Stabilizzazione del dollaro USA e dinamiche valutarie globali
Il dollaro americano ha trovato stabilità dopo il forte rialzo registrato nella seduta precedente. Lo yen giapponese emerge come la valuta più performante del G10, con un apprezzamento dello 0,15%, sostenuto dalle dichiarazioni di cautela del ministro delle finanze nipponico. Al contrario, la corona norvegese subisce pressioni (-0,35%) dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione sottostante più debole degli ultimi quattro mesi. Le valute dei mercati emergenti mostrano andamenti contrastanti con ampie oscillazioni. I mercati azionari giapponesi e cinesi hanno registrato perdite superiori all’1%, mentre Corea del Sud e India hanno mostrato performance positive. L’indice europeo Stoxx 600 rimane sostanzialmente invariato, con i futures USA in leggero rialzo.
Rendimenti obbligazionari e materie prime
I rendimenti dei titoli di stato decennali sono in calo in Giappone ed Europa, con ribassi compresi tra 1 e 2 punti base. I Gilt britannici e i bond francesi guidano le performance positive, mentre il presidente Macron si appresta a nominare un nuovo primo ministro. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni scende di quasi 3 punti base al 4,11%. L’oro ha mantenuto il supporto a $3.945 e ha superato nuovamente la soglia dei $4.000, dopo aver toccato il massimo storico di $4.060 mercoledì. Il petrolio WTI ha testato l’area dei $61 dopo essere stato respinto vicino ai $63.
Le mosse strategiche della Cina
La Cina ha implementato tre iniziative significative nelle ultime 48 ore che segnalano un’escalation nelle tensioni commerciali:
Controlli sulle terre rare
Pechino ha rafforzato ed esteso i controlli all’export su terre rare e tecnologie correlate, replicando di fatto la strategia USA sui semiconduttori. Le nuove misure includono l’applicazione extraterritoriale sulle vendite a terze parti, con entrata in vigore dal 1° dicembre.
Restrizioni sulle batterie per veicoli elettrici
Dal 8 novembre entreranno in vigore restrizioni all’export di attrezzature necessarie per la produzione di batterie per veicoli elettrici, colpendo un settore strategico per la transizione energetica globale.
Tasse sui porti per navi americane
A partire dal 14 ottobre, la Cina applicherà una tassa speciale alle navi statunitensi che attraccano nei suoi porti, come risposta alle misure simili imposte dagli USA alle imbarcazioni cinesi. Queste mosse potrebbero rappresentare sia un’escalation significativa che potenziali pedine di negoziazione per l’incontro tra Xi e Trump previsto a margine del summit APEC in Corea del Sud.
Dinamiche dello yen e politica monetaria giapponese
L’elezione di Takaichi come nuovo leader del Partito Liberal Democratico ha introdotto nuove dinamiche nel mercato valutario. La correlazione a 30 giorni tra il cambio USD/JPY e il rendimento del Treasury USA a 10 anni è scesa a 0,40, il livello più basso degli ultimi tre mesi. Il ministro delle finanze Kato ha lanciato un avvertimento sui “movimenti eccessivi o disordinati” della valuta, segnalando il primo livello di intervento verbale. Il mercato degli swap ha ridotto le aspettative di rialzo dei tassi della Bank of Japan, con solo 4 punti base di inasprimento scontati per la riunione di questo mese, rispetto ai 14 bp della settimana scorsa.
Performance delle principali valute del G10
Euro sotto pressione
L’euro è stato spinto fino a $1,1540, il livello più basso dal 5 agosto, con l’assistenza di vendite legate a opzioni e stop loss. La valuta unica ha registrato quattro sedute consecutive di ribassi e fatica a superare la soglia di $1,16, dove scadono opzioni per quasi 1,9 miliardi di euro. I dati sulla produzione industriale europea mostrano un quadro preoccupante: Italia -2,4%, Spagna -0,7%, Germania -4,3% in agosto.
Sterlina britannica in difficoltà
La sterlina è scivolata sotto i minimi di settembre a $1,3280, infliggendo danni tecnici potenzialmente significativi. La rottura dell’area $1,3325-35 potrebbe aprire la strada a ulteriori ribassi verso $1,2945, che rappresenta il ritracciamento del 50% dei guadagni annuali.
Dollaro canadese e dati sull’occupazione
Il dollaro USA ha raggiunto un massimo semestrale contro il dollaro canadese a CAD1,4035. Il Canada pubblica oggi i dati sull’occupazione di settembre, con il mercato del lavoro che mostra segnali di rallentamento: solo 37.500 posti di lavoro creati nei primi otto mesi dell’anno contro i 210.500 dello stesso periodo del 2023.
Prospettive per i mercati emergenti
Yuan cinese resiliente
Nonostante l’ambiente di forza del dollaro, lo yuan offshore si conferma la valuta asiatica più performante. La People’s Bank of China ha fissato il fixing giornaliero a CNY7,1048, mantenendo una gestione attenta del cambio.
Peso messicano e produzione industriale
Il dollaro ha toccato nuovi minimi a sei sedute vicino a MXN18,30 prima di recuperare sopra MXN18,41. Il Messico dovrebbe riportare una stabilizzazione della produzione industriale in agosto dopo due mesi consecutivi di contrazione.
Dollaro australiano sotto pressione
L’AUD ha formato un pattern ribassista “outside down day”, scendendo fino a $0,6540. Il prossimo supporto tecnico si trova nell’area $0,6500-20, la cui rottura potrebbe segnalare un ulteriore ribasso di un centesimo.