domanda interna”.
Un nuovo approccio tra domanda e offerta
“La nuova domanda guiderà la nuova offerta, e la nuova offerta creerà nuova domanda”, si legge nel rapporto. I vertici hanno inoltre invocato un’implementazione efficace delle politiche a sostegno delle imprese e “azioni speciali” per incrementare i consumi. Secondo Zong Liang, ex capo ricercatore presso la Bank of China, questo tono indica che i responsabili politici cinesi stanno esaminando più attentamente il rapporto tra offerta e domanda economica rispetto agli anni precedenti. Questo cambiamento, che non avviene facilmente nel governo cinese guidato dall’ideologia, non rappresenta tuttavia un via libera ai trasferimenti diretti di denaro ai cittadini.
Nessun sostegno diretto ai consumatori in vista
Nonostante le vendite al dettaglio contenute dalla pandemia, Pechino ha evitato di distribuire denaro direttamente ai consumatori, in netto contrasto con gli assegni di stimolo americani distribuiti dopo il Covid-19. Il comunicato “segnala una continua enfasi sugli investimenti” – questa volta come mezzo per stimolare i consumi – piuttosto che una spinta audace e diretta per espandere i consumi stessi, ha affermato Yue Su, economista principale per la Cina presso l’Economist Intelligence Unit con sede a Pechino. “Possiamo quindi aspettarci che gli investimenti si concentrino maggiormente su settori e attività legati ai consumi, come una migliore pianificazione urbana, servizi pubblici e assistenza agli anziani”, ha aggiunto. Su ha sottolineato che nell’ultimo decennio la Cina ha fatto forte affidamento sugli investimenti per la crescita, generando preoccupazioni circa un eccesso di investimenti.
Sussidi mirati e cautela degli analisti
Negli ultimi due anni, la Cina ha cercato di stimolare i consumi attraverso sussidi mirati agli elettrodomestici e ad altri beni di consumo specifici. Il Paese ha inoltre incoraggiato i governi locali a organizzare eventi sportivi e altre forme di intrattenimento per incrementare la spesa. Poiché il comunicato non ha invocato un “vigoroso aumento dei redditi”, Dan Wang, direttore per la Cina presso Eurasia Group, si mostra più cauta riguardo ai piani di consumo di Pechino. “È solo un obiettivo auspicabile”, ha dichiarato. “Non vedo un impegno fiscale concreto in questo”.
Obiettivi di crescita e pressioni deflazionistiche
Il documento ha enfatizzato il raggiungimento dell’obiettivo di crescita del 2025 intorno al 5% e altri traguardi precedentemente condivisi per il 2027 e il 2035. Tutto ciò implica una crescita annuale del 4,6% fino al 2035, ha osservato Wang, sottolineando che sarà “molto costoso” da raggiungere. L’analista prevede che in definitiva le risorse saranno concentrate nell’alta tecnologia e nelle industrie emergenti, con scarsi miglioramenti sul lato della domanda mentre la pressione deflazionistica rimane radicata.
Tecnologia e autosufficienza: il salto in avanti della Cina
Quest’anno Pechino ha cercato di affrontare parte della concorrenza eccessiva nel settore industriale. Tuttavia, il Paese ha dovuto nel contempo accelerare il proprio sviluppo tecnologico, poiché gli Stati Uniti hanno intensificato le restrizioni sulla capacità della Cina di accedere alle tecnologie avanzate. I massimi leader cinesi giovedì hanno invocato il miglioramento dell’autosufficienza tecnologica. “Ci impegneremo per i prossimi cinque anni a raggiungere un significativo balzo in avanti nella forza economica, scientifica e tecnologica, nella forza della difesa nazionale, nella potenza nazionale complessiva e nell’influenza internazionale entro il 2035”, si legge nel comunicato.
Manifattura e agricoltura al centro della strategia
Il documento ha inoltre invocato lo sviluppo di una “forte nazione agricola” e l'”accelerazione della creazione di una forte nazione manifatturiera”, sottolineando al contempo la necessità di mantenere una proporzione “ragionevole” della manifattura nel Paese. L’unico riferimento alla persistente crisi immobiliare ha invocato uno “sviluppo di alta qualità” del settore immobiliare. Pechino ha inoltre dichiarato che lavorerà verso i piani precedentemente rilasciati per ridurre le emissioni di carbonio.
Prossimi passi e dettagli attesi
Gli alti funzionari sono pronti a condividere maggiori dettagli sugli obiettivi quinquennali del Paese in una conferenza stampa prevista per venerdì mattina, mentre un comunicato più completo è atteso nei prossimi giorni. La Cina tipicamente non rilascia obiettivi quinquennali dettagliati e completi fino alla riunione parlamentare di marzo.